ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
Risvegliare la ferita: Chirone catalizzatore del cambiamento |
a cura di Lucia Termentini |
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni |
Nelle mitologie della psiche l’archetipo del “Guaritore-Ferito” è ben raffigurato dal mito di Chirone,studiato da tempo in psicologia e di grande importanza nel campo della cura e della guarigione. Esplorarlo significa “ri-conoscere” le ragioni del malessere, dell’inquietudine, avvicinare quella parte di noi in “sofferenza” che necessita di cure per una vita responsabile e costruttiva.Una parte di noi che molto sesso fatichiamo ad accettare, a riconoscere ma con la quale necessariamente dovremo prima o poi confrontarci e che dovremo integrare. Altrimenti, in mancanza di un pieno riconoscimento, quella parte dolente condizionerà le nostre scelte di vita, i nostri incontri, impedendo il pieno sviluppo in quanto individui a scapito della capacità di guidare le proprie energie e di saper dirigere il percorso della propria vita. Le ferite psicologiche, nonostante il desiderio di negazione o rimozione, devono essere trascese attraverso la trasformazione interiore dei propri valori e aspettative, Chirone quindi come stimolo alla spinta evolutiva e alla crescita, ma anche come sfida alla pretesa di rifiutare il dolore ed estrometterlo dall’esistenza. Astrologicamente Chirone indica una sofferenza, una ferita di vita, di cui occorre imparare ad essere consapevoli. Lidia Fassio, astrologa e studiosa di psicologia, fondatrice e direttrice della scuola d'astrologia Eridano School, in un suo articolo pubblicato on-lineriferendosi al mito di Chirone precisa quanto sotto riportato: «Senza dubbio Chirone è conosciuto per le sue qualità di “guaritore“ anche se, in realtà da un punto di vista astrologico possiamo sicuramente pensare che lui possa rappresentare un elemento catalizzante che può far da tramite per la guarigione ma non un vero guaritore giacchè questa funzione sappiamo bene che astrologicamente parlando , può averla solamente Nettuno Signore dei Pesci e della casa XII .L’aver scoperto questo pianeta ci permette di accedere al suo simbolo in modo chiaro riuscendo ad utilizzarlo ed interiorizzarlo” e ancora “Chirone più che guarire sembra “parlare al guaritore interno”, a quella parte che tutti noi abbiamo dentro e che deve però trovare qualcuno in grado di risvegliarla; è da considerarsi dunque un canale in grado di fare da tramite».(1) Chirone ci aiuta a vivere quel tipo di esperienze che contribuiscono a modificare la nostra prospettiva delle cose, a modificare gli atteggiamenti e gli stili di vita che non ci rendono possibile procedere nel cammino di crescita psicologica e spirituale. Nelle pagine che seguono proverò ad approfondire i contenuti psicologici e quelli astrologici legati a questo archetipo traendo spunti dai pochi testi pubblicati sull’argomento. Chirone e la sua storia Chirone viene avvistato per la prima volta dall’astronomo americano Charles Kowal, dall’Osservatorio di Pasadena, è il 1° novembre1977. Questo piccolo corpoceleste dall’orbita del tutto eccezionale viene osservato e riclassificato più volte. La sua orbita infatti, situata tra Saturno e Urano, è piuttosto insolita; a volte incrocia l’orbita di Saturno, talvolta quella di Urano, per questo motivo è facile considerarlo come una sorta di “mediatore” fra i due pianeti, un “pianeta di collegamento”. Inizialmente si pensò ad un “asteroide vagante” in quanto troppo piccolo per essere un pianeta; trovandosi però tra Saturno e Urano non poteva essere neppure un asteroide in quanto la cintura di asteroidi è fra Marte e Giove. Successivamente venne scoperto un disco che (1)Lidia Fassio,Chirone e la capacità di curare