Il Sole nel tema natale indica il progetto di vita, l’autorealizzazione, ma anche e soprattutto il modo in cui abbiamo incontrato e interiorizzato l’archetipo maschile e paterno.
I figli hanno bisogno di avere accanto due figure genitoriali in questo modo possono completare al loro interno i modelli trasmessi da chi ha incarnato le due energie fondamentali della vita. Infatti, se il genitore dello stesso sesso è importantissimo per quanto riguarda l’identificazione che darà uno scatto vincente all’identità, quello dell’altro sesso permette la possibilità di introitare le differenze fondamentali per tutti i rapporti della vita.
Così, mentre il genitore dello stesso sesso garantisce di poter diventare “uomo o donna” elaborando i contenuti che sono passati e cercando di essere a pieno titolo portatori di qualità e capacità che serviranno nell’espressione di sé stessi, il genitore di sesso opposto consente di sviluppare il lato controsessuale per poi relazionarsi e scoprire così, pian piano, la parte che, inizialmente, può sembrare estranea e distante da sé.
Nel caso del Sole parliamo dell’archetipo maschile che si costruirà prima di tutto attraverso la figura paterna anche se poi verrà colorata da altri soggetti vicini (nonni, parenti maschi) e, successivamente, insegnanti e amici.
Ovviamente il Sole ha un impatto maggiore su un figlio maschio che, come ben sappiamo, ha maggiormente bisogno per strutturare la sua identità di essere a contatto con figure maschili e con il padre mentre, per la figlia femmina, l’identità si strutturerà con le figure femminili ed il padre sarà il veicolo per le future relazioni.
Quando il Sole si trova in relazione a Nettuno nel tema natale possono verificarsi alcune difficoltà nel riconoscere, definire ed interpretare questa figura e, di conseguenza, questa energia.
Questa configurazione indica sempre un maschile un po’ evanescente sia per la consistenza caratteriale, sia per una scarsa capacità di essere presente all’interno della relazione per cui, il figlio si trova nella situazione di doversi creare un’immagine interiore che possa dare una sorta di stabilità iniziale e difenderlo dalla sensazione di precarietà e di mancata presenza che, altrimenti, sarebbe insopportabile.
I figli hanno assolutamente bisogno di costruirsi delle immagini interiori personali che vadano a integrare quelle archetipiche; queste immagini hanno però bisogno di essere verificate sul campo e, quindi, i vari aspetti che il Sole farà con Nettuno, indicheranno come verranno integrati aspetti che, sicuramente appartengono al lato collettivo dell’archetipo sui quali devono poi calarsi quelli appartenenti al padre reale.
Nel caso in cui la figura sia evanescente o assente, con Sole Nettuno ci sarà un fortissimo bisogno di “idealizzare” ovvero di “costruirsi un’idea de un’immagine interna” laddove non è possibile avere un contatto con il padre nella realtà.
L’idealizzazione è un escamotage fondamentale nell’infanzia in quanto permette di non avvertire il dolore della mancanza di una figura ma può diventare un ostacolo reale alla crescita e alla conseguente autorealizzazione adulta.
L’idealizzazione nel figlio maschio rappresenta una risposta alla delusione vissuta nell’infanzia allorchè non arrivano immagini precise che possano essere adottate per la futura identificazione.
Chi ha Sole Nettuno in genere ha vissuto queste sensazioni e, anche se inconsciamente, ha deciso di costruirsi al suo interno un’immagine falsata della figura paterna, immagine poi soggetta a continui cambiamenti ed adattamenti man mano che passa il tempo, esattamente come vuole tutto ciò che è sottoposto a questo archetipo.
Chiaramente quando il padre si sottrae al suo impegno e alle sue responsabilità, oppure quando risulta troppo fragile e incapace quindi a sostenere l’identità nascente del figlio dandogli forza e coraggio, l’unica vera possibilità consiste nel “ricostruirla” all’interno e, a quel punto, renderla meravigliosa anche se irreale.
