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    GLI ARTICOLI DI ERIDANOSCHOOL
- Astrologia e dintorni

GLI ELEMENTI
     a cura di Maria Grazia La Rosa
 
Gli Elementi
Un’ampia ed approfondita panoramica sugli Elementi, considerati in ogni angolatura e sotto tutti i punti di vista, attraverso i contributi e le riflessioni dei componenti della Mailing List Convivio Astrologico, salotto virtuale in cui s’incontrano esperti e studiosi di Astrologia.


1) C.G. JUNG E LE QUATTRO FUNZIONI PSICHICHE

C.G.Jung, nell’ipotizzare la tipologia psicologica attraverso la pratica analitica e psichiatrica, elaborò i “Tipi psicologici” che intese come archetipi dell’universo umano in grado di far emergere gli Elementi simbolici inconsci della psiche collettiva.
Egli introdusse i concetti di “estroversione” ed “introversione” in cui l’una, l’estroversione, conduce ad un atteggiamento di libera ed ottimistica apertura verso gli altri e l’altra, l’introversione, porta a proteggersi avvolgendosi nel proprio mondo interiore, denso di sensazioni e sentimenti che tendono ad essere interiorizzati.
Osservando la vita umana nel suo svolgimento, egli intuì che vi sono “uomini il cui destino è determinato in prevalenza dagli oggetti dei loro interessi, ed altri il cui destino è invece determinato piuttosto dalla loro propria interiorità, o soggettività” (C.G.Jung “Tipi psicologici”). Partendo da questi concetti definì quattro funzioni psichiche: intuizione, pensiero, sensazione e sentimento. Tra queste – due razionali, pensiero e sentimento; due irrazionali, sensazione ed intuizione – l’essere umano ne sceglie una come modalità privilegiata per mettersi in relazione con il mondo, sia interno (tipo introverso) che esterno (tipo estroverso), coadiuvata da una funzione minore ausiliaria di tipo complementare: pensiero ed intuizione (o sensazione) oppure sentimento e sensazione (o intuizione) oppure intuizione e pensiero (o sentimento) oppure sensazione e sentimento (o pensiero). Non che non conosciamo quella antagonista, ma non considerandola valida e dunque non fidandocene non l’affiniamo e così quella funzione rimane come abortita e facilmente viene “dimenticata” o addirittura dileggiata.
Jung sostenne però che, poiché la psiche e la sua manifestazione espressiva non s’identifica con la coscienza, esiste un’altra area, l’inconscio, compensatoria alla prima e ad essa del tutto pari, come importanza e dignità di esistenza, nella quale è la funzione inversa ad essere privilegiata. Quindi, se la mia coscienza funziona essenzialmente attraverso il pensiero estroverso, appoggiandosi in modo minore alla funzione dell’intuizione, ad esempio, il mio inconscio funzionerà attraverso il sentimento introverso, appoggiandosi in modo minore alla funzione della sensazione. Le quattro funzioni, quindi, sono legate alla possibilità di manifestarsi nell’uomo in modo estroverso od introverso.


2) GLI ELEMENTI IN ASTROLOGIA

Alle quattro funzioni di Jung, alcuni astrologi (Greene, Arroyo ed altri) associarono, a posteriori, i quattro Elementi riconosciuti dall’astrologia occidentale, FUOCO-ARIA-TERRA-ACQUA, nel modo seguente:

Funzione intuizione = Elemento Fuoco
Funzione pensiero = Elemento Aria
Funzione sensazione = Elemento Terra
Funzione sentimento = Elemento Acqua.

Inoltre, i suoi concetti di “estroversione” ed “introversione” si adattano molto bene allo studio della posizione dei pianeti nel tema natale, sopra o sotto l’orizzonte. La libido fluttua continuamente e può avere una carica negativa o positiva, corrispondente alla polarità dell’estroversione e dell’introversione. La prima rappresenta una svolta della libido verso l’esterno: dal soggetto all’oggetto; la seconda un rovesciamento all’interno: dall’oggetto al soggetto.
Questi quattro Elementi sono la colonna portante dello Zodiaco e rappresentano la composizione fondamentale di tutte le strutture materiali ed organiche. La fisica moderna conferma in pieno questa teoria, dichiarando che l’intero Universo (noto) è costituito da materia presente in una forma o in un’altra. Tutta la materia, sia sulla Terra che nello spazio, consiste in piccole particelle legate tra loro: a seconda delle modalità con cui sono disposte queste particelle, la materia può trovarsi in uno dei seguenti quattro differenti stati: solido, liquido, gassoso e plasma. L’associazione di solido, liquido e gassoso con TERRA, ACQUA ed ARIA è immediata. Il plasma è uno stato di aggregazione della materia caratterizzato dalla dissociazione delle molecole in ioni. Elevando la temperatura di un gas a diverse migliaia di gradi, le molecole tendono a dissociarsi in ioni; si ha cioè la formazione di plasma, che è, dunque, lo stato in cui la materia si trova alle più alte temperature. Il FUOCO può essere considerato il quarto stadio della materia, in quanto è costituito da gas incandescenti parzialmente ionizzati. Di fatto è la forma più a portata di mano di plasma, sia pure debolmente ionizzato. Il Sole e le stelle sono costituiti principalmente da materia presente in quello stadio ed anche la coda gassosa delle comete contiene gas ionizzati. Risulta quindi evidente l’associazione di Plasma con l’elemento astrologico del FUOCO (non a caso il Sole è domiciliato ed esaltato in Segni di Fuoco/Plasma).
La ricerca sulle particelle ha inoltre dimostrato il profondo ed inscindibile legame tra MATERIA ed ENERGIA. Infatti, l’energia creata dalle particelle nelle collisioni viene spesso convertita in una massa ulteriore come esattamente aveva espresso Albert Einstein con la famosa equazione E =mc2. Si può, quindi, tranquillamente affermare che ogni elemento rappresenta un genere fondamentale di “energia” che agisce in ognuno di noi. Tutti e quattro gli Elementi si trovano in ogni individuo, sebbene ogni persona sia coscientemente più in sintonia con alcuni tipi di energia che con altri.
Stephen Arroyo sottolinea come ciascuno dei quattro Elementi si manifesta in tre modalità vibratorie: cardinale, fissa e mobile. Pertanto la combinazione dei quattro Elementi con le tre modalità espressive forma i dodici “modelli di energia” universale chiamati Segni zodiacali. In questa visione i pianeti rappresentano “funzioni” e “stimoli” (Sole/identità, Luna/ricettività, Mercurio/comunicazione, Marte/affermazione...) che assumono colorazioni particolari a seconda dei Segni e, di conseguenza, degli Elementi in cui si trovano. Questi ultimi creano quindi il “vortice energetico” su cui si svolge il tema natale. Sono, cioè, l’energia che è a disposizione dell’individuo, e quanto prima egli imparerà a gestirla e dirigerla, tanto più in fretta potrà essere utilizzata costruttivamente per gli scopi interiori.

