ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
IL QUINCONCE: LIMITAZIONE O TRASFORMAZIONE? |
a cura di Tiziana Ghirardini |
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni |
Il desiderio di analizzare con maggiore attenzione il quinconce è nato mentre stavo preparando un’altra conferenza, “Riflessioni sulla struttura dello zodiaco”, in cui ho esaminato la natura della triplicità e della quadruplicità, quindi il numero 3 indicatore della presenza divina ed il numero 4 indicatore della natura umana. La somma di 4 + 3, cioè 7, può indicare la possibilità della natura umana di avvicinarsi al Divino, io lo considero pertanto un numero legato all’iniziazione – non mi soffermo qui sugli innumerevoli esempi dell’importanza simbolico esoterica di questo numero. Tornando allo zodiaco e partendo come sempre dall’Ariete, seguendo la sequenza 1+7=8, 8+7=15 e così via, creiamo una sequenza di quinconce che va dall’Ariete, allo Scorpione, ai Gemelli, al Capricorno, al Leone e così via. Notiamo che si tratta del quinconce calante e non di quello crescente, come poi vedremo, creando una figura geometrica che permette di collegare tra loro tutti i segni: se infatti ne unissimo le punte, formeremmo un dodecaedro. Esaminiamo ora i numeri: abbiamo 12 volte 7 = 84. Il numero 12 è legato al periodo di rivoluzione di Giove, mentre 84 naturalmente è legato al periodo di rivoluzione di Urano. Potremmo definire Giove come la sete di conoscenza che ci porta a percepire l’illuminazione, mentre Urano indica l’illuminazione vera e propria. 12 volte 7 può quindi indicare che per compiere un percorso di iniziazione è necessario passare attraverso le 12 manifestazioni dell’energia che sono i segni. Sappiamo per altro che molte forme di iniziazione seguono cicli di 7 anni. E’ interessante notare che la figura del dodecaedro viene formata da 12 successive retrogradazioni di Giove (una in ogni segno), mentre vi sono altre strane analogie anche con il pianeta Venere. Infatti se noi moltiplichiamo ancora 84x7 otteniamo 588 che corrisponde con una certa approssimazione al ciclo sinodico (relazione di un pianeta col sole visto dalla terra) di Venere che è di 584 giorni. Cosa hanno a che fare Venere e Giove col quinconce? Ora non posso dilungarmi ma possiamo notare che i segni dominati da Venere e da Giove sono legati da quinconce. Ad es. per Venere Toro e Bilancia - Bilancia e Pesci; per Giove Sagittario e Cancro. Per analizzare il significato del quinconce lo si collega giustamente ai valori di VI casa, Vergine, e di VIII casa Scorpione. Se seguiamo il principio delle fasi lunari vedremo che il quinconce collegato alla Vergine è in fase crescente, mentre quello collegato allo Scorpione è in fase calante. Il quinconce crescente, legato ai valori di VI casa, spinge a divenire consapevoli delle limitazioni personali, di ciò che si può e non si può fare. E’ un aspetto di crisi che induce all’analisi su come modificare alcune parti di sé. E’ una fase di aggiustamento in cui l’umiltà deve rimpiazzare le espressioni egoistiche o la volontà eccessiva. Il quinconce calante, legato ai valori di VIII casa, è già consapevole delle limitazioni personali e sociali esistenti e spinge invece al superamento di tali limiti attraverso la trasformazione, la mutazione delle energie. Ne deriva quindi che, come ci dicono le case derivate, la ottava casa di ogni casa ci indica come possiamo andare oltre i nostri limiti personali e spingerci avanti attraverso un percorso di trasformazione, di morte di ciò che non supera l’esame della ottava casa, e di successiva rinascita. Vorrei, in questa mia relazione, analizzare questo aspetto trasformativo del quinconce, analizzando in dettaglio la ottava casa derivata di ogni casa, ma prima facciamo un’altra riflessione. Il quinconce mette in relazione due segni o due case che non hanno niente in comune, né il modo (cardinale, fisso o mutevole) né l’elemento; unisce quindi due tipi di energia a sé stanti. Può rappresentare una sfida molto alta: quella di riuscire a conciliare lati totalmente diversi e non complementari della personalità. Si può creare una situazione di stress e di aggressività, data dall’impellenza del dovere agire, ma anche dalla difficoltà di trovare il modo di fare interagire due parti di noi così diverse. La difficoltà può essere superata grazie allo sviluppo dell’autoconsapevolezza, all’evoluzione spirituale. E’ anche molto importante l’apertura verso le relazioni interpersonali, infatti il quinconce unisce sempre un segno maschile ed uno femminile e viceversa, indicando che solo una visione globale, totale, può facilitare l’armonizzazione di forze divergenti. Nel libro “Saggi di astrologia esoterica e cabalistica” di Nadav Crivelli e Valeria Bassanesi, in alcune pagine molto interessanti dedicate al quinconce viene sottolineato che il numero 150 in Cabala si riferisce alla cosiddetta “visione in diagonale” mentre il numero 180 rappresenta la “visione diretta”, cioè l’osservazione obiettiva dell’esistente. La visione in diagonale è invece un guardare senza vedere, che permette di percepire una realtà nascosta, metafisica, utilizzando la parte più inconscia ed interiore di sé. OTTAVA CASA – OTTAVA DELLA PRIMA Nella ottava casa la necessità di trasformazione è particolarmente evidente in quanto agisce ad ogni livello possibile: il più palpabile è naturalmente la morte fisica che evidenzia in modo plateale il passaggio dell’energia da uno stato materiale fisico ad uno più sottile e non fisico. La consapevolezza che la vita in tutte le sue forme è in continuo divenire, in perenne mutazione, si contrappone al bisogno di stabilità e di certezze tipiche dell’opposto segno del Toro. La ottava viene anche definita la casa della morte dell’ego, non solo in senso fisico, ma anche in senso metaforico. E’ qui che dobbiamo liberarci dall’egocentrismo, dall’orgoglio dalle limitazioni che le sovrastrutture, le abitudine ed i condizionamenti apportano alla nostra personalità. Qui dobbiamo imparare ad accettare i nostri limiti umani, ma anche comprendere che abbandonandoci con fiducia ad un maestro più grande possiamo oltrepassare ogni limite. Allora abbiamo la trasmutazione, la metamorfosi. Vorrei ora citare qualche passo da un libro di Charles Vouga, un astrologo che io amo molto. La ottava casa, come derivata, è anche la dodicesima della nona, ed in quanto tale segna la fine di un ciclo di mutazione. E’ infatti attraverso un ciclo, non certo dall’oggi al domani, che noi ci trasformiamo da animale in uomo e da uomo in un essere che trascende l’uomo, passando attraverso i dodici laboratori che sono le case. Ricordiamo che il Sagittario, la nona casa, indica l’Ascendente della mutazione della specie ed è qui che l’essere umano pur modesto ed umile è chiamato a parlare e a dialogare con ciò che noi chiamiamo Dio. E’ solo nella nona casa che l’essere umano acquista il diritto a dialogare con Dio da pari a pari. Se la ottava casa indica la fine di un ciclo che è iniziato in nona, è qui che dobbiamo affrontare una sorta di esame, di regolamento di conti. Infatti si accederà ad un nuovo ciclo nella nona casa, quindi ad una mutazione più accentuata, solo quando si avrà subito un esame di valore nella ottava. Ciò significa che sopravviverà e passerà in nona casa solo ciò che può durare davanti all’eternità. NONA CASA – OTTAVA DELLA SECONDA La seconda casa ci indica quali sono le nostre risorse personali, di quali potenzialità naturali disponiamo, sia in campo affettivo che concreto, la nostra sicurezza e autostima, ma anche i possibili traumi psicologici, soprattutto emotivi, verificatisi nel periodo infantile che possono avere effetti condizionanti su un’intera vita. Il quinconce che riceve dalla nona casa può indicare che la