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    GLI ARTICOLI DI ERIDANOSCHOOL
- Astrologia e dintorni

I RAPPORTI DINAMICI DI NETTUNO - LUNA E MARTE
     a cura di Fassio Lidia
 
I rapporti dinamici di Nettuno - Luna e Marte
Luna e Nettuno sono due pianeti che hanno molte affinità anche se, a mio avviso, propongono diversità di intenti che è necessario comprendere; nei loro aspetti armonici possono fornire alla donna fantasia, senso artistico, spirituale e grandi suggestioni interiori nonché capacità autentiche di supporto e di aiuto verso gli altri, conditi sempre da un forte desiderio di libertà che può tradursi in una vita di pienezza ricettiva e creativa ispirata dal desiderio di vivere fuori dai canoni comuni soddisfacendo così il simbolo di diversità e di insofferenza alle norme di Nettuno. Nettuno fatica a “conformarsi” alla realtà ordinaria e alle leggi degli umani e, pertanto, sguscia ed elude ciò che viene considerato “normale”.
Nettuno si porta dietro una certa “inconsistenza” – dato che non ha forma – e questo comporta in tutti i casi una difficoltà di definizione; ricordo a questo proposito il mito che racconta che Poseidon, il grande dio degli abissi, non poteva mostrarsi agli umani con il suo vero volto per cui, nelle sue incursioni terrene, era obbligato ogni volta a presentarsi con una forma diversa. Se traduciamo questo tratto dal punto di vista psicologico non è difficile comprendere che la “mancanza di forma stabile” risulta particolarmente inquietante per la coscienza che, per natura, ha bisogno di vedere e di definire e che rimane sconcertata dall’impossibilità di operare in tal senso.
C’è poi un altro tratto molto complicato di Nettuno che riguarda la costante spinta a superare i confini dell’ordinario al fine di ricomporre lo stato di “completezza perduta”; a tal scopo insinua nell’animo umano un lacerante senso di “vuoto e di mancanza” dato che la coscienza, affrancandosi dall’inconscio, mantiene una struggente nostalgia per ciò che sente di aver perduto. Ovviamente, con gli aspetti armonici, è meno difficile riallacciare nel tempo i rapporti con ciò che viene percepito come estraneo che, tuttavia, può regalare un reale senso di partecipazione e di totalità.
Con gli aspetti dinamici invece, il vuoto diventa molto più angosciante e difficile da conciliare con la vita ordinaria per cui, la coscienza, si sente spesso sospesa, affascinata e impaurita al tempo stesso dall’abisso per cui la persona fatica a contenere stati d’animo e suggestioni che invadono la sua psiche travolgendola con ansie e irrequietezze che appaiono fronteggiabili solamente attraverso particolari forme di “sedazione” che riducano la paura e lo smarrimento. Questi comportamenti nella maggior parte dei casi producono forme sottili di dipendenza ma, in casi estremi, possono presentarsi con un’intensità tale da portare la donna a cercare forme di sedazione distruttive.
Quando alla relazione già difficile tra Luna e Nettuno si aggiunge Marte, ci troviamo di fronte a problematiche di forte dipendenza emotiva che, di fatto, portano la donna a comportamenti disfunzionali perché interviene da un lato la necessità di provare emozioni forti e, dall’altro, il bisogno di sedarle in qualche modo.
La Luna, quando funziona bene, opera attraverso il “pre-sentimento” che annuncia in anticipo il pericolo mentre, quando è lesa da Marte, non riesce a fare la funzione di filtro in modo altrettanto efficace per cui spinge la donna ad assumere inconsciamente comportamenti masochistici pur di sentirsi viva. Si vive così in uno stato quasi schizofrenico perché la donna si percepisce fragile e incapace di far fronte ai sussulti dell’inconscio che non molla la presa nel lasciar emergere il senso di incompletezza che viene vissuto come dis-organizzante e caotico per far fronte al quale la costringe a mettere in campo comportamenti distruttivi che fatica a vedere.