Per analogia, le Energie universali possono essere associate agli Elementi astrologici per cui:

Il Fuoco è maschile ed estroverso E’ caratterizzato da un’energia radiante, indistinta, eccitabile, che tende a fluire spontaneamente. L’associazione del Fuoco/Plasma con il Sole – vero regista ed artefice della nostra gigantesca giostra cosmica di cui esso è il perno fondamentale – fa sì che chi ha forti valori Fuoco tende ad essere egocentrico, con un’energia inarrestabile e grande entusiasmo. Il Fuoco spinge ad agire, chiede azione e movimento. Non necessita di una meta precisa, segue l’intuizione. Una carenza di Fuoco si può manifestare come mancanza di energia e fiducia nella vita; un suo eccesso può causare problemi nei rapporti interpersonali a causa di un eccesso d’impulsività, egocentrismo ed azione diretta.

L’Aria è maschile ed estroversa. Come la materia solida nell’Universo si è formata per condensazione dei gas presenti nelle nebulose gassose, così simbolicamente rappresenta il mondo delle idee archetipiche prima che queste prendano forma. E’ l’energia mentale che progetta ed ipotizza cose future. Vi è quindi la tendenza ad un distacco dalla quotidianità “materiale” della vita, fornendo una visione più obiettiva e razionale perché non coinvolta dalle emozioni altrui. L’Aria vuole scambiare, comunicare, condividere, progettare. Il pensiero personale si deve muovere verso quello altrui. Una carenza di Aria può dare incapacità ad avere una visione distaccata della vita, mentre un suo eccesso può dare una personalità molto mentale, che vive d’ideali scarsamente realizzabili.

La Terra è femminile ed introversa. Questo tipo di energia, dando origine alla materia solida, è in relazione con il mondo fisico. Spinge a cercare la sicurezza anche materiale. La Terra deve “sentire” le cose nelle mani, trovare una forma alle cose, vivere una realtà controllabile. Chi è fortemente segnato da questo elemento dà molta importanza al lato pratico e concreto della vita guardando con sospetto a tutto ciò che non possa essere tradotto in qualcosa di tangibile. Inoltre necessita di risultati in ogni cosa che fa. Una carenza di Terra può portare ad una mancanza di contatto con il mondo materiale e la dimensione fisica della realtà, dando una sensazione di sradicamento e non adattamento.

L’Acqua è femminile ed introversa. Così come l’Aria tende a non avere una propria forma predefinita ed assume la forma dell’ambiente/contenitore con cui viene a contatto, chi è caratterizzato dall’elemento Acqua tende ad assorbire empaticamente tutto ciò che proviene dall’ambiente circostante. L’Acqua spinge a riconoscere i propri bisogni inconsci e fornisce la predisposizione a scambiare emozioni. Richiede empatia, condivisione emotiva e sentimentale. Un eccesso di Acqua nel tema fa sì che ci si senta in balìa di correnti emotive, con un’incapacità totale di gestire il timone della propria nave, venendo influenzati da ogni minimo evento. Una carenza può manifestarsi in personalità scarsamente emotive, apparentemente fredde ed insensibili. Queste persone non hanno coscienza di queste energie perché il proprio Super-Io le incatena nell’inconscio e se non riescono per qualche ragione ad esprimere e trasmettere emozioni, diventano sterili e fredde. Sono le persone più inclini alla paura, alle ferite psicologiche; in certi casi la paura di soffrire può essere così forte da bloccare le emozioni.