consapevolezza spirituale del perché tali traumi si sono verificati può essere di grande aiuto per risolvere i problemi alla radice. Infatti solo la comprensione profonda ci può permettere di lasciarli alle nostre spalle definitivamente. La consapevolezza della nona casa ci può anche dire che soltanto quando abbiamo trovato la nostra vera direzione di vita, la nostra strada maestra, possiamo utilizzare al meglio le nostre potenzialità espressive. Nello stesso tempo, il quinconce dalla nona chiede alla seconda casa di verificare se i valori su cui basiamo la nostra esistenza sono solo di tipo materiale e pratico. In questo caso dovranno essere rifondati e trasformati alla luce di una consapevolezza superiore che ci permette di capire, quali sono i valori essenziali e fondamentali per la nostra evoluzione e non solo per una momentanea gratificazione dell’ego. DECIMA CASA – OTTAVA DELLA TERZA La terza casa indica la capacità di comprensione, di elaborazione, di comunicazione, la mole di idee che noi elaboriamo. Sappiamo anche che Mercurio, governatore della terza casa, produce in grande quantità, lasciando ad altri il compito di verificare la validità e fattibilità di ciò che produce. Ciò significa che le idee possono essere astratte, esageratamente intellettuali, scarsamente praticabili e non sempre la comunicazione e lo scambio divengono confronto vero sul merito delle idee. Può quindi succedere che si creino dei concetti intellettuali, o un modo di valutare le cose assolutamente personali, che non tengono in alcun conto le osservazioni altrui, che vengono anzi sentite come una minaccia e quindi rifiutate in toto, portando ad una chiusura mentale molto nociva per l’evoluzione della persona. La persona potrà rendersi conto dell’astrattezza o dell’impraticabilità delle sue idee, quando cercherà di metterle in atto a livello sociale (10). Allora, quando nessuno dimostrerà di comprenderle, di condividerle, o di aiutarlo a realizzarle, si creerà forzatamente uno choc mentale. A questo punto ci sono due alternative: la più negativa e senza sbocchi è pensare di essere dei Prometei, che gli altri sono tutti stupidi e non potranno mai capire le nostre idee a causa della loro visione limitata con la conseguenza di chiudersi totalmente al confronto con gli altri. La seconda e più augurabile è che questo choc faccia capire che è necessario uno sforzo di chiarezza ed anche una maggiore disponibilità all’ascolto delle ragioni degli altri ed al confronto. Qui abbiamo la morte delle idee che non resistono alla luce del sole di mezzogiorno. UNDICESIMA CASA – OTTAVA DELLA QUARTA La quarta casa indica le proprie radici, i propri antenati, la casa, la famiglia, l’inconscio individuale, il proprio passato, per alcuni anche le vite precedenti e la possibilità di ricordarle. Il quinconce dalla undicesima può ribadire la necessità di conoscere le proprie origini, il proprio passato, ma allo scopo di porre le basi, di capire la direzione da prendere per il futuro. Infatti il rischio della quarta casa è l’isolamento familiare. Per dirla con Vouga: “se facciamo del focolare non soltanto il centro della nostra esistenza, ma anche la sua circonferenza” e quindi se ci rapportiamo solo al nostro cerchio familiare, il nostro sé viene limitato e non può espandersi. Questo può portare ad un senso di isolamento quando si tenta di entrare in contatto con il sociale. Ad esempio, i bambini iperprotetti nei primi anni di vita possono avere difficoltà quando entrano all’asilo o a scuola dove sono costretti ad interagire con altre figure che non si pongono come protettive, ma alla pari. Inoltre la capacità di scambio vero che porta all’amicizia è molto importante per portare ad una visione del mondo oggettiva che consenta di valutare le persone e le situazioni, in una parola la vita, in modo più obiettivo e distaccato. Un’altra chiave di lettura potrebbe