Nettuno, per sua natura, cerca disperatamente di costringere la coscienza ad affidarsi a quel centro interiore da cui tutto ha avuto origine per raggiungere un vero stato di libertà e di partecipazione, affrancandosi gradualmente dai bisogni dell’Io che imprigionano e rendono dipendenti; in caso di lesioni però questa partecipazione viene confusa con caotici stati “fusionali” e la donna coltiva illusoriamente l’idea di ritrovare la completezza perduta attraverso i rapporti intimi coltivando stati di trance che permettono di deformare o fuggire la realtà.
Marte è un pianeta molto diverso dai primi due e quando entra in rapporto dinamico con Nettuno e Luna crea difficoltà e ambivalenze tali nella psiche della donna da renderla schiava di una dipendenza che si manifesta da un lato nel sogno di restare in uno stato fusionale con un uomo per sedare, almeno attraverso l’intensità sessuale ed emotiva, i propri bisogni seguendo del tutto inconsciamente il modello di una madre fragile e infelice che ha continuato a sperare di vivere il grande sogno romantico, pur se clamorosamente fallito nella realtà e, dall’altro, accumula una rabbia intensa e irrazionale che trova difficoltà ad esprimersi per cui si incanala su strade alternative che vanno dall’autolesione alla manifestazione di atteggiamenti masochistici.
In qualche angolo della psiche femminile sopravvive ancora oggi l’idea di essere protetta e sostenuta dal grande amore della vita; come se le donne non si fossero mai veramente affrancate da questo retaggio e mai realmente allenate alla libertà e all’indipendenza e così, con gli aspetti disarmonici, la voglia di affermazione di Marte entra in conflitto con il bisogno di protezione e di fusione della Luna e con quello di libertà di Nettuno e si trova lacerata tra il desiderio di trovare qualcuno su cui contare emotivamente e quello di affrancarsi anche se, spesso, non trova la forza e la costanza per procedere in tal senso.
Nettuno viene a torto considerato illusorio ed infido mentre, a mio avviso, è più corretto dire che si incarica di mostrare dove si tende ad illudersi e a non vedere la realtà per quella che è. Più che di inganno quindi, si tratta di autoinganno e, con questi aspetti, simboleggia una reale incapacità di arginare il vuoto emotivo personale perchè manca la volontà necessaria a mettere in atto progetti e strategie per superarlo.
Quando si resta emotivamente dipendenti si ha una visione delle cose totalmente distorta per cui si ripiega su comportamenti di passività che spingono gli altri a trascinare e a far nascere sensi di colpa che generano nella donna momenti di vera irrazionalità distruttiva per sé stessa e, indirettamente, per la relazione.
La dipendenza è tragica per la maggior parte delle persone ma, per questa tipologia di donne, presenta una serie di “vantaggi secondari” che difficilmente arrivano alla coscienza.
Queste lesioni simboleggiano sia il bisogno di aggrapparsi a qualcuno sia la voglia di essere liberi e di gestire la propria vita e, se questa strana ambivalenza non viene affrontata nella prima parte della vita, consente di rifugiarsi nell’aggressività passiva che, giorno dopo giorno, risucchia tutte le energie rendendo la donna spossata e fortemente arrabbiata.
Ogni donna coltiva nel suo DNA l’idea di essere salvata; si tratta di un bisogno che giunge dalla notte dei tempi allorché la maggior forza fisica maschile serviva a proteggerla; purtroppo è ancora stipata nell’inconscio collettivo e, la donna che ha questi aspetti, può facilmente restare intrappolata nelle dinamiche di aggressività passiva, se il tema inclina in tal senso oppure in sporadici tentativi di liberarsi, senza la forza di sostenerli nel tempo.