Ciascun elemento deriva dalla combinazione di due Principi primordiali: caldo, freddo, umido, secco. Il Fuoco deriva dal caldo e dal secco, l’Aria dall’umido e dal caldo, la Terra dal secco e dal freddo, l’Acqua dal freddo e dall’umido.
Si potrebbe trovare una corrispondenza anche con i quattro Elementi biogeni principali, quelli che da soli rappresentano più del 95% della biomassa sul nostro pianeta: idrogeno, ossigeno, azoto e carbonio. Dall’unione di idrogeno ed ossigeno otteniamo l’Acqua; l’Aria è una miscela soprattutto di azoto e di ossigeno; gli idrocarburi sono fonte di energia notevole e sono ottimi combustibili (Fuoco). Da ciò ne dovrebbe conseguire che i cianidi corrispondano in qualche modo alla Terra.


3) LA DOMINANTE DEL TEMA

Una delle operazioni prioritarie nella lettura del tema natale è il conteggio della Dominante di Elemento. Si calcola, cioè, quanti pianeti – Luminari compresi – stanno in ciascun Elemento. Difficilmente si trova un tema con porzioni uguali o ben distribuite degli Elementi; di solito ce n’è sempre uno che scarseggia o che addirittura è mancante. Riconoscere in un tema la funzione primaria, quella di appoggio e quella scarseggiante, sarà di grande aiuto per stimolare la persona a sviluppare le proprie doti, aiutandola a trovare la maniera d’integrare e comprendere l’elemento mancante ed a capire subito con quale energia si muove nella vita in modo spontaneo.
Esistono anche altre tecniche per calcolare questa Dominante, anche se come sempre sarà l’esperienza ad integrare le indicazioni ottenute dal calcolo. Ad esempio Gouchon suggerisce di utilizzare un “punteggio”, per un totale di 25 punti assegnati nel modo seguente:
3 punti al Sole, Luna ed Ascendente;
2 punti a Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno;
1 punto ad Urano, Nettuno e Plutone; 1 punto al Medium Coeli;
1 punto al Maestro del Medium Coeli e dell’Ascendente.
Diverso è invece il conteggio nel caso dell’astrologia medica dove “è fondamentale calcolare il peso degli Elementi, in quanto un eccesso o un difetto di uno o più Elementi può essere considerato come indicatore di eventuali disequilibri fisici e/o psichici” (Renzo Baldini). In questo diverso conteggio Sole, Ascendente e Marte hanno un’importanza particolare, come vediamo:
30 punti al Sole, Luna ed Ascendente;
25 punti al Maestro del Sole e dell’Ascendente;
15 punti a Marte;
10 punti a Mercurio e Venere;
5 punti a Giove;
1 punto a Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.

Esiste poi la Dominante planetaria, che in un tema natale può essere identificata, non sempre facilmente, in diversi modi:
a) Viene considerato dominante il pianeta strettamente congiunto agli angoli del cielo; ha la priorità quello con orbita più stretta alle cuspidi, a scalare, di AS-MC-FC-DS.
Se sono angolari due o più pianeti, entrambi partecipano alla Dominante; quello più stimolato da aspetti è prioritario e si rinforza se si trova anche in un segno a lui congeniale e soprattutto se in domicilio. Se tutti gli angoli sono strettamente occupati, si avrà una Dominante mista, ma non sarà difficile dare priorità basandosi sulla posizione dei pianeti tenendo anche presente i rapporti pianeta-segno-casa; tutti i pianeti angolari, anche se meno sostenuti, avranno comunque una colorazione più forte degli altri.
b) Se gli angoli sono vuoti, la Dominante va ricercata nel pianeta o luminare più coinvolti in intrecci planetari, con uno sguardo speciale al governatore del tema (maestro dell’AS) ed agli aspetti che forma, specialmente con i Luminari.
c) Nel caso si faccia uso del Modello Planetario, che presenta un pianeta focale o guida, si tiene conto di tale pianeta nella valutazione della Dominante.
d) Anche un pianeta isolato in un emisfero può essere utilizzato per la valutazione finale e la stessa cosa nel caso di uno stellium, di cui si valuta il maestro.
e) Dopo aver valutato tutti gli indicatori su esposti, se ne considera l’importanza per angoli-governi-aspetti e si giudica quello che sembra più forte, che tenderà a dare una coloritura particolare alla personalità; il governatore del Tema, invece, sarà sempre significativo per l’atteggiamento che la persona assumerà nelle varie manifestazioni di sé e nei confronti del mondo esterno.

Infine va considerata la Dominante Zodiacale, costituita dai Segni che risultano più forti, e cioè quelli che ospitano il Sole, l’AS e la Luna (specialmente per la donna). Ovviamente anche uno stellium parteciperà alla Dominante Zodiacale.


4) LA DOMINANTE D’ELEMENTO

In realtà, si potrebbe obiettare che il conteggio degli Elementi è relativo. Dire, ad esempio, che un individuo è un’Acqua-Terra, e che quindi dovrebbe avere caratteristiche di stabilità e di sensibilità, potrebbe, ad esempio, falsare un Tema Natale. Quale Acqua e quale Terra? Avere tre pianeti in Capricorno è molto diverso dall’averne tre in Vergine, eppure entrambi sono Segni di Terra! Sarebbe allora più preciso dire che è un individuo Terra-Capricorno-Acqua-Pesci-Cancro… Così come, se una persona con un “semplice” Marte in Cancro strettamente congiunto all’Ascendente si comporta in maniera troppo marziana, fagocitando in gran parte gli altri suoi Elementi, allora è come se avesse valori Fuoco. E’ vero che Marte in I Casa assume caratteristiche arietine, ma è altrettanto vero che è molto difficile quantificare l’incidenza di un pianeta in un tema.
Tra l’altro, anche i transiti possono apportare cambiamenti o correzioni: ad esempio persone che hanno molti valori Acqua, negli anni ‘90 hanno subito i transiti dei pianeti lenti in Capricorno immettendo in loro un po’ di “sana” Terra e quindi di realismo. Ciò potrebbe spiegare il perché di certi risultati concreti raggiunti da persone che magari difettano di Elementi Terra.
Inoltre, quanto prevale un pianeta su un Segno o un Elemento e viceversa? Per esempio, una congiunzione Venere-Giove in Acquario enfatizza le caratteristiche taurine o acquariane? Cioè l’individuo che la possiede è più Terra o più Aria?
Insomma, sicuramente non esiste una “regola” assoluta. Gli Elementi potrebbero essere valutati su ogni singolo pianeta in un determinato Segno, in una determinata Casa, con tutti gli aspetti che eventualmente riceve da altri pianeti ed in relazione a tutto il TN.