laferita, http://www.astrologiainlinea.it/Astro_Magazine/Articoli/astromagazine_dett_articolo.asp?ID=955. circonda il sistema solare,parte dall’area orbitale di Plutone estendendosi all’esterno di questa ed è stato denominato“Cintura di Kuiper”. Secondo Melanie Reinhart«a causa dell’attrazione gravitazionale di Nettuno, una classe di oggetti è stata risucchiata fuori dal disco di Kuiper e scaraventata in orbite a breve termine, per incrociarsi con una o più orbite dei pianeti fra Saturno e Plutone» (2), sono proprio questi oggetti ad essere classificati e chiamati “centauri” dalla IAU (International Astronomical Union). Il sistema solare non termina infatti con l’orbita di Plutone ma oltre tale pianeta si estende un’ampia ziona occupata da piccoli corpi: la fascia di Kuiper. E’ certo dunque che i Centauri abbiano tutti origine dalla cintura di Kuiper, il regno di Plutone, e per questo gli studiosi di astrologia li intendono come agenti trasformativi, stadi del processo integrativo del cambiamento, soprattutto di coscienza. C’è anche la mitologia a ricordarcelo infatti il destino dei centauri è quello del trapasso, essi vengono così a simboleggiareil transito da uno stato all’altro. Prima però di addentrarmi nei contenuti mitologici vorrei portare l‘attenzione sul significato simbolico attribuito a Chirone posizionato oltre Saturno, prima di Urano, a “cavallo tra l’antico mondo saturniano della necessità e della pesantezza e il moderno mondo uraniano delle manifestazioni elettriche della libertà e dell’ ingegno inventivo”. Tra la conservazione (Saturno) e la rivoluzione (Urano), tra la gravità e la leggerezza, tra la concretezza e l’ideale. Tra l’altro Saturno e Urano condividono gli stessi domicili zodiacali, Capricorno e Acquario. Chirone collega Giove e Nettuno, rispettivamente principi di grandezza (Giove) e di umiltà (Nettuno), di “verbosità e di silenzio”. Nella architettura zodiacale Giove e Nettuno condividono gli stessi domicili Sagittario e Pesci (Reinhart, 2003). (2)Melanie Reinhart Saturno, Chirone e i Centauri,, Astrolabio, 2003. La scoperta di Chirone coincide con la nuova tendenza (presente nelle discipline olistiche) a considerare l’uomo nella sua unità “corpo/psiche” , “conscio/inconscio”. Da un punto di vista psicologico la posizione di Chirone tra Saturno e Urano ci fa pensare alla possibilità di riunire mondo cosciente e mondo inconscio. Tornerò in seguito su questa funzione dinamica quando farò cenno al potere di “mediatore” di Chirone. Chirone–“Il maestro interiore”: l’insegnamento evolutivo che trasmette Considerato il più sapiente e il più evoluto di tutti i centauri, benevolo e saggio Chirone rimane un personaggio particolarmente significativo della mitologia antica, direttamente collegato al mondo della medicina, delle sostanze curative. Fu considerato un grande guaritore, astrologo, amato dagli dei che gli affidarono la cura e l’educazione di molto giovani eroi fra cui gli Argonauti, Achille e Patroclo, i quali frequentarono la sua dimora, una grotta ai piedi del monte Pelio, ritenuta a lungo la scuola più famosa di tutta l’Ellade.Ebbe notevoli capacità anche nell’arte della lira, grazie al cui suono si diceva fosse in grado di risanare i malati. Secondo una prima fonte mitologica classica Chirone nasce dall’unione di Crono e la ninfa Filira, metà uomo e metà cavallo questo perché Crono, per sedurre la ninfa ed eludere la gelosa sorveglianza della moglie Rea, si trasformò in stallone. Nel vedere il frutto del suo concepimento Filira si spaventò e rifiutò il bambino chiedendo agli dei di essere trasformata in qualcosa di diverso da ciò che era; la sua richiesta fu esaudita e venne mutata in un albero di Tiglio. Chirone fu abbandonato e lasciato morire ma fu trovato e adottato da Apollo, il quale gli insegnò molte cose: a tirare con l’arco, a