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- Astrologia e dintorni

GUERRA E PACE
     a cura di Clara Tozzi
 
GUERRA E PACE

Ci sono uomini che sembrano destinati a fare la differenza, capaci di farsi carico della storia intera del loro Paese, che riescono a portare la propria gente attraverso passaggi tortuosi e stretti, traghettandola verso il Cambiamento, verso opportunità nuove e potenzialmente migliori. Uomini come Nelson Mandela, sulla cui vita possiamo legittimamente interrogarci, per cercare di comprendere la loro vocazione e gli  strumenti che hanno potuto e saputo usare per riuscire a passare dalla negazione più feroce del diritto alla libertà, prima di tutto libertà dalla rabbia e dal bisogno di vendetta. La sua è la storia, che tutti conosciamo, di chi ha subito sulla propria pelle la follia dell’apartheid in Sudafrica, di chi ha sempre fatto opposizione fino ad arrivare alla guerriglia armata, di chi è stato in carcere per quasi trent’anni e di chi una volta uscito ha impegnato tutte le proprie forze per arrivare ad un’integrazione pacifica tra bianchi e neri.



Mandela è nato a Umtata, Sudafrica, il 18 luglio 1818 alle ore 14.54. Il Sole Cancro in VIII casa, in trigono ad una importantissima Luna Scorpione in XII ci parla di un uomo con una grande ricchezza emozionale, ma anche tormentato da passioni intense, fomentate da una forte componete fuoco. La Luna governa il segno solare ed è anche il vertice di una croce a T che riceve le tensioni di una opposizione tra Mercurio/Saturno in Leone ed Urano in Acquario. Se Mercurio/Saturno ci descrive una prima parte della vita piuttosto schiacciata dal potere del clan (Saturno governa la II casa), Urano in III non si adegua certo all’infinito, morde il freno, insofferente ad ogni regola che ritiene ingiusta, si sente un estraneo nel suo stesso mondo. Urano inoltre ci colpisce subito, guardando il tema di Mandela, perché è l’unico pianeta sotto all’orizzonte, se escludiamo Venere che è comunque molto più in alto, congiunta al discendente. Urano fa aspetti con entrambi i Luminari ed anche con Mercurio e Venere, partecipa insomma pienamente a tutti gli aspetti fondamentali della vita di Mandela. Ed infatti appena Urano forma il primo quadrato a se stesso, nel 1940, Mandela si ribella alla decisione del capo della sua tribù che voleva per lui un matrimonio combinato e fugge a Johannesburg, dove porta avanti gli studi. Il forte senso di giustizia (ascendente Sagittario, Giove in VII casa, Saturno in IX) lo spinge a laurearsi in legge per vocazione: col suo socio Oliver Tambo apre uno studio e da lì offriranno assistenza legale anche a titolo gratuito a chi non ha la possibilità di pagare per avere riconosciuto il diritto alla difesa, cioè ai compagni di colore spesso vittime del potere dei bianchi. Nello stesso tempo fin da giovanissimo lavora attivamente in associazioni che cercano prima di resistere all’istituzione dell’apartheid (che verrà invece adottata nel 1948) e poi  che organizzano la resistenza. E’ tra coloro che elaborano la ‘Carta della libertà’ del 1955, un programma dettagliato che descrive i diritti che dovrebbero essere riconosciuti a tutti i cittadini del Paese. Ma le aggressioni governative agli oppositori si fanno sempre più violente, fino a quando nel marzo del 1960, a Sharpeville, durante una manifestazione di protesta l’esercito uccide 69 dimostranti disarmati. Questo evento, vissuto in concomitanza col transito di Urano opposto a se stesso, segna profondamente la vita di Mandela, che pieno di disperazione e di rabbia decide di passare alla lotta armata.