Gli Elementi hanno anche un fascino tutto particolare nella loro veste simbolica. Cosa collega simbolicamente l’Ariete, il Leone ed il Sagittario? E le altre tre triplicità?
Per ipotesi, prendiamo in considerazione la triplicità di Terra: il Toro-grano viene coltivato affinché la Vergine lo macini e lo riduca in farina, che il Capricorno utilizza per fare il pane. Quindi, si potrebbe dire che chi in un TN ha questi tre Elementi occupati da pianeti segue un percorso naturale: chi possiede solo pianeti in Toro ha il grano, ma non sa come trasformarlo e chi ha pianeti in Capricorno sa come fare il pane, ma gli manca la farina…
Quando un TN mostra due Elementi predominanti, ci sarà una loro modalità d’espressione nella persona che deve viverli; essi devono infatti trovare un modo per integrarsi.
Ad esempio, osserviamo una persona con una forte prevalenza di Fuoco ed Aria. Indubbiamente nel suo TN ci sono due Elementi attivi, con un’energia che va in direzione interno-esterno. Essi, tra l’altro, possono alimentarsi tra loro, ma possono anche creare un conflitto, perché ciò che all’inizio può sembrare molto positivo, nel tempo può diventare qualcosa che impedisce alla persona qualsiasi realizzazione. In effetti, l’Aria alimenta il Fuoco, ma il Fuoco brucia e consuma l’Aria e poi si spegne per mancanza d’ossigeno: ciò significa che devono imparare a collaborare, altrimenti possono distruggersi a vicenda. La persona si dimostrerà molto attiva ed intraprendente, dotata di grande intuizione, tuttavia mancherà fortemente di capacità di costruzione o di pazienza. L’Aria dovrà imparare a canalizzare l’energia del Fuoco sfruttandola per i suoi progetti, senza però bloccarla. Il Fuoco non può essere “fermato”, perché in questo modo perde la propria energia: deve in continuazione alimentarsi, e l’azione e l’immaginazione sono i suoi combustibili. L’Aria dovrà prendere spunto dalle mille sollecitazioni del Fuoco e tradurle in progetti che possano trovare, poi, accoglimento e realizzazione. Viceversa, l’Aria finisce per discutere e combattere l’irrazionalità del Fuoco che, pian piano, si trova a non avere più gioia nelle cose che vede e che insegue, fino a deprimere la propria energia. L’Aria dovrà, semplicemente, verificare la fattibilità o la non fattibilità delle intuizioni del Fuoco, senza stare a discutere sulla validità di ciò che giunge da un pensiero non razionale: può essere una grande collaborazione interna ad un soggetto fortemente creativo in cui le idee si succedono a ritmo incalzante e trovano, immediatamente, un canale in cui essere espresse.
C’è anche il caso di persone che avendo due Elementi prevalenti, ne mettono uno completamente in sordina e magari si ritrovano, poi, con grossi problemi di salute. Ad esempio, osservando il caso di una donna con una forte componente Fuoco-Terra, si è dedotto che non viveva minimamente la parte Fuoco perché quella era volitiva, aggressiva e non voleva assoggettarsi a tutte le richieste di responsabilità assolutamente non sue provenienti dal mondo circostante. Tuttavia, avendo questa persona una grossa problematica a livello di autostima che la portava a sentirsi viva solo facendo qualcosa per gli altri e non dicendo mai no a nessuno, finì per dover riconoscere la sua parte Fuoco, in quanto l’aveva ormai praticamente costretta alla “non attività” attraverso attacchi di panico e crisi d’ansia che le impedivano di fare qualsiasi cosa. Questo potrebbe essere un esempio di problematiche che hanno molto a che fare con gli Elementi e le energie interne. In effetti, se questa persona avesse usato la Terra per canalizzare il Fuoco e viceversa il Fuoco come coraggio di portare avanti la propria identità ed i propri bisogni, non sarebbe passata attraverso la malattia.
Infatti, integrare il Fuoco con la Terra non significa spegnerlo, bensì incanalarlo, sfruttarne le intuizioni, la forza, il coraggio e la determinazione, semplicemente facendolo andare dove la Terra vuole, per renderla più fertile, per creare in continuazione nuovo terreno da coltivare. Integrare vuol sempre dire vivere entrambe le cose e non sopprimerne una. Certo il Fuoco da solo non ha limiti al senso dell’Io e ciò spesso porta a non vedere risultati, perché sono troppo importanti le questioni di principio e le cose fatte per brillare; la Terra, invece, sa molto bene che tutto ciò è fittizio e che deve cercare cose solide a cui dar forma proprio lavorando con il calore del Fuoco. Fuoco e Terra integrati danno, in genere, risultati eccezionali: non perdendo di vista il calore ed il cuore che il Fuoco possiede, la Terra diventa assolutamente capace di grandi gesti e non solo di perseguire ciò che ritiene utile. Si abbinano, quindi, il principio e la concretezza.