cacciare, a curare. La seconda fonte riporta un episodio che vede il mortale Issione protagonista di una storia d’amore. Invaghitosi di Era, moglie di Zeus,tentò di conquistarla; ella fedele al marito approfittò dell’occasione per ingelosire lo sposo al quale raccontò del corteggiamento di Issione. Zeus, per scoprire se la sua consorte gli avesse detto il vero, conferì ad una nuvola le sue sembianze, chiamandola Nefele. Issione cadde nell’inganno, ebbe un amplesso con lei e dopo poco nacque un bambino metà uomo e metà cavallo chiamato Kentauros,il quale si unì ad alcune giumente e procreò molti centauri, tra cui appunto Chirone.Il mito prosegue narrando che egli, nonostante fosse immortale, trovò la morte per mano di uno dei suoi prediletti allievi, Eracle, il quale durante una battuta di caccia al Cinghiale dell’Erimanto, inavvertitamente, scoccò dal suo arco una freccia intrisa del sangue dell’Idra, mostro dalle nove teste di serpente velenoso, che l’eroe aveva ucciso nel corso delle sue dodici fatiche che andò a conficcarsi nel ginocchio del suo maestro. Riprendo ora un estratto dal libro di Paolo Crimaldi studioso di astrologia e psicologia umanistico-esistenziale: «Eracle, angosciato si accovacciò accanto al vecchio amico ed estrasse la freccia, mentre Chirone stesso gli porgeva i farmaci per medicare la ferita; anulla valsero contro il veleno dell’idra e Chirone si ritirò ululando per il dolore sul fondo della grotta; tuttavia non poteva spirare, perché immortale. Prometeo in seguito propose che egli rinunciasse a tale immortalità per porre fine alle sue sofferenze e Zeus accettò tale supplica; altri dicono che Chirone decise di morire, non per il dolore della ferita, ma perché ormai stanco della sua lunghissima vita. Secondo un’altra leggenda, Chirone fu accidentalmente ferito da una freccia mentre stava conversando con Eracle sul Monte Pelio, in compagnia di Folo e del giovane Achille. A nove giorni dalla sua morte Zeus pose l’immagine di Chirone nella volta celeste, come costellazione del Centauro».(3) (3) Grimaldi P. Chirone. Un viaggio dal passato al futuro. Il maestro interiore della saggezza umana e dell’arte della guarigione. Ed. Capone F. Come evidenzia lo studioso, un elemento importante nella storia di Chirone è quello del rifiuto. Rifiutato dalla propria madre alla nascita, questa ferità segnò il suo destino. La scelta per dimora di una grotta sul Monte Pelio, in termini psicoanalitici sta a significare il bisogno di recuperare il grembo materno e tutte quelle sicurezze che gli vennero negate in origine. La ferita gli permise di vedere ciò che gli altri non vedono e lo rese saggio, di quella saggezza che nasce dall’esperienza. La sua conoscenza e la sua saggezza gli permisero di stringere rapporti profondi con i suoi allievi, così da costruire un nucleo familiare. Anche la morte per mano di un suo discepolo risulta essere molto significativa in termini psicoanalitici: in tale occasione a ferirlo è un amico. Chirone viene dunque ferito due volte, una prima volta da sua madre, poi dall’amico e fino al completamento della storia egli continuerà a rappresentare sia il ferito che il guaritore, mentre la figura del feritore continuerà ad apparire fuori di lui fino a che non infliggerà a se stesso una paradossale morte/liberazione. Ci sono ora alcuni aspetti “psicologici”che a me sono parsi molto interessanti e che vorrei esporre. Chirone, in quanto figura sia umana che animale, è in grado di combinare gli aspetti, razionali, tipici dell’uomo, con quelli più legati all’istinto che contraddistinguono l’animale, venendo così a rappresentare la natura complessa dell’essere umano. Inoltre, essendo Chirone per metà dio e per metà uomo, immortale come il primo, ma anche in grado di provare dolore come il secondo, grazie alla