Astrologia e… Geometria Sacra
di Marina Bua
“La Geometria è l’Alfabeto, col quale
L’ASSOLUTO ha scritto gli Universi”
(F. Varetto)
“un insieme è una moltitudine che
Può essere pensata come un UNO”
(G. Cantor)
La parola Geometria ci evoca ricordi scolastici, alle prese con calcoli di perimetri, aree e volumi di oggetti “concreti”. Il termine Geometria deriva dal greco antico, dove “metria” sta per misura e “geo” significa terra, e indica quella parte della matematica che si occupa delle forme a più dimensioni e delle loro relazioni reciproche.
La “Geometria Sacra” in particolare studia la relazione tra gli equilibri e le forme sia nel micro sia nel macro cosmo. Si tratta di un linguaggio simbolico che trae spunto dalla vita. Descrive la Creazione, la manifestazione del trascendente nell’immanente attraverso l’armonia delle forme stesse.
L’armonia e la proporzione delle linee e delle forme è sontuosamente rappresentata fin dall’antichità nella progettazione e costruzione di edifici religiosi e spazi sacri. Proporzioni e collocazioni spaziali che tengono conto sia della “Terra” che del “Cielo” riunendo quindi in una rappresentazione simbolica l’aspetto armonico totalizzante Umano-Divino.
Le forme elementari geometriche, dal punto alla linea (dritta, spezzata, curva), fino alle forme più elaborate che ne derivano, a partire dal triangolo che è la prima figura che racchiude una parte finita di piano e fino alla sfera simbolo di perfezione assoluta.
“Non è stato un caso che sia Pitagora che Platone ci abbiano ripetuto che “Dio Geometrizza”. La “creazione”, infatti, è avvenuta partendo dall’alto verso il basso. La Geometria, quindi, viene prima del pensiero psicologico umano, in quanto tutto è improntato ad un suono, dal quale è scaturito un colore e poi un numero. Ogni forma (uomo) ha una struttura geometrica, un suono, un colore e un numero, cioè una vibrazione elettrica […]. La Geometria, in altri termini, è semplicemente un pensiero astratto che esprime un potere creativo (Deva), che l’uomo può usare nel momento in cui lo decifra e ne comprende il significato.” (F.Varetto – Eufonia Eucromia Euritmia)
Questi primi concetti aprono alla visione e alla interpretazione del disegno di un tema natale astrologico così come sia abituati a vederlo. Una rappresentazione grafica dove tutto è simbolo geometrico, e proporzione numerica, e armonia del cielo stellato, dove tutto viene proiettato a terra sul piano. Così in alto, così in basso…
Un cerchio zodiacale suddiviso in tempo e spazio, pianeti e luminari rappresentati da glifi che a loro volta sono simboli geometrici che si agganciano a descrivere in linguaggio visivo significato e senso del simbolo planetario. Gli aspetti planetari: le linee che raccordano pianeti, linee che altro non sono che tratti parziali di figure geometriche inscritte in un cerchio. Due pianeti a distanza angolare di 90 gradi vengono connessi da una linea che altro non è se non uno dei lati di un quadrato inscrivibile nel cerchio zodiacale. Perché è “duro”? Perché è un muro, il lato di un muro di un edificio quadrato. Perché è importante? Perché ci fa capire quanto è faticoso sia costruire che abbattere un muro. E quanto ci può insegnare?
Ogni rapporto angolare tra due oggetti (Pianeti e/o Luminari) è il lato di una figura geometrica che per sua stessa forma ci parla della qualità, del colore, della vibrazione, della natura che gli appartiene. Un ragionamento a parte andrebbe fatto per la distanza di 180 gradi, l’opposizione, il diametro della circonferenza… la divisione a metà… il primo atto della creazione, acque superiori e acque inferiori. La rottura del simbolo perfetto… il morso alla mela.
“La Musica, l’Aritmetica, la Geometria e l’Astronomia sono tradizionalmente considerate 4 aspetti di una stessa Arte o Scienza dei Numeri. In linea generale si potrebbe dire che mentre la Musica è numero nel TEMPO, la Geometria è numero nello SPAZIO, mentre l’Astronomia è il numero delle CAUSE nello spazio e nel tempo. La Matematica, dal canto suo, è Numero nell’ETERNITA’.” (D. Corradetti – Metafisica del Numero)
L’Astrologia, così come noi oggi la utilizziamo si avvale della geometria e del numero, sia nella parte tecnica, in modo evidente, sia nella parte interpretativa, in modo meno evidente poiché l’umanità, sempre più complessa, ha perso la visibilità di quel filo che connette il NUMERO (causa prima) alla sua interpretazione razionale dove la RAGIONE pesca dal proprio vocabolario formatosi però proprio da quella prima divisione in due del simbolo perfetto. Ripercorrere il filo a ritroso nei millenni di storia può sembrare una attività impossibile o sterile, mentre invece ci permetterebbe di riconoscere l’unicità e la forza da cui tutto deriva.
Proprio l’Astrologia nella sua parte strutturale e tecnica, con la sua forma direi “archeometrica” costituisce una sorta di chiave, di passe-partout, che permette di penetrare in altri mondi per altre esplorazioni. Occorre guardare con occhi curiosi di bimbo ogni singolo pezzetto e domandarsi perché? Perché è fatto così? Perché si disegna in quel modo? Perché il Sole è un cerchietto con un puntino al centro? Perché il glifo di Giove è come il glifo di Saturno ma sottosopra?
Perché?