In ogni caso, il TN è fatto per essere compreso, per essere vissuto e per aiutare il legittimo “proprietario” a trovare un modo d’integrare i vari ingredienti, non sempre subito appetibili.
Ad esempio è stato presentato un caso che ha una lieve maggioranza di Terra-Aria, ma anche Acqua e Fuoco. Nonostante questo 4-4-2-2, le cose per questa persona non sono state facili, perché tutti e quattro gli Elementi avevano bisogno di riconoscimento e ci sono state enormi battaglie interiori per far condividere i grandi ideali di giustizia e di perfezione sempre presenti dentro di sé. A questi ideali si aggancia immediatamente il Fuoco, che si agita e si accende quando l’Aria comincia a pensare, suggerendo battaglie e lotte per poter abbattere le cose che non funzionano e creare una speranza, un sogno che possa essere condiviso anche dagli altri. Ma poi, una voce interna, contemporaneamente, induce alla riflessione ed emerge il lato Terra. In seguito appare il lato Acqua che invece è compassionevole, comprensivo e suggerisce subito di pensare che ognuno ha il proprio cammino, i propri tempi, e che non si può sempre combattere e lottare, ma è necessario, piuttosto, sensibilizzare, aiutare, sostenere... Così si sentono tutte quattro le voci e, nonostante questi Elementi siano ben distribuiti, anch’essi hanno dovuto assoggettarsi ad un progetto personale che prevedeva di usare questa capacità di combattere e questa volitività mischiata ad un certo disprezzo per il pericolo personale, con il bisogno, però, di trovare modalità diverse, molto più razionali, costruendo strategie d’azione forgiate sulla pazienza e sulla capacità d’attendere i momenti giusti, prendendo anche in considerazione gli altri, le loro caratteristiche e le loro modalità. Ed anche in questo caso, il cammino è faticoso e richiede molto tempo.
Un altro esempio chiarificatore può essere un soggetto con il Sole in Capricorno, che è l’unico pianeta in segno di Terra. Ha, però, un trigono molto preciso tra Urano e Saturno; quest’ultimo è sestile a Marte ed anche trigono al Sole. Ha 8 pianeti tra Fuoco ed Aria: certamente i tre pianeti Marte, Urano e Saturno, in aspetto tra loro, ricostruiscono il segno del Capricorno, ma è molto faticoso. Le dinamiche dei due Elementi instabili, come Aria e Fuoco, tendono sempre a prevalere, nonostante gli sforzi di essere costante, di acquisire metodo e di riuscire a resistere alla tentazione ciclica di cambiare continuamente buone parti della sua vita.


5) I SINGOLI ELEMENTI

Passiamo ora ad esaminare i singoli Elementi, quando uno di essi prevale o manca nel Tema Natale.

