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- Astrologia e dintorni

SOLE E LUNA: COME TRASFORMIAMO CIO’ CHE DI MASCHILE E FEMMINILE CI È STATO PASSATO
     a cura di Marina Mazzantini
 
SOLE e LUNA: come trasformiamo cio’ che DI MASCHILE E FEMMINILE ci è stato passato
E’ davvero incredibile che dei simboli riescano a farci sentire vibrazioni di corde a noi quasi sconosciute. Dico quasi, perché in realtà queste corde, all’interno, ci sono da sempre, ma poche volte vengono “suonate magicamente”.
Come quando estraiamo una carta dal mazzo dei tarocchi e, quasi per magia, anche se di magico non vi è proprio nulla, quella carta CI PARLA. Ci parla di qualcosa che è nostro, di un qualcosa che nostro è sempre stato, ma che, troppo spesso, non abbiamo ascoltato.

Così è nella lettura dei simboli astrologici; ci sono dei simboli che ci parlano, perché attraverso questo ascolto si possa far affiorare ciò che all’interno è in qualche modo sopito o schematizzato, rigido. I simboli ci parlano soprattutto del nostro viaggio interiore che solo noi possiamo decodificare; sono come strumenti che costituiscono il bagaglio de “Il Matto”.
Un bagaglio cui attingere nei momenti di difficoltà.

Psicologicamente ed astrologicamente parlando, sappiamo che l’inizio del nostro viaggio si ha nel momento in cui emettiamo il primo respiro; in quel momento vi è la separazione, per lo meno fisica, da nostra madre. Lì, in quel preciso istante ha inizio il nostro viaggio nel mondo, o meglio, ha inizio il nostro viaggio per “arrivare al mondo”, per arrivare nuovamente all’Unità.
Con Plutone in casa Ia, sperimentiamo la prima vera e propria esperienza di perdita; con Marte abbiamo il taglio del cordone che mette fine al legame fisico con nostra madre segnando contemporaneamente una rinascita.
Da qui in poi noi dobbiamo iniziare il nostro grande viaggio; quello che alla fine, proprio attraverso l’esperienza delle Case, ci ri-porterà allo stato di Unità, di esseri complementari ma, individuati.

D’altro canto, la conferma di questo è comprovata dal sapere che proveniamo da un archetipo femminile (madre) e da uno maschile (padre); i nostri genitori si sono uniti per “crearci” ma non sempre però come persone individuate.

Infatti, se i nostri genitori nel momento in cui ci creano non sono due persone separate ed individuate che si sono scelte in autonomia, ma vivono in uno stato di dipendenza simbiotica, lasceranno di questo traccia in noi che assorberemo da subito questi messaggi ancestrali.
Il maschile e femminile interno si plasmerà dunque a seconda di quanto e come noi abbiamo respirato il maschile e femminile dei nostri genitori.

Sappiamo anche che nelle passate generazioni è stato molto difficoltoso e “scandaloso” riconoscere le proprie parti maschili e femminili. La donna doveva essere solo donna e, l’uomo, solo uomo. Il Patriarcato ha invaso e dilagato per tantissimi anni le sfere dei nostri più intimi pensieri, emozioni e quant’altro.





All’interno del nostro nucleo familiare quindi, la prima visione di Sole e Luna la percepiamo e la “respiriamo” attraverso i nostri genitori; la prima vera relazione che vediamo è infatti la loro!

Astrologicamente tutto questo è visibile e leggibile attraverso la casa VIIa, la posizione del Sole, della Luna e anche attraverso la posizione di Venere e Marte, nonché tutto l‘aspetto di nutrimento ed accudimento ricevuto in casa IIa.
L’elemento e gli aspetti che il Governatore della VIIa forma con altri Pianeti ci daranno immediatamente l’immagine della energia che era presente nella relazione tra i nostri genitori, ed è con quella energia primaria che noi andremo a vivere da adulti le nostre relazioni, per lo meno le nostre prime relazioni affettive. E’ un modello che rimane impresso e che si è “costruito” nell’infanzia perché in quel modo lo abbiamo percepito. La lettura del Sole e della Luna andranno a confermare quanto abbiamo assorbito dal modello relazionale visibile dalla cuspide della casa settima.