essere che conoscere le proprie vite precedenti (IV casa) ci può essere di grande aiuto ad uscire dalle limitazioni e dai condizionamenti del passato (tipiche della IV casa) ed aprire la strada a nuovi cicli evolutivi (Acquario – XI casa) che possono quindi essere affrontati liberi da pesi e fardelli. DODICESIMA CASA – OTTAVA DELLA QUINTA La quinta casa indica il grado di individualismo, la creatività, la capacità di espressione e di valorizzazione della propria personalità, la corporeità, l’istinto, l’eros. Il quinconce che proviene dalla dodicesima casa può indicare la necessità di proseguire sulla strada dell’individualismo del sé e del rafforzamento della propria personalità conscia e del proprio tono vitale, in armonia con un disegno più grande e con una via spirituale di realizzazione. Ciò può significare imparare a riconoscere ed a seguire ciò che la nostra strada ci consiglia, lasciandosi condizionare sempre meno dalle esigenze del nostro piccolo ego individuale che trova la sua spoliazione nella dodicesima casa. Allo stesso modo, i nostri istinti, le nostre emozioni, il nostro modo di amare devono essere purificati del loro lato più egioco ed individualista. L’amore non è soltanto una soddisfazione sensoriale e temporanea ma un sentimento profondo che può sfidare il tempo e le difficoltà, ed andare oltre la morte stessa. Potremmo riassumere dicendo che qui l’anima immortale chiede alla personalità di seguire la strada da lei indicata. PRIMA CASA – OTTAVA DELLA SESTA La sesta casa indica la capacità di mettere in pratica, di discernere, di selezionare, di equilibrare tutte le funzioni del nostro corpo. E’ la casa del quotidiano, del contingente. Il rischio della sesta casa è di farsi condizionare troppo dalle limitazioni date dal contingente, dalla propria realtà quotidiana, dalle proprie condizioni fisiche. Il quinconce dalla prima casa suggerisce di trasformare questa realtà attraverso la volontà personale, attraverso il coraggio e la capacità di rischiare e di tentare nuove iniziative. A volte la sesta casa indica immobilismo come risultato di un eccessivo lavoro mentale e bisogno di controllare tutto. La prima casa invita ad agire, ad osare, a tentare nuove strade, ad imparare dall’esperienza attiva, anche se questo a volte può portare a compiere degli errori. La focosità della prima casa può insegnare che si può tentare e sbagliare, senza poi seppellirsi sotto i sensi di colpa, pronti a chiedere scusa a sé stessi e agli altri e a perdonare gli errori. Ci renderemo così conto che le limitazioni di cui tanto ci lamentiamo e con cui ci facciamo scudo per mascherare la nostra insicurezza, dipendono solo da noi e dalla nostra incapacità di avere fiducia nelle nostre stesse risorse e nel nostro naturale istinto vitale. La prima casa ci richiede movimento continuo e di andare verso un nuovo e sconosciuto ciclo con l’entusiasmo e la temerarietà di un bambino. SECONDA CASA – OTTAVA DELLA SETTIMA La settima casa indica la capacità di relazionarci agli altri, il tipo di rapporto che stabiliamo con il mondo esterno, le nostre relazioni sociali e sentimentali. Il rischio più elevato nella settima casa è di scambiare il bisogno di avere qualcuno che soddisfi le nostre necessità, qualcuno che ci possa dare ciò che ci manca, con l’amore. L’amore dovrebbe essere scambio e continuo confronto, nel rispetto delle reciproche diversità e debolezze. Troppo spesso il bisogno di essere amati a tutti i costi ci spinge a modificare il nostro modo di essere pur di compiacere l’altro e di non deludere le sue aspettative. Il quinconce dalla seconda casa esige che il rapporto che noi instauriamo nella settima non vada contro ai nostri valori, alle nostre convinzioni personali. La seconda esige inoltre che il rapporto sia basato sulla sostanza e non sulla forma, che sia in continua evoluzione e permetta di nutrire il nostro senso di