FUOCO
Quando in un Tema Natale prevale l’elemento Fuoco c’è un’esagerata impulsività ed un’aggressività che espongono a grossi rischi esistenziali, per lo più causati da poca pazienza e da un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità di recupero che, quando vengono meno, portano ad una frustrazione talmente cocente da divenire difficilmente superabile.
Partendo dal presupposto che l’elemento Fuoco può essere collegato all’energia od al plasma, si può asserire che è fortemente connesso al senso d’identità. E’ il Fuoco che più di ogni altra cosa preme, affinché venga sviluppato un Io forte, magari anche troppo egocentrico.
Il Fuoco parte da un’identità indifferenziata che tende a manifestarsi bruciando energia e dirigendo la sua voglia di vivere e di affermarsi dovunque (Ariete). Non c’è consapevolezza, ma solo spinta a garantire la vita; non c’è identità, c’è solo una fiammella che vuole bruciare distinta e separata dalle altre; questa fiammella dovrà diventare solida e rafforzarsi attraverso l’espressione di sé come unicità e specialità (Leone). E qui il soggetto vuole imprimere il suo marchio in ogni cosa, perché in questo segno è in grado di creare se stesso e vuole vedere il frutto della sua creazione. L’identità si fa viva, si rapporta con gli altri, si dirige verso la fonte creativa e crea il proprio personaggio. In questo secondo passaggio la volontà di esistere dell’Ariete diventa volontà di essere del Leone.
Con quest’energia, così forte e direzionata, dovremo trovare un modo per divenire ciò che siamo, scoprendo quale sia la vocazione (Sagittario) che si libererà, man mano che forgiamo un nostro senso personale di visione della vita, passando attraverso il confronto con altre ideologie, altre fedi, altre passioni ed altri modi di vivere.
L’elemento Fuoco si lega, quindi, all’esistere, all’essere ed al divenire del nostro senso d’identità personale. I tre Segni di ogni Elemento possono essere così sintetizzati:
il 1° segno si riferisce sempre ad un mondo personale;
il 2° segno si riferisce ad un’interazione con il proprio mondo conosciuto;
il 3° segno si riferisce ad un’interazione con il mondo allargato.
Nel caso del Fuoco, l’Ariete si concentra su di sé; il Leone si concentra per ottenere sicurezza con e dagli altri; il Sagittario si esprime nel mondo e rilascia la sua sicurezza.
Astrologicamente il Fuoco rappresenta il dinamismo, la spinta verso la lotta e la conquista: spirituale o materiale. Il calore del Fuoco è fonte d’energia che si espande velocemente e trasforma tutto ciò che tocca, ma questa trasformazione può essere, come sempre, creativa o distruttiva. La materia può essere forgiata dal Fuoco, ma anche incenerita; il Fuoco è, spesso, portatore di vita e di civiltà (Prometeo lo rubò agli Dei per donarlo agli uomini e con la sua scoperta iniziò il progresso del genere umano), ma può bruciare, lasciando dietro di sé morte e sterilità.
L’Ariete, primo segno di Fuoco, è una scintilla che diventa fiamma, è il Big Bang del grande Inizio, è un Fuoco non ancora governato. E’ l’espressione più viva del desiderio che, manifestandosi, rompe ogni precedente equilibrio, dando così origine ad un nuovo ciclo di vita. E’ un Fuoco che arde e divampa, ma può anche spegnersi.
Nel Leone, l’energia trasformatrice del Fuoco realizza la fusione dei due Principi Cosmici: il Maschile dell’Ariete ed il Femminile del Toro: si fa’ “carne” (il Leone è il quinto segno: quello del Figlio), per poter poi trasformarsi attraverso la ricerca dell’individuazione. Il Fuoco del Leone è quello del Sole, ossia un Fuoco che illumina e dura nel tempo; è il Fuoco delle passioni cui ci sottomettiamo e che possono divorarci; è il Fuoco di una lotta che può vincere, attraverso il sacrificio, quello sacro che viene acceso sugli altari, quello che, imprigionato nella materia, le dà vita e può consumarla, trasformarla, sublimarla o distruggerla.
Nel Sagittario, infine, il Fuoco non è più così improvviso come nell’Ariete né così abbagliante come nel Leone, ma è il Fuoco illuminante della sintesi e della trasmissione. E’ la luce di un’intuizione che finalmente comprende i vari piani dell’esistenza ed i diversi aspetti dell’universo; con lui s’inizia quel processo che dovrà portare alla comunione con il Tutto. L’energia di questo Fuoco anima sempre la materia, ma ne avverte tutti i limiti e tende quindi a superarla, tentando una prima forma di sublimazione. Questo è il Fuoco che cerca di sintetizzare lo Spirito e la Materia e la freccia del Sagittario ne indica chiaramente il cambiamento di direzione.
Se un TN è tutto Fuoco manca la necessaria pazienza e la capacità introspettiva per lavorare su se stessi. Comunque è veramente molto difficile trovare soggetti “puri”; solitamente c’è sempre un’energia diversa e contrastante a cui appellarsi per poter migliorare. Infatti, più una Dominante d’Elemento si avvicina alla purezza e più è difficile da gestire.
Esaminiamo alcuni casi di personaggi conosciuti, nel cui TN prevale l’Elemento Fuoco:
Luigi Tenco, nato ad Alessandria il 21 marzo 1938, alle ore 14.00; Sole, Saturno, Venere, Mercurio e MC in Ariete in Casa IX; Ascendente in Leone; Luna in Sagittario in Casa V. E’ stata sicuramente la Dominante Fuoco ad armare la congiunzione Marte/Urano (con Urano signore dell’VIII Casa) in quel disperato e folle gesto suicida di chi ha perso tutto quello in cui credeva, cioè se stesso.
Se Tenco ha introiettato tutta l’aggressività Fuoco, Marlon Brando, nato ad Omaha il 3 aprile 1924, alle ore 23.00, l’ha invece resa palese sia attraverso alcune interpretazioni cinematografiche, come “Il Padrino”, “Un tram che si chiama desiderio”, “Gli ammutinati del Bounty”, sia in famiglia. Suo figlio Christian (da qualche anno uscito di prigione, dopo essere stato accusato di aver ucciso il fidanzato della sorellastra, che si era in seguito tolta la vita), da sempre lo ha accusato di essere un padre-padrone e di aver esercitato su di lui un’autorità assoluta. Nel suo TN, Marlon Brando presenta Sole, Luna e Mercurio in Ariete, quest’ultimo in V Casa, con Ascendente e Giove in Sagittario; Nettuno in Leone in IX Casa. Marte è in Capricorno ed in II Casa (Terra-Terra) al sestile di Urano in IV. E’, quindi, l’impulsività Fuoco, alimentata dal rapporto Urano/Marte, che si scatena fra le quattro mura domestiche.
Infine, il TN di Raffaele Cutolo, nato ad Ottaviano (NA) il 10 dicembre 1941, alle ore 4.30. Sole e Mercurio in Sagittario; Marte in Ariete ed in V Casa; Plutone, MC e Luna in Leone; Plutone in IX Casa. Completa il quadro l’Ascendente Scorpione che, anche se non fa parte dell’Elemento Fuoco, và a rafforzare Marte in Ariete e Plutone in Leone. L’eccesso di Fuoco crea una condizione d’orgoglio e presunzione e manca del tutto l’introspezione.