L’asse Ia - VIIa è un asse che riguarda il mondo dell’IO e il mondo del NOI.
Dall’unicità e dalla sola visibilità del nostro Ego noi dovremmo arrivare a conoscere e sperimentare che esiste anche “altro”, o meglio, che esiste anche “l’altro” con le sue diversità.
La base della relazione affettiva di casa settima si forma nel vissuto di tutte le sei case poste al di sotto dell’orizzonte.

La Ia in ariete nell’elemento fuoco, conferisce proprio una partenza, un inizio dove il bambino è “al centro”; qui lui deve re-agire alla sensazione di lutto e rinascere a nuova vita.
Dall’altra parte troviamo invece l’elemento aria, Bilancia, il cui governatore è Venere.
Venere di settima è una venere che ci insegna a negoziare e a rispettare l’altro nella sua diversità con un fine di crescita; abbiamo lasciato la venere di seconda che chiedeva solo fruizione ed appagamento dei bisogni primari per andare verso “l’altro” in completa autonomia di scelta. Quindi lasciamo le prime cinque case per scegliere in settima dopo aver discriminato in sesta.

Questa è la reale base su cui costruire una relazione.

Ma, come arrivare in settima avendo vissuto bene le precedenti case?
E’ proprio nelle case precedenti che noi troviamo la Luna ed il Sole.

Il grande archetipo materno, la Madre Cosmica, è rappresentata dalla Luna.
Il grande archetipo paterno è ovviamente rappresentato dal Sole.

Sappiamo che le case sono settori di esperienza. Metabolizzare bene le esperienze significa vivere poi quelle future avendo lasciato andare il “non necessario” per “il necessario”; il tutto ovviamente in funzione del nostro personale percorso. Cosa ci rimane dalla quarta e dalla quinta? Cosa dobbiamo trattenere e cosa lasciare andare?

La sede della Luna la troviamo in Cancro ed in casa quarta; il Sole, che trova la sua massima espressione nel Leone, lo troviamo in casa quinta.




In quarta troviamo tutto il nostro mondo emotivo; la quarta è la nostra base sicura. Questo significa che se lì, in quel settore, abbiamo avuto una base, un sostegno dove poterci nutrire ed affidare nei momenti bui, dove poterci ricaricare emotivamente, siamo emotivamente sicuri.

E’ l’ambito in cui troviamo la costanza oggettiva; qui iniziamo ad affermare la nostra individualità all’interno della famiglia.

Percepiamo il mondo emotivo dei genitori ma percepiamo anche che abbiamo un nostro mondo emotivo. La presenza di Venere in questa fase inoltre accompagna il bambino nel suo percorso relazionale affettivo (venere) ed emotivo (Luna). Qui incontra anche la figura del padre allargando quindi il concetto di relazione da due a tre.

Tutto quello che la Luna con la sua ricettività ci ha trasmesso, sarà essenziale per poter procedere poi nella nostra parte più attiva di identificazione; la luna è ricezione ed il Sole è azione. Parte inconscia e conscia, la zona notte e la zona giorno, il dualismo che trova completezza.
L’elemento del Cancro è acqua (ricezione), l’elemento del Sole è il fuoco (azione).

Nel passaggio alla casa quinta si ha il processo di identificazione. Durante la fase edipica, che in questa fase di casa quinta trova conclusione, il bambino cerca di conquistare il genitore del sesso opposto, anche mediante la seduzione, provando allo stesso tempo desideri ambivalenti nei confronti di entrambi i genitori ed un grande innamoramento per la figura di sesso opposto. Per fare si che questo delicatissimo processo funzioni, il genitore dovrà intervenire ponendo dei limiti a questo gioco triangolare messo in atto dal bambino stesso, facendogli capire che il suo ruolo è esclusivamente di figlio. Solo così, in età adulta, il bambino potrà identificarsi nel proprio padre e, la bambina, nella propria madre. In questa fase vi è l’onnipotenza dell’IO. Il bambino si sente unico e speciale ed è proprio in questa fase che lui dovrebbe essere ritenuto unico e speciale.
L’aspetto interessante è che in questi due settori di esperienza (IV e V) vi è proprio l’imprinting relazionale che il bambino riporterà in età adulta. E’ nel vissuto di questi ambiti, oltre ovviamente alla fase di attaccamento e nutrimento di casa seconda, che si crea infatti la base della relazione futura.