Il Sole in VIII casa ci anticipa che Mandela avrebbe dovuto imparare ad entrare in contatto profondo con parti sconosciute di se stesso, parti potentemente istintive che Marte in Bilancia aveva tentato di tradurre costantemente in reazioni civili…ma la quadratura di Plutone e Giove gli imponeva di indagare nelle proprie dinamiche più nascoste, come se fosse una minaccia in attesa di dispiegare la propria potenzialità distruttiva, prima di potersi trasformare in un prodotto creativo. Doveva quindi passare per il rito di spoliazione plutoniano, il passaggio negli inferi attraverso la perdita dell’illusione di poter controllare qualcosa che non fosse se stesso ed i propri sentimenti ed emozioni, e rinascere così ad una nuova dimensione, alla capacità di esprimere il potere di Giove di condurre verso un nuovo mondo (trigono di Giove con Urano). Il tema progresso del 1960 ci mostra passaggi fondamentali a livello evolutivo. L’ascendente è entrato nel segno dell’Acquario, attivando pienamente Urano, mentre l’opposizione di Saturno è diventata più potente: Urano si trova a 25° di Acquario, Saturno (che intanto è entrato nella VII casa progressa) è arrivato a 20° di Leone. Il Sole progresso è arrivato in Vergine a 5°, in perfetto sestile a Plutone ma anche a Marte che ha raggiunto i 7° dello Scorpione. Marte quindi si è trasformato fortemente rispetto al tema di nascita, e la quadratura con Plutone è diventata ora un trigono a Plutone stesso ed anche a Giove! Mandela si trova ad organizzare la protesta della sua gente, gli scioperi ed anche la guerriglia armata, ma questa fase è veramente breve nella sua intensità: nell’agosto del 1962 viene arrestato  e nel 1964 viene condannato all’ergastolo. L’arresto, che ha grandissima risonanza mondiale, avviene col Sole progresso a 7° della Vergine, congiunto al M.C. radix, mentre Plutone in transito si trovata nello stesso punto a 8°. La luna progressa (vedremo quanto si rivela importante) si trova in Cancro congiunta a Giove ed a Plutone.L’esperienza in carcere è lunghissima e s’interrompe l’11 febbraio 1990, quando Mandela viene liberato dall’allora presidente de Klerk, sotto la spinta delle proteste interne ed internazionali che si facevano sempre più forti. La carta progressa di quel momento è di nuovo altamente significativa. L’ascendente in Acquario ha raggiunto esattamente il grado di Urano (retrogrado fin dalla nascita e quindi posto sui 24°19’), mentre sul discendente troviamo Saturno, arrivato a 23°50’: in primo luogo l’ascendente che incontra Urano sembra suggerire letteralmente l’incontro con la LIBERTA’ che indubbiamente il simbolo uraniano rappresenta, facendo breccia sulla resistenza posta dal potere in carica, ben rappresentato da Saturno in Leone. Urano in III casa del tema radix di Mandela faceva sì che lui rappresentasse per la società in cui si è trovato un elemento troppo all’avanguardia per non incontrare l’opposizione del regime sudafricano, che difendeva aggressivamente il ‘privilegio dei pochi’ contro il diritto di tutti e l’aspetto Urano/Saturno che troviamo nel suo tema è come se facesse di lui un elemento perfetto per catalizzare il conflitto. Un conflitto esterno nel suo paese ed interno nelle sue dinamiche personali. Quello che trovo straordinario è che la tensione spaventosa tra Urano e Saturno, l’incompatibilità assoluta che Mandela ha incarnato nella sua vita con 27 anni di emarginazione in carcere, osservata nel ‘tempo soggettivo’ delle progressioni diventa una possibilità di coesistenza e di collaborazione PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI SI STA PERFEZIONANDO L’OPPOSZIONE TRA I DUE PIANETI, confermandoci che queste due energie sono opposte solo in apparenza e che contemplando il dialogo ed il cambiamento è possibile accedere una nuova stabilità. La sfida era quella di gestire, per entrambe le parti in causa, gli impulsi individualistici e soprattutto la paura del potere dell’altro, quando lo si sente come minaccioso per la propria sopravvivenza.