TERRA
La Terra, ovviamente, ha a che fare con la materia ed il mondo delle risorse pratiche e reali. Chi ha un esubero in quest’Elemento è particolarmente realista. La Terra è legata al “qui e ora”, proprio perché ha un rapporto sensoriale con le cose; le sente, le vede, le tocca, quindi ne fa un’esperienza diretta ed immediata. La Terra non è un elemento razionale perché è legata alla funzione “sensazione” che è una modalità irrazionale, intesa da Jung come un elemento che non ha la capacità di giudizio, ma dipende esclusivamente dalla percezione. La Terra è dunque pratica, concreta. Crede esclusivamente a ciò che è percepibile con i sensi, è legata a ciò che un tempo si chiamava “buon senso”, in quanto sa, in maniera istintiva, cos’è meglio. E’ legata a ritmi, quindi è metodica, ama ripetere le stesse cose e gli stessi gesti; è lineare, poco sofisticata, scarsamente soggetta alle illusioni, molto a suo agio con le cose pratiche della vita. Ha un particolare legame con il proprio corpo di cui segue armonicamente bisogni e ritmi.
In caso di problematiche o di paure, la Terra diventa maniacale ed ossessiva, eccessivamente realista, fino a sfiorare il cinismo; tende a trattenere e possedere le cose, difendendosi e chiudendosi. La parola d’ordine della Terra è “sicurezza” e fatica a disgiungere l’affetto dalla sicurezza materiale, anche perché nella prima parte della vita le due cose sono strettamente connesse e forniscono quella che Bowlby chiama la “base sicura” che viene da un sano attaccamento con la figura primaria, senza cui la vita sembra essere colma di pericoli, costantemente in bilico, così che la Terra tenda a reagire aggrappandosi a ciò che ha intorno.
Nel Toro – segno fisso, il primo – la Terra deve innanzitutto concentrare le proprie energie per individuare il tipo di risorse che il soggetto ha, e cercare di alimentarle. Ciò costituirà il proprio patrimonio personale. In questo Segno la sicurezza corrisponde all’avere qualcosa: inizialmente il corpo, prima risorsa che il bambino scopre di avere. L’energia e l’identità, totalmente indifferenziate ed effimere dell’Ariete, trovano qui solidificazione e diventano struttura visibile, toccabile, quantificabile. Quando non riesce ad ottenere questo tipo di sicurezza, il tipo Toro tende a diventare avido, ad attaccarsi, a trattenere ed abbonda di possesso.
Nella Vergine – segno mobile, il secondo – la Terra si raffina, si paragona e si confronta con gli altri. Qui la sicurezza si lega ad un concetto d’utilità ed utilizzo delle risorse. Infatti, si dedica al lavoro ed alla capacità di rendere le cose fruibili. Tutto ciò che è stato individuato e consolidato nel Toro, viene qui elaborato, utilizzato e diventa prodotto, manufatto, in qualche modo “utile”. Per far questo la Vergine è acuta, attenta, pratica, capace di vedere come una cosa si può collegare all’altra e come insieme possono “funzionare”. Ha quindi l’arduo compito d’integrare cose fra loro non facilmente assimilabili, di selezionarle e di metterle in condizione di lavorare, paragonando in continuazione le proprie capacità a quelle degli altri. La Vergine trova il proprio senso d’identità riuscendo a darsi una precisa collocazione nell’ambito delle proprie capacità e del proprio ruolo. E’ attenta, precisa, facile al controllo. Se non trova quest’integrazione e collocazione, diventa maniacale ed ossessiva, ripete all’infinito le cose ed i ritmi, cercando in questo modo, di controllare ciò che sembra sfuggirle.
L’ultimo dei Segni di Terra è il Capricorno, segno cardinale. Questo segno è addetto alla gestione, al padroneggiamento e consolidamento della Materia. Per questo è naturalmente portato al comando, perché dei tre è quello preposto a dirigere, ad organizzare gli altri due, a sfruttare e ad impiegare al meglio sia le risorse del Toro che le capacità della Vergine, per un progetto che non è più individuale ma comincia a diventare collettivo. Il Capricorno rappresenta lo Stato, chi gestisce le risorse e come si possono dirigere le energie per uno scopo preciso e definitivo (risultato concreto). In un certo senso c’è la capacità di mantenimento della sfera materiale della vita che rappresenta il modo in cui una persona riesce a stare in piedi da sola, con le proprie risorse, ed indica come sono state utilizzate e sfruttate per la sua struttura. Per giungere a questo, il Capricorno ha bisogno d’individuare una meta, di organizzare le forze e di non lasciarle disperdere. E’ quindi responsabile, disciplinato, capace di resistere anche su tempi lunghi e di rinunciare a ciò che potrebbe distoglierlo dalla sua realizzazione. Quando ciò non funziona, il Capricorno diventa tiranno, perché sostituisce la rigidità alla forza morale; sostituisce la naturale capacità di dirigere con l’autorità bieca, ed esercita il senso del dovere al posto della naturale maturità e responsabilità.
Dunque, tutti e tre i Segni hanno manifestazioni di Terra: la differenza sta nelle sfumature con cui le esplicitano, ma in ogni caso c’è il bisogno di padroneggiare qualcosa della “materia”, di saperla sfruttare e di vederne i frutti costantemente e nel tempo.
L’eccesso dell’Elemento Terra in un TN non indica necessariamente che questa persona sarà concreta, realista e capace di saper costruire delle sicurezze professionali, familiari ed economiche; infatti, trattandosi di un eccesso, le componenti difficilmente si sanno ben integrare, e solo con il tempo e l’esperienza saprà gestirle, e passando probabilmente attraverso esperienze negative in tal senso. La dominante Terra gioca spesso sullo stesso piano sia il dare che l’avere. E ciò mette in evidenza ciò che collega i tre Segni di Terra, e cioè Giove con le sue simbologie:
Toro = esaltazione di Giove (il dare molto e l’avere molto);
Vergine = esilio di Giove (il dare poco e l’avere poco),
Capricorno = trasparenza di Giove (il recupero di un possesso che non si vuole dare né avere).
Per uscire dal circolo vizioso del dare e dell’avere, la Dominante Terra deve imparare ad “essere”, perché solo in questo modo può uscire dal materialismo ed imparare l’autonomia. Chi ha molti valori Terra non può aggrapparsi a nulla, deve realizzare ciò che basta alla sua vita e cercare di essere di supporto e di sostenere, perché la Terra è “madre”.
A proposito dell’Elemento Terra ed in particolare del segno del Toro, viene in mente il capitolo “Kamala” tratto da “Siddharta” di H. Hesse. In questo capitolo viene descritto molto bene il percorso che molti Toro devono compiere per riuscire a trovare se stessi. Inizia descrivendo la bellezza della natura, del mondo, degli uomini e la scoperta della sensualità e della sessualità. Purtroppo è la sensualità che prende il sopravvento e Siddharta, grasso e vizioso, dovrà lasciare tutti i suoi averi, i suoi agi e la sua donna per ritrovarsi di nuovo libero.
“Il mondo l’aveva assorbito, il piacere, l’avidità, la pigrizia ed infine anche quel peccato ch’egli aveva sempre disprezzato e deriso come il più stolto di tutti: l’avarizia. Anche la proprietà, il possesso e la ricchezza s’erano impossessati di lui, non erano più per lui inezia e gioco, ma erano diventati catena e peso (…). Tre nobili ed inseparabili arti: digiunare, aspettare, pensare. Questo era stata la sua proprietà (…) queste tre arti aveva appreso negli anni diligenti e laboriosi della sua giovinezza (…). Per la cosa più meschina le aveva cedute, la più effimera, per il piacere dei sensi, gli agi della vita, la ricchezza.”
Questo è il pericolo della vita dei Toro, nati per contemplare la bellezza e viverla senza usarla, ritrovandosi invece corrotti dai prodotti di rifiuto della bellezza: i vizi. Il destino del Toro è quello d’imparare a perdere il forte senso del possesso, a lasciarsi andare e ad “essere” anche senza “avere”.
Prendiamo ad esempio alcuni TN di personaggi noti in cui prevale l’Elemento Terra:
Umberto Bossi, nato a Varese il 19 settembre, 1941, alle ore 21. Luna, Sole e Nettuno in Vergine, questi ultimi in VI Casa, MC in Capricorno, Ascendente e Saturno in Toro. Bossi si presenta poco sofisticato, pratico e ripetitivo; a volte, però, perde un po’ del buon senso Terra a causa dell’opposizione Mercurio/Marte sull’asse Ariete/Bilancia, sostenuta da Giove in Gemelli. Quel poco di Aria e di Fuoco presenti in questo TN, fa sì che questa Terra si sollevi in un polverone.
Giovanni Falcone, nato a Palermo il 18 maggio, 1939 alle ore 16.35. In lui l’Elemento Terra era soprattutto desiderio di sicurezza, ma non per se stesso, bensì per tutta la sua gente, per noi tutti. Mercurio, Urano, Luna e Sole in Toro; Marte in Capricorno e Nettuno in Vergine. La congiunzione Venere/Saturno al Discendente, entrambi pianeti del segno Ascendente, la Bilancia, portano Fuoco in questo TN, donando coraggio ed una certa dose d’imprudenza al determinismo Terra, che non si sottrae mai ai propri doveri.
Infine Sandra Mondaini, nata a Milano il 1° settembre, 1931, alle ore 20.00. Nettuno, Venere, Sole e Mercurio in Vergine in Casa VI, MC e Saturno in Capricorno. Lei che delle ripetizioni, tanto care alla Terra, ne ha fatto il proprio successo: chi non si ricorda il suo “che barba, che pizza, che noia”?…

ARIA
Gli Elementi si nutrono di ciò che è strettamente connesso ad essi; nel caso dell’Aria, di comunicazione, d’idee e d’ideali, d’informazioni e di contatti. Tuttavia, coloro che hanno una prevalenza d’Aria nel TN, hanno anche un grandissimo bisogno di progettare le cose, di muoversi nel mondo del pensiero. Il grande problema di quest’Elemento sta nell’incapacità d’occuparsi dei propri sentimenti ed emozioni. L’Aria manca di compassione: tutto viene analizzato con la mente e con la ragione e con quella parte della nostra psiche che può contemplare ogni cosa proprio perché è distaccata, asettica ed assolutamente non coinvolta. Sembra un controsenso per l’Elemento che viene considerato più umano e civile, ma l’umanità dell’Aria è molto incentrata sull’ideale sociale di cui si nutre: ha infatti, da un lato, la facilità di dare a tutti, concettualmente, le stesse opportunità e possibilità, evitando quindi pre-giudiziali che altri Elementi più soggettivi hanno; di contro, l’Aria fatica tantissimo con la parte più fragile dell’umano, ossia con le debolezze, con la parte istintiva, con le emozioni, che vengono sentite come terribilmente invadenti e fastidiose, oltre che