Quindi, in sostanza, se il vissuto di casa quarta e di quinta ha subito delle “interferenze”, in settima non riusciremo a confrontarci appieno con l’altro perché ancorati e legati ad un nodo di casa IV e V; molto probabilmente le nostre prime relazioni saranno improntate su quella che è la visione e la memoria storica del rapporto dei nostri genitori.

Qual è quindi la soluzione per trasformare ciò che ci è stato trasmesso in quello che effettivamente è il nostro bisogno di relazione?

La Quarta quadra la Settima: cancro e bilancia richiamano ad un’idea di bisogni molto differenti.
Il cancro cerca dipendenza mentre la bilancia cerca autonomia.
La luna cerca fusione mentre venere cerca separazione.




Quindi la soluzione consiste nel fatto che “tradire” il vissuto genitoriale per poter viverne un altro è da ritenersi un passo sanissimo ed assolutamente indispensabile per arrivare a vivere una sana relazione dove lo scambio e la crescita sono messi in primo piano senza trovare nell‘altro l‘appagamento del proprio bisogno.

Se io sono “sicuro emotivamente” e “identificato” posso tranquillamente lanciarmi in quello che sarà il mio personale bisogno di relazione; ma se io non lo sono, con molta probabilità cercherò di rimanere in quella fase di quarta e quinta; una quadratura di Pianeti tra la quarta e la settima indica proprio questo: ancora non ci siamo staccati, liberati dal mondo emotivo genitoriale perché non ci è stata data possibilità di “andare” verso l’altro con un nostro mondo emotivo.

Se le prime relazioni saranno improntate sul modello relazionale dei nostri genitori, avremo di certo dei problemi perché andremo a ricalcare delle impronte già lasciate; la grande soluzione vive nel fatto di poter “trovare” situazioni e/o persone che ci facciano arrivare a comprendere quali sono realmente i nostri bisogni (Venere) e portarli “a casa” (marte). Questo spunto ci fa capire quanto importanti siano anche venere e marte in ambito relazionale, ma se prima non viene fatta una revisione dei ruoli dei nostri genitori (Sole e Luna) faremo fatica a scinderci da essi per portare a casa qualcosa che corrisponda al nostro bisogno di relazione e non al loro!
La settima è per eccellenza la casa delle maggiori proiezioni.
E’ tramite l’altro che ci confrontiamo e riconosciamo le nostre parti; parti che ovviamente dovremmo poi integrare per arrivare al nostro intero, alla completezza.
Venere è anche scelta; rappresenta la nostra scala di valori.
In sesta discriminiamo con Mercurio ma è in settima che si compie la vera scelta.
In quarta acquistiamo costanza oggettiva, in quinta ci identifichiamo, in sesta discriminiamo ed in settima scegliamo secondo il nostro valore e secondo una nostra precisa responsabilità interna; non a caso Saturno è in settima che è esaltato.

Da un punto di vista terrestre quello per primo è risultato visibile alzando lo sguardo al cielo è stato il susseguirsi della luce e dell’ombra; la danza del Sole e della Luna.
Se di visibile, fin dall’antichità è stato visto questo, ci sarà un motivo!
Quindi Sole e Luna come archetipi di maschile e femminile certo, intesi non come simbiosi ma come differenziazione; con la Luna Nuova abbiamo una fusione infatti che sicuramente riporta alla simbiosi, ma nei suoi successivi cicli, la Luna si stacca dal Sole, se ne allontana, proprio perché l’energia solare la priverebbe della sua ricettività. Anzi, più se ne allontana più cresce in “ricezione”. Alla fase di Luna piena infatti i due luminari si guardano frontalmente, quasi si sfidassero in una lotta senza pari.
Anche in un tema, si presentasse a noi la lettura di una congiunzione sole/luna, sarebbe evidente vedere da subito una mancanza di differenziazione nei ruoli genitoriali.

E’ certo indispensabile un primo modello genitoriale, altrimenti, senza di esso, non potremmo poi confrontarci con altri modelli e sceglierne uno nostro; indispensabile trovare i propri genitori all’interno, per poterci garantire poi scelte improntate sul nostro senso di identità, su una nostra personale scala di valori e su una autorità e responsabilità che sono solo interne.
 

 
 
 
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