sua incurabile ferita riesce ad avere una profonda conoscenza della sofferenza e ad acquisire in questo modo la capacità di alleviare le sofferenze altrui. Chirone viene così ad incarnare l‘immagine archetipica del guaritore-ferito individuata nella psicologia analitica da Carl Gustav Jung; quest’ultimo ci ricorda come solo “il terapeuta che considera la malattia come qualcosa che lo riguarda da vicino può aprirsi ad una reale e profonda (umana) comprensione dei problemi dei propri pazienti”. Solo il terapeuta che ha il coraggio di guardare e riconoscere in se stesso la ferita, consapevole dei propri limiti, può acquisire un potere terapeutico ed interagire con chi gli si rivolge in cerca di aiuto, aiutandolo a contattare la propria umana vulnerabilità. Una saggezza che nasce dalla sofferenza quella che contraddistingue Chirone, il quale insegna ad apprendere dall’esperienza, da ciò che quotidianamente accade, anche laddove ciò incrinasse le aspettative illusorie di una vita “felice e senza problemi”. Chirone, consentendoci di entrare in contatto con la nostra ferita, rende possibile intraprendere un cammino di salute, ci aiuta a crescere e prenderci cura di noi stessi, a vivere nel qui e ora integrando l’esperienza del passato e aprendoci alla prospettiva del futuro. Saturno è colui che porta prove difficili, dei deserti psicologici, Urano è il “Trasformatore”, colui che favorisce nuovi assetti. Chirone, tramite il dolore saturniano, conduce al cambiamento uraniano facendo interagire le polarità costitutive dell’essere umano. Sul piano simbolico Chirone mette in opera il potere della “funzione trascendente” individuata da Jung nei processi di individuazione promossi, pur con importanti differenze, dall’alchimia tardo-medievale e dalla moderna psicologia analitica. La studiosa Melanie Reinhart, esponente della moderna “astrologia psicologica” scrive: «nel regno di Saturno si può essere radicati nel corpo, nella materia, nel mondo e nella propria realtà psicologica, con l’esclusione della realtà spirituali che sono al di là di esso, e le crisi di questa separazione si trovano nel campo di prova di Saturno; in quanto a Urano , dato che è un pianeta esterno , le sue energie non possono essere integrate senza un mediatore, che è rappresentato dalla coscienza di Chirone. Urano è colui che risveglia , che manda luce nei nostri recessi più bui. Così ci prendiamo cura delle sofferenze conseguenti allo smantellamento delle nostre difese, ed elaboriamo i blocchi che ostacolano i cambiamenti che stanno cercando di prodursi a qualsiasi livello. L’orbita di Chirone disegna esattamente il quadro. Per poco più di un terzo della sua rivoluzione esso si trova dentro l’orbita di Saturno, o immerso in essa, e durante la restante orbita è libero o immerso nell’orbita di Urano. In questo senso, Chirone simboleggia il processo di integrare e d incorporare le energie rappresentate da Urano: la nuova saggezza e comprensione della vita, le nuove percezioni di noi stessi e degli altri, e come assestarci in questa conoscenza dove le regole di Saturno non funzionano più». (4) Come ricorda la studiosa sono proprio gli “impulsi centaurici”,che hanno a che vedere con ciò che è irrisolto dal passato, a premere contro la nostra vita cosciente alla ricerca di espressione e a immetterci di forza nell’arduo sentiero della guarigione. Il viaggio di Chirone concerne il processo trasformativo che avviene quando siamo costretti ad andare oltre le dualità, a collegare gli opposti, via per uscire “dalla separatezza e dalle distorsioni dell’io personale”. Il processo di guarigione può impiegare un lungo periodo di sofferenza prima che possa sbocciare una nuova prospettiva. La posizione di Chirone può indicare i punti in cui portiamo le ferite più grandi della nostra