Tra l’altro, nell’infanzia questo presenta i suoi vantaggi: in effetti, quando il genitore non c’è e si crea un’immagine idealizzata, questa non potrà subire contaminazioni, resterà dunque perfetta ed inattaccabile perchè, in questo modo, diventerà incorruttibile il senso di identità che verrà costruito su questo modello complesso.
Sole Nettuno impedisce di sperimentare il padre e quindi, resta collegato al mondo del sogno e della fantasia e, per questo, può restare perfetto nella storia e nel futuro.
Tuttavia le difficoltà si evidenzieranno anche sul piano dell’ identità che non riuscirà a trovare definizione e, soprattutto, non accetterà limiti e, soprattutto, non sarà contaminata dalle imperfezioni che esistono ovviamente nella realtà.
Uno dei passaggi fondamentali dell’identità sta proprio nel mettere in discussione la figura paterna, soprattutto durante l’adolescenza; in questo modo ci si può differenziare dalla stessa e pian piano renderla reale poiché questo permette di dar vita ad un vero senso di sé, staccato da quello del genitore.
Inoltre, quando il padre non c’è, l’immagine dello stesso può risultare molto permeata dall’idea che la madre o altre figure, passano dello stesso. Dato che la madre è, di solito, la figura predominante nella vita del bambino, soprattutto quando il padre è latitante, non potrà fare a meno di fornire essa stessa un’idea di base che pian piano si farà strada nella psiche del bambino.
Sole Nettuno può riflettere anche l’immagine di un padre malato o con qualche dipendenza per cui, la sua assenza, anche se in parte giustificata, sarà comunque parte integrante del viaggio dell’identità del figlio.
Il padre è preposto a fornire la possibilità di comprendere che la vita non è sempre “paradisiaca” ma è soggetta a frustrazioni che servono per stabilire la propria forza e resistenza imparando che le cose vanno conquistate e che non tutto è possibile. Il padre è colui che mette i limiti e che permette al figlio di passare dal principio di piacere a quello di realtà: se il padre non c’è possono esistere gravi problemi di confini perché l’unico mondo che si trova all’interno è quello femminile e questo comporta fragilità nel delicato processo di costruzione dell’identità, soprattutto per un figlio maschio.
Il padre però è anche colui che insegna a immaginare il proprio futuro e a pensare a come possono essere interpretate e utilizzate le nuove possibilità che la vita porta. Proprio rispetto a questo processo un padre assente è foriero di grandi difficoltà giacchè non permette di costruirsi all’interno un vero e proprio “progetto” personale.
E’ il padre che insegna al bambino che anche le frustrazioni e le delusioni sono sopportabili e che si può acquisire man mano la forza per andare avanti anche in quelle situazioni in cui sembra cadere il mondo.
Mettere limiti (Saturno) è qualcosa di fortemente opposto al non averne e al non riconoscerli (Nettuno), qualcosa che contrasterà in modo concreto le varie idealizzazioni che, se sono importanti nell’infanzia, creano un serio ostacolo al vivere nella realtà da adulti.
I padri poi sono quelli che insegnano ai figli maschi ad usare e gestire l’aggressività che è fondamentale nella vita sia per difendersi che per conquistare ciò che si desidera. Quando un padre è assente o troppo labile, non permette questo passaggio e il figlio resta imprigionato nella sua fragilità emotiva da cui non sa come sottrarsi.
Senza un rapporto preciso con l’aggressività si ricorrerà alla negazione di quegli aspetti più problematici di sé il che comporterà un difficile orientamento nella vita dovuto alla sensazione di non essere attrezzati sufficientemente per affrontare le prove che inevitabilmente si presenteranno.
La sensazione più evidente che si ha di fronte alle persone che hanno questa configurazione nel loro tema è quella del disorientamento, a cui fa seguito una difficoltà nell’ individuare e definire gli obiettivi; in genere vi sono anche aspettative esagerate proprio perché non si sono mai messe a confronto le reali possibilità che si posseggono con quelle immaginate: tutto ciò può condurre con più facilità alla dipendenza da figure esterne che sembreranno temporaneamente colmare la mancanza e l’imperfezione ma che, nel tempo, impediscono di rafforzarsi interiormente.