Per alcune si tratta infatti di una combinazione che racchiude un tasso di aggressività che diventa difficile da esprimere se non attraverso il biasimo e il ricatto emotivo dato che Marte, leso da Nettuno e dalla Luna, non riesce a mettere in campo la sua forza attiva e si limita a lavorare a livello funzionale attraverso la somatizzazione fisica e ad una sorta di bipolarismo. E’ in questo modo che la donna si libera dell’insoddisfazione che deriva dal sentirsi vittima delle circostanze pur se, in realtà, il suo stato è dovuto all’incapacità di porsi degli obiettivi certi e di provare a raggiungerli; la rabbia di Marte è del tutto disfunzionale e, pertanto, è diretta verso le persone di cui ha più bisogno e di cui vuole la vicinanza (Luna). Inoltre, la Luna tende ad evitare ogni separazione e finisce per mantenere la donna prigioniera del suo inconscio senza che la coscienza attivi le risorse utili a risolvere il problema alla radice.
Ruth Moulton, una psicologa americana ha coniato il termine “furibonde ma dipendenti” che è particolarmente adatto a questa tipologia di persone. In un suo saggio sostiene che queste donne vivono una doppia vita pretendendo tantissimo da chi sta con loro ma diventando risentite, biasimanti, instabili e distruttive quando non ottengono ciò che vogliono; come vuole la combinazione planetaria, oscillano pericolosamente tra attacchi di ipervalutazione e fasi di sconforto totale dovuti alla sensazione di inettitudine nel mettere in atto strategie utili a migliorare il loro senso di valore.
Trovare un equilibrio in queste situazioni è molto difficile, almeno fino a quando non riescono a comprendere che, da quest’immagine di fragilità rabbiosa, traggono una serie di vantaggi secondari.
Sembrano voler riuscire ma, di fatto, non si impegnano mai fino in fondo perché mancano di costanza per cui non traducono i loro sogni in realtà e restano dipendenti da qualcuno verso il quale nutrono poi grande risentimento. Si comportano ogni volta con lo stesso schema, come un disco rotto che si interrompe sempre allo stesso punto.
Sfuggono la realtà che le vede spesso tener duro in situazioni complicatissime nel rapporto con un uomo piuttosto che accettare di “bastare a sé stesse” perché si sentono incapaci di vivere da sole anche quando nella relazione vivono un fortissimo isolamento emotivo e non ottengono il supporto desiderato.
Il punto per queste donne è scoprire ciò che le spaventa davvero e farsi aiutare per smontare l’idea che la tanto agognata sicurezza emotiva esista solo all’ombra di un uomo.
Molte ragazze di oggi, pur ritenendosi emancipate ed indipendenti, cadono in questa trappola e sperano di trovare qualcuno che si occupi e che sappia dar loro il valore che non riescono a trovare in sé stesse, infilandosi in tunnel di confusione, dipendenza e di rabbia che blocca la possibilità di tracciare le linee del loro destino.
In genere nei loro temi natali vi sono grandi potenzialità che non vengono utilizzate per cui la realizzazione è sempre insufficiente e insoddisfacente e questo contribuisce a farle sentire inette e frustrate, ma incapaci di farcela da sole.
Ed è proprio in queste situazioni che entra in gioco uno dei problemi fondamentali di chi ha rapporti dinamici Luna Nettuno Marte: quello di cercare, attraverso il rapporto intimo, di risolvere questo stato di cose anche se la guerra che sperimentano all’interno non potrà placarsi se non lavorando su sé stesse; in caso contrario continueranno a sentirsi deluse e arrabbiate con chiunque, incapaci di vedere che il problema nasce dalla loro immaturità e dal non saper lottare veramente per ciò che vogliono. Senza dubbio questi aspetti evidenziano una serie di ferite, di abbandoni emotivi e di separazioni traumatiche quando non di abusi e stati di precarietà che hanno reso instabile il loro mondo interiore sollecitando in modo esagerato il sistema nervoso tanto da portarle a cercare sicurezze che, in realtà, non sanno procurarsi e, forse, non vogliono neppure ottenere.