esistenza; la guarigione avviene quando siamo abbastanza forti da levarci semplicemente il carico di dosso consegnandolo ad una “sorgente” più alta, sapendo che, sebbene non sia riparabile ad un livello, la nostra continua lotta contro di esso non farà che intralciare il processo di guarigione. Chirone viene ad assumere un’importante valenza spirituale, è fuor di dubbio che ogni essere umano custodisca in sé delle potenzialità spirituali che però vanno stimolate e nutrite per poter portare a compimento il proprio cammino evolutivo. La tensione verso una guarigione autentica, che approdi a un orientamento di fondo nella vita capace di conservare equilibrio anche dinnanzi al dolore (4) MelanieReinhart, Saturno, Chirone e i Centauri, Astrolabio, 2003. esistenziale più radicale, può dirsi “spirituale” perché oltrepassa l’idea riduttiva di un benessere privato, individuale. La salvezza (e il termine “salute” ne conserva traccia) è reale solo nel momento in cui la persona smetta di sottomettersi al “culto dell’io e del mio” per consapevolizzare con il cuore e l’intelletto, di far parte di qualcosa che lo supera, che eccede l’autoriferimento e l’egoismo. Per l’ ondaguarire è riconoscersi Mare (5), come per l’Io - secondo Jung- il processo di individuazione culmina nel prendere dimora in un centro della psiche chiamato sé. Questo trascendere il particolare, tra gli altri effetti, moltiplica la gioia nel donarsi agli altri. Quando crolla l’illusione della “separatezza della Vita” emerge una beatitudine che trascende la sfera psicologica. La sfida consiste dunque nel disporsi, mediante un silenzio ricettivo ,ad accoglieredentro di sé il richiamodi una “Realtà Prima” che attinta, in spirito di verità epresenza, permetta di effondere pace anchenel mondo circostante. Chirone ci permette di entrare in contatto con le ferite primordiali che se non riconosciute e affrontate possono condizionare la nostra esistenza, fornendo chiare indicazioni su quelle che sono le principali dinamiche psichiche sviluppate nella primissima infanzia. La vita diviene feconda solo se siamo in grado di contemplare le nostre ferite, affrontandole fino in fondo e rielaborando la sofferenza che ci portiamo dietro per riuscire a trasformarle, accettandone l’esistenza. Cogliere le indicazioni fornite dalla posizione di Chirone nella carta del cieloè quindi importante per una lettura di tipo psicologico. Chirone può aiutare a cambiare la prospettiva delle cose, a modificare certi atteggiamenti così da consentire il percorso nel cammino di crescita psicologica e spirituale. (5) JagerWilligis, L’onda è il mare, Ed. La Parola, 2004. La complessità di quest’astro è forse la chiave del suo potere terapeutico: il segno dove si trova Chirone, e gli astri che gli sono più vicini, indicano in quali ambiti è necessario aver cura di noi e dove abbiamo bisogno di una figura esterna competente, e in che modo possiamo eventualmente a nostra volta essere maestri e terapeuti. La sua posizione ci parla di una ferita antica che compresa e trasformata diviene un punto di sviluppo e di forza. Un processo centaurico che non potrà essere evitato e che necessiterà di creatività , metterà in luce il dolore, i nostri veleni interiori. Alcune di queste cose saranno personali e avranno a che fare con a nostra storia, altre saranno più grandi della nostra vita e risaliranno agli antenati o al collettivo. La Reinhart definisce i Centauri come gli “emissari del regno di Plutone” il Signore dei passaggi terminali, e dunque «gli impulsi centaurici hanno a che vedere con ciò che è irrisolto dal passato, un passato che preme contro la nostra vita cosciente alla ricerca di espressione, di guarigione e liberazione». Il processo può impiegare un lungo periodo di sofferenza prima di arrivare ad una nuova