autostima e di migliorare la qualità delle nostre risorse che possono così divenire inesauribili. Richiede che l’amore che noi diamo e riceviamo in settima casa vada ad alimentare ed a migliorare la quantità e la qualità delle nostre risorse affettive. Se le nostre risorse si impoveriscono, ciò significa che il rapporto non è corretto e va modificato. Qui troviamo la spoliazione dal bisogno esasperato degli altri, per ritrovare dentro di noi le risorse naturali di cui disponiamo. TERZA CASA - OTTAVA DELLA OTTAVA L’ottava casa indica la trasformazione, la morte e la rinascita, ma anche le pulsioni profonde, le compulsioni psicologiche, l’amore per il potere, l’occultismo. Uno dei rischi insiti nella ottava casa é il rinchiudersi nelle proprie emozioni intense, il rifiuto di confrontarsi con gli altri per una eccessiva diffidenza e paura delle umiliazioni. La terza casa invita ad uscire allo scoperto, a portare ciò che é nascosto nelle pieghe del nostro inconscio alla luce dell’intelletto, per poterne parlare in modo più impersonale e distaccato. Richiede anche di spogliarsi di tutte le emozioni negative derivate dal rancore, dal bisogno di vendetta che possiamo nutrire nei confronti degli altri. Infatti tali emozioni negative possono essere talmente invasive da ottenebrare la nostra mente ed impedire una valutazione chiara e corretta delle situazioni che viviamo. Diviene quindi importante ristabilire una capacità di comunicazione e di scambio dialettico con gli altri, soprattutto coetanei, che probabilmente condividono con noi tanti problemi di cui ci sentiamo gli unici depositari. La terza casa ci richiede quindi di ristabilire una capacità di valutazione corretta, che ci permette anche di riconoscere quali sono i nostri veri desideri e pulsioni istintuali e quali invece sono indotti da mode sociali. QUARTA CASA – OTTAVA DELLA NONA La nona casa indica le nostre concezioni filosofiche, la religione, la conoscenza, l’evoluzione attraverso i viaggi, lo studio, ecc. Il rischio insito nella nona casa è di credere che la strada spirituale che noi abbiamo trovato possa essere valida per tutti o che una religione o filosofia sia valida per tutti, diciamo “a scatola chiusa”. Un altro rischio è l’astrattezza e la concettualizzazione eccessiva che ci fanno poi perdere il contatto con la realtà. Il quinconce dalla quarta casa richiede che le nostre concezioni filosofiche tengano conto delle nostre radici, del nostro modo di sentire profondo, in altre parole che siano in armonia con la nostra essenza. Perché questo succeda, qualsiasi tipo di filosofia o di concezione religiosa, prima di diventare la nostra, deve essere vagliata e modificata in accordo con la nostra capacità di percezione soggettiva: solo allora sarà davvero “nostra” e non quella di un maestro o di una guida; solo allora rappresenterà la strada maestra da percorrere per proseguire nel nostro cammino evolutivo. Questo è importante perché vediamo tutti i giorni quanti danni e quanti sensi di colpa o di inadeguatezza sono provocati dal seguire una religione o una filosofia in modo acritico, senza prima accertarsi se sia adatta al nostro modo di essere e di sentire. Un’altra cosa che la quarta casa richiede alla nona attraverso il quinconce è di non perdere di vista la via del cuore e dei sentimenti. Abbiamo visto troppi supposti maestri spirituali predicare amore verso il prossimo ed evoluzione, comportarsi poi in modo meschino e molto poco evoluto nei confronti dei familiari e degli amici, o pretendere dai propri allievi sacrifici personali pesantissimi in nome di una presunta ed astratta via spirituale. Qualsiasi via o concezione spirituale deve tenere presente che sono uomini e non automi senza emozioni quelli che la devono portare avanti. QUINTA CASA – OTTAVA DELLA DECIMA La decima casa è indicativa dell’autonomia e dell’indipendenza psicologica, della consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, della realizzazione sociale, dell’ambizione, del potere. Il rischio insito nella decima casa può essere l’ambizione eccessiva che può portare a fare di tutto, anche a rinunciare ad una parte di noi stessi, pur di arrivare sul gradino più alto. Un altro problema può essere rappresentato da un continuo bisogno di riconoscimenti e gratificazioni pubbliche che certamente nascondono un’insicurezza profonda. Il quinconce dalla quinta ci ricorda che dobbiamo sempre e comunque essere fedeli a noi stessi, al nostro Sole interiore. La realizzazione è tale solo quando può soddisfare le nostre reali aspirazioni evolutive, che non sempre coincidono con il concetto di successo imperante in quel dato periodo. La quinta casa ci ricorda inoltre che la vera sicurezza e fiducia in sé può venire solo dall’avere effettuato il processo di individuazione e dal lavorare continuamente per divenire il proprio Sole. Chi si sente in armonia con sé stesso non ricerca smodatamente gli applausi della platea. In quinta casa abbiamo la morte delle ambizioni che non corrispondono al nostro sé, e del bisogno smodato di riconoscimenti. SESTA CASA - OTTAVA DELLA UNDICESIMA La undicesima casa indica la capacità di stabilire relazioni sociali ad ampio raggio, le amicizie, la diplomazia, il senso di fratellanza e solidarietà, ma anche l’individualismo, la capacità innovativa. Il rischio insito nella undicesima casa è l’eccessiva astrazione ed intellettualizzazione dei propri concetti e delle proprie idee che possono a volte sfociare nell’utopia. Il quinconce dalla sesta casa ci ricorda che qualsiasi idea, anche la migliore e più innovativa, deve avere una pur remota possibilità di realizzazione pratica, una possibilità di applicazione che possa risultare utile a qualcuno, possibilmente alla moltitudine (sesta casa). Ricorda inoltre alla undicesima la necessità di essere umili e di non indulgere nello snobismo intellettuale tipico di chi si sente un gradino più in alto. La undicesima casa deve tenere presente che se le sue idee sono valide e funzionali, un giorno saranno apprezzate ed accettate, ma è comunque necessario avere l’umiltà e la pazienza di attendere che la moltitudine assimili col tempo ciò che la undicesima casa ha intuito in un batter di ciglia. SETTIMA CASA – OTTAVA DELLA DODICESIMA La dodicesima casa indica la fede, la capacità di sentirsi in comunione con il Divino, la sensibilità verso la sofferenza, ma anche le paure, le ansie, le chiusure, il senso di impotenza e di vittimismo, la solitudine. Il rischio insito nella dodicesima è che l’eccessiva sensibilità alle sofferenze proprie ed altrui porti a chiudersi completamente all’esterno, isolandosi in una sorta di prigione psichica. In questa casa di Acqua lo psichismo molto forte può portare ad ingigantire le situazioni e a distorcere la realtà. Il quinconce dalla settima casa richiede che venga mantenuto uno scambio, un confronto con gli altri, sia attraverso la relazione sentimentale, sia attraverso rapporti sociali che siano comunque basati su un concetto di uguaglianza e di parità. Questo riporterà la dodicesima casa ad una valutazione più equilibrata ed obiettiva della realtà: luce e buio, giorno e notte, felicità e sofferenza convivono e si fronteggiano continuamente con uguali possibilità ed intensità. Nella settima casa dovrebbe morire l’idea che la via maestra verso la spiritualità sia rappresentata dalla sofferenza e dalla solitudine. La settima casa invita invece a comprendere che l’impegno profuso in una relazione tra uguali può divenire un veicolo di avvicinamento a Dio e che il suo complesso mondo interiore può essere condiviso con gli altri, anche se ciò richiede uno sforzo notevole. Atti del II Congresso internazionale di astrologia, vol II, C.I.D.A. Venezia 1997 |
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