In presenza di questi rapporti le relazioni si costruiscono su una traccia complessa caratterizzata da una mancanza di confini e di stabilità da parte della figura di contenimento primaria e da un insufficiente contenimento emotivo che, insieme, hanno dato origine al problema fondamentale femminile che si condensa nella dipendenza emotiva e nella ricerca del “principe azzurro”.
Il sogno del principe azzurro, ovvero di qualcuno che salvi e riempia tutti i vuoti, nasce laddove si è sperimentata una carenza nella figura originaria; la bambina segnata da Nettuno Luna Marte non può accettare di non avere ciò di cui ha bisogno per cui il suo IO procede con un’ “idealizzazione” molto utile nell’infanzia perché lenisce il dolore per ciò che viene a mancare, ma estremamente pericolosa perché la costringe ad incamerare molta instabilità e rabbia repressa. Se lo schema non viene smantellato in giovinezza, dà vita ad un modello di relazione irrealistico che produce molteplici delusioni e molta rabbia da smaltire.
Contrariamente a quanto si pensa, l’immagine interiorizzata del materno di chi ha Luna Nettuno Marte si basa su una precarietà di fondo che porta la bambina ad essere estremamente confusa perché la figura primaria risulta fragile, sacrificale e sensibile, ma insoddisfacente dal punto di vista della protezione e del sostegno. Si tratta di un materno “poroso” che lascia tracimare emozioni e paure personali nella psiche della figlia che, suo malgrado, si impegna a compensare i vuoti e a tenere a bada l’infelicità risentita della madre, candidandosi così a rimettere in piedi lo stesso schema nella vita adulta.
La Luna simboleggia il primo modello di relazione, fondamentale perché lascia nella figlia una traccia indelebile di come stare in “intimità” con un’altra persona e di cosa significa “essere fusa con qualcuno”; questa traccia la guiderà, da adulta, nella ricerca di un rapporto che abbia la stessa carica e le stesse sensazioni e, anche se altamente disfunzionale, la rassicura consentendole di sentirsi “a casa” dal punto di vista psicologico ed emotivo. La Luna modula il mondo interiore e, attraverso il filtro della madre, la bambina si sente appagata o inquieta imparando a riconoscere e gestire le emozioni con tutte le loro variazioni e combinazioni.
Se il primo modello risulta insufficiente, il bisogno di compensare questa mancanza diventerà fortissimo e, per effetto del meccanismo di difesa, formerà un modello idealizzato che ricercherà poi in ogni relazione compromettendo sia la capacità di scelta sia quella di vedere l’altro in modo corretto senza renderlo “perfetto” ai suoi occhi.
La donna con questi aspetti tende inoltre a sentirsi appagata solamente quando prova le intense sensazioni dell’innamoramento ma, non essendo in grado di rapportarsi realisticamente, finisce per sentirsi molto presto delusa e arrabbiata dato che le tante aspettative la portano a pretendere attenzioni e costante approvazione da parte del partner che non riesce a colmare l’insoddisfazione della compagna che deriva dalla personale mancanza di realizzazione. In pratica, è alla ricerca di un amore incondizionato, quello che solo una madre può dare ma, siccome questo non è possibile in una relazione adulta, è costretta a sperimentare amarezza, rassegnazione, delusione e confusione dato che riceve sempre la stessa risposta, pur in presenza di partner diversi.
In genere la donna si identifica con la Luna, ovvero con chi dà tantissimo, del tutto ignara delle tante aspettative che ha; pensa di avere diritto ad essere amata e a ricevere ciò che desidera, convinta di mettere in campo grandi capacità relazionali.
In pratica pretende che l’altro sia a disposizione, pronto a rispondere ogni volta che lei si sente insicura, senza prendere in considerazione i sentimenti altrui perché che si sente in diritto di ottenere ciò di cui ha bisogno.