prospettiva. Per un lungo tempo non si potrà tornare al passato (Saturno) né accogliere il nuovo (Urano), si rimarrà bloccati, si soffrirà molto, il bisogno di rivolgere lo sguardo sempre più all’interno sarà pressante sino a quando si arriverà al momento in cui sarà necessario mollare, lasciar andare tutto ciò che non è più necessario, le maschere, i vecchi schemi fino a prendere coscienza del nostro viaggio, della trasformazione e di una ‘nuova prospettiva della mente’. La storia di Chirone sembra parlarci della necessità di perdere l’attaccamento alla sofferenza, un distacco che richiede tempo , un tempo anche per perdonare e perdonarsi, elaborare il dolore e la rabbia, accettare le imperfezioni e finalmente andare oltre. Sembra che proprio al termine del ciclo, che prepara al ritorno di Saturno (intorno ai 58 anni), Chirone si esprima al meglio, consentendo il passaggio dalla condizione di individuo ferito a quella di guaritore. Nell’analisi di un oroscopo la casa in cui si trova Chirone sta a indicare ciò che c’è ancora da imparare ma solo dopo aver assimilato attraverso l’esperienza diretta l’insegnamento di Saturno. La posizione di Chirone nei segni e nelle case alla nascita è indicativa dell’ambito in cui sarà avvertita maggiormente la ferita primaria e del tipo di lezione che dovrà essere appresa grazie al processo di elaborazione, accettazione e guarigione. CONCLUSIONI Con questo breve viaggio nelle dodici case astrologiche concludo il mio lavoro di ricerca e di ‘esplorazione’ di questo corpo celeste capace di apportare un contributo importante al potenziale di crescita psicologica e spirituale presente in ognuno di noi. Riconoscere ed accogliere il proprio disagio, trovare il coraggio di chiedere aiuto rappresentano una grande opportunità di sviluppo per l’individuo, sviluppo che non può realizzarsi a prescindere dal riconoscimento delle proprie responsabilità e dalla scelta di vivere l’esperienza del viaggio che ci è data su questa terra. Ogni avvenimento di cui si fa esperienza ha ripercussione su se stessi e sugli altri, ogni squilibrio, ogni ingiustizia ha implicazioni che toccano l’individuo da vicino e di cui è fondamentale riconoscerne le responsabilità. Il destino non è una cosa esterna a noi, ma una forza potente posta nell’ interioritàdi ogni individuo che ha la facoltà di indirizzare in una direzione o in un’altra nell’esercizio di una scelta personale di cui è necessario imparare ad essere consapevoli, scelta che non può essere presa sulla base di un criterio che escluda la sofferenza perché proprio da questo stato, come abbiamo visto descritto nel mito di Chirone, emergono stimoli decisivi di trasformazione. Concludo con un’immagine proposta in passato dallo psicanalista Aldo Carotenuto che paragonava, per intima assonanza , la ferita a una feritoia che consente di intravedere la luce oltre la fortezza dell’autoriferimento egoico.In verità ognuno di noi porta con sé una ferita primordiale difficile da comunicarsi, ma che può tuttavia trasformarsi in feritoia, ovvero può diventare la matrice del nostro relazionarci con il mondo «Trasformare la ferita in feritoia significa fare del proprio dolore e della propria mancanza la chiave d’accesso e di soluzione dei nostri dubbi». BIBLIOGRAFIA Carotenuto Aldo, Vivere la distanza, Studi Bompiani, 2002. Fassio Lidia. Chirone e la capacità di curare la ferita, http://www.astrologiainlinea.it/Astro_Magazine/Articoli/astromagazine_dett_articolo.asp?ID=955 Crimaldi Paolo. Chirone. Un viaggio dal passato al futuro. Il maestro interiore della saggezza umana e dell’arte della guarigione, Capone F., 2011 Jager Willigis. L’onda è il mare, Ed. La Parola, 2004. Reinhart Melanie. Saturno, Chirone e i Centauri, Astrolabio, 2003. |
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