Il grande merito di Mandela è stato, tra gli altri, quello di saper rassicurare la parte avversa (peraltro colpevole di gravissimi delitti), oltre che di saper concentrare sulle sue posizioni ormai chiaramente ‘illuminate’ l’enorme energia prodotta dalla maggioranza di colore che voleva subentrare nella  gestione del potere, gestendo democraticamente un passaggio che poteva facilmente degenerare in un bagno di sangue. L’incontro dell’ascendente con Urano ha corrisposto quindi ad un ‘momento magico’, in cui Mandela aveva la possibilità di mettere in comunicazione, prima di tutto dentro di sé, resistenza, integralismo sulle sue posizioni, la radicalità di chi non si piega al compromesso (che avrebbero perpetuato la guerra, magari con uno scambio delle parti contendenti) con gli ideali di libertà, quella libertà per tutti che presuppone capacità di mediazione e tolleranza. Nel tema progresso possiamo anche notare che il Sole di Mandela era entrato da quattro anni nel segno della Bilancia. Come sempre succede, anche il grado Sabiano in cui si trova il Sole in questo ‘momento perfetto’ è molto significativo: “UN UOMO RIVELA AI SUOI STUDENTI IL FONDAMENTO DI UNA CONOSCENZA INTERIORE SU CUI POTREBBE ESSERE COSTRUITO UN ‘NUOVO MONDO’’’. (Commenta il grande astrologo Rudhyar: La necessità per i giovani spiriti di imparare da un Maestro che attraverso la sua lunga esperienza è riuscito a raggiungere verità solide e illuminanti, cioè ‘idee seme’.)  E qui possiamo leggere anche come il mondo civile abbia avuto un’occasione importante con Mandela, un uomo che ha saputo usare il tempo della segregazione per crescere, per imparare a governare il suo mondo interno, fino ad emergere ad un livello superiore, da Maestro. In realtà il tema progresso, come sempre, ci racconta delle opportunità che Mandela avrebbe avuto ed i tempi di maturazione, non certo l’esito del suo lavoro. Direi che nel 1990 c’è il momento in cui diventa visibile al mondo il suo percorso: il Sole in Bilancia è in quadratura a Plutone, mentre il M.C è sui 20° dello Scorpione, sul grado della Luna radix, con Plutone di transito proprio sopra! Possiamo comprendere che si trattava di una grande prova plutoniana, dove venivano scoperte le carte nel momento stesso in cui si creava la possibilità di avere quel potere che aveva tanto combattuto in gioventù. Solo in quel momento poteva diventare visibile l’uso che era in grado di fare di quel potere. La Luna Scorpione infatti, nel tema di Mandela, ci parlava di una trasformazione necessaria a livello emotivo, come se lui dovesse imparare ad abbandonare uno schema energetico contaminato, una grande rabbia che già era appartenuta a sua madre (ma questa Luna è anche la sensibilità alla rabbia della sua gente) in uno schema emotivo che bloccava (nella croce a T con Mercurio, Saturno ed Urano) la possibilità di portare cambiamento nel futuro. Rompere questo schema significava recuperare il senso di potere personale, la forza interna intrappolata nella quadratura Marte/Plutone e nell’VIII casa solare, liberando le sue potenzialità carismatiche, incanalando le immense forze di Plutone congiunto a Giove in VII in un progetto importante a livello collettivo, oltre che per se stesso. Ma c’era un passaggio fondamentale da compiere: in VIII casa l’Io deve perdere ogni illusione di poter controllare qualcosa che non sia se stesso, deve ripulirsi dalle dinamiche di potere per poter arrivare alla libertà vera e quindi alla gestione politica illuminata di cui parla l’Acquario a livello simbolico. Per fare questo, doveva imparare ad accedere ad una fonte di autonutrimento, come chiedeva il Sole in Cancro, così da poter rassicurare se stesso ed avere la capacità di rassicurare gli altri con la sua forza interiore. Raggiungere questa fonte non era certo facile: la modalità di questa ricerca ci era indicata dalla casa della Luna, una XII che parla di solitudine e di un significato trovato in uno scopo superiore, nella trascendenza del proprio Io e dei propri bisogni egoici. E se guardiamo la posizione della Luna nel tema progresso del 1990 vediamo che è tornata (dopo 27 anni…) in Cancro ed in congiunzione a Giove, forse proprio per nutrire finalmente dall’interno il suo Sole e rendere Mandela in grado di fare da levatrice alla nascita della Repubblica del Sudafrica, in sintonia col suo progetto solare. Nel 1993 Mandela riceve il Nobel per la pace insieme al presidente  in carica de Klerk e il 10 maggio 1994,  dopo libere elezioni, diventa il primo presidente di colore del Sudafrica mentre il Sole progresso formava un sestile esatto a Nettuno. La data di questa vittoria è segnata da transiti molto potenti, Nettuno ed Urano sono in Capricorno opposti al Sole mentre Plutone in Scorpione è perfettamente in trigono; ma a mio avviso sono le progressioni che ci hanno dato le suggestioni più forti riguardo il processo di trasformazione che ha portato quest’uomo ad essere un simbolo di coraggio, di tenacia e soprattutto di pace in tutto il mondo. Scrive di lui l’Arcivescovo Desmond Tutu, altro premio Nobel per la pace: “Molti hanno definito i lunghi anni che Mandela ha trascorso in prigione come uno spreco. Ma dimenticano che quando è entrato in carcere era un giovane arrabbiato, disgustato dalla pessima amministrazione della giustizia che aveva visto al suo processo e in molti altri simili, perché condannava le persone che rivendicavano gli inalienabili diritti concessi da Dio alla libertà e alla piena cittadinanza nella propria terra. Quegli anni di prigione sono stati davvero cruciali. Ovviamente la sofferenza può anche inasprire. Ma in molte circostanze può anche nobilitare. E’ stata davvero una benedizione che sia stato lui a manovrare il processo di transizione più complicato e delicato della storia e che la sua generosità abbia potuto lasciarci senza fiato”. Anche se Nelsono Mandela è mancato recentemente, sarà sempre nei nostri ricordi


 

 
 
 
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