E’ indubbio che queste pretese ed aspettative sedimentano da tantissimo tempo; il fatto di non aver potuto contare su una madre stabile e su un attaccamento sicuro quando era piccola e fragile ha lasciato un credito che cercherà di riscuotere in ogni relazione. Il “vuoto” lasciato da Nettuno è intriso di promesse mancate e di bisogni mai soddisfatti, compensati dalla fantasia di un amore perfetto che salverà e appagherà; cercherà di ottenere tutto ciò attraverso l’amore degli altri mentre, questo pianeta, richiede che sia la persona stessa a lavorare sulla ferita originaria per evitare di sentirsi costantemente fragile, indifesa e bisognosa del supporto e dello specchio esterno.
La dipendenza emotiva e amorosa è molto comune e, pertanto, molto tollerata dalla nostra società. Le donne segnate da Nettuno Luna Marte hanno uno spasmodico bisogno di amore e di intensità ma presentano i tratti tipici della dipendenza per cui, dopo un abbandono, sentono l’immediata necessità di sostituire l’oggetto d’amore poiché non riescono a stare sole.
La Luna, con i suoi aspetti, simboleggia il tipo di attaccamento strutturato nell’infanzia. La “funzione di attaccamento” serve a garantire un “legame” stabile tra la mamma e il bambino che deve poter contare sulla figura di riferimento per i suoi bisogni materiali, psicologici ed emotivi. E’ una sorta di “porto sicuro” in cui la bambina si rifugia ogni volta che ha bisogno di conforto e di sicurezza.
L’attaccamento sicuro non solo non impedisce il distacco ma lo agevola, garantendo alla bambina la possibilità di tornare all’ormeggio quando ne ha necessità, staccandosi e veleggiando quando invece desidera essere indipendente.
Sulla falsariga della relazione di attaccamento la piccola impara a decodificare il mondo senza sentirsi in balia o avere paura di esso. Nel lungo iter - che inizia intorno al terzo mese di vita - bambina e mamma si scambiano impercettibili segnali che formano il filo di Arianna che la aiuterà ad orientarsi e ad avventurarsi nel mondo, sicura delle proprie potenzialità e in grado di comunicare chiaramente bisogni, certa che gli altri risponderanno coerentemente, come coerentemente ha risposto la madre.
Ogni persona per crescere ha bisogno di una lunga fase di dipendenza e di affetti solidi su cui contare, soprattutto quando comincia ad allontanarsi dal nido per veleggiare in mare aperto sicura che, al ritorno, ritroverà il porto che la accoglierà permettendole di sostare protetta. Ovviamente gli ancoraggi più forti sono, in primis, quelli genitoriali e, via via, tutti quegli affetti che consentiranno di fare rifornimento all’occorrenza.
Tutti in qualche modo siamo un pò dipendenti e sopravviviamo grazie alle boe che siamo in grado di costruirci; per alcuni però la dipendenza diventa patologica al punto da precludere la capacità di affrontare la vita in modo autonomo senza provare angoscia.
L’attaccamento sicuro consente di tollerare la mancanza o l’assenza della persona amata senza crollare e andare in panico, attingendo alle risorse interiori costruite nel tempo; è fondamentale per fronteggiare i vuoti che inevitabilmente si avvertono in particolari momenti della vita senza ricorrere obbligatoriamente a sostegni esterni o a palliativi distruttivi.
In pratica, garantisce la possibilità di restare dipendenti fino a quando si è piccoli ma, al tempo stesso, crea una buona stabilità emotiva che consente di superare gli ostacoli e di fronteggiare i periodi di solitudine.
Purtroppo però non esiste solamente l’attaccamento sicuro; ci sono 5 forme di attaccamento tra cui anche quello “insicuro - invischiante”, tipico dei rapporti dinamici tra la Luna, Marte e Nettuno.
I continui distacchi, sommati alla mancanza di sicurezza e di disponibilità della madre, non riducono la paura per cui la bambina resta costantemente in ansia, bisognosa di conforto ma, al tempo stesso, arrabbiata. Cerca il contatto che però non la rassicura perché teme di essere abbandonata e questo stato di cose contribuisce a futuri abbandoni.
La presenza di Marte vuole passionalità e sensazioni forti che, almeno inizialmente, celano le carenze affettive e la mancanza di fiducia in sé stessa che vengono compensate con un’ossessiva richiesta di attenzioni dato che il partner diventa l’unico centro di interesse dal quale si vuole tutto.
La psicologia transpersonale, in particolare gli studi di Stanislav Grof hanno messo in luce che, alcune forme di dipendenza, sono causate da un’indefinibile ricerca di qualcosa che manca e che appare come “un vuoto da colmare” misto ad un desiderio di scomparire dal mondo e di non avere più confini: una sorta di anelito indistinto verso qualcosa che non può offrire la vita quotidiana e che viene cercata per vie sbagliate. Grof l’ha definita “sofferenza dell’anima”. In pratica, la dipendenza per Grof è un forte anelito verso lo spirituale, unica condizione che potrebbe ridare completezza e risanare la ferita originaria.
C’è ancora una particolarità che ho notato nei rapporti dinamici tra questi tre pianeti; si tratta di una potenzialità psichica che si manifesta spesso in tratti medianici, in visioni o in strane comunicazioni che hanno contaminato già l’infanzia della donna che, nel migliore dei casi, è stata percepita come strana e un po’ alienata ma, nei peggiori, è stata considerata instabile dal punto di vista psicologico per cui sottoposta a terapie psichiatriche. Ora le cose sono un po’ cambiate ma, le persone delle generazioni precedenti, hanno subito trattamenti terribili per il solo fatto di essere mancine per cui venivano, con molta facilità, internate per anni in istituti religiosi che provvedevano alla loro “redenzione”. Ho conosciuto donne che hanno subito un vero calvario per poi scoprire, attraverso appropriati corsi di medianità, di avere semplicemente la facoltà di contattare “altri mondi”. Molte medium famose hanno questi aspetti e, una volta accettate e raffinate le loro potenzialità, sono diventate canali per altre persone, dato che sono in grado di decodificare messaggi che giungono da un’altra dimensione. Chi ha aspetti Nettuno Luna Marte vive il bisogno di “fondersi” con qualcosa di più grande ma, prima di arrivare a questa consapevolezza, tende a sperimentare una grande “confusione” e un senso di profonda disorganizzazione interna allorché l’irruzione del paranormale invade la vita ordinaria.
Anche in questo caso, l’unica branca che si occupa di questi fenomeni senza considerarli patologici è la psicologia transpersonale che lavora non solamente sul piano psicologico ma anche su quello spirituale. Non tutti hanno una naturale capacità di trascendere la mente ordinaria e, quando accade, anche del tutto inconsciamente, si vivono “irruzioni destabilizzanti” che spaventano perché non sono conosciute e, quindi, viste con sospetto.
Ovviamente chi ha visioni o fenomeni particolari di preveggenza ha bisogno di sapere se si tratta di un richiamo spirituale oppure di una reale difficoltà psicologica e, per questo ha bisogno di farsi aiutare a portare alla luce non solo il disagio ma anche gli eventuali talenti nascosti e l’accesso a stati di coscienza alterati.



Bibliografia:
Stanislav Grof: “La rivoluzione della coscienza” – edizioni Spazio Interiore
Stanislav Grof: “Psicologia del futuro” – edizioni Spazio Interiore
Stanislav Grof: “Guarire le ferite più profonde” – Macro edizioni
D. W. Winnicott: “Sviluppo affettivo e ambiente” – Armando editore
Louann Brizendine: “Il cervello delle donne” – Bur – saggi
Lidia Fassio: “Simbologia della Luna” – ed. Spazio Interiore
Stanley I. Greenspan: “Infancy and early childhood – International Universities Press – N.Y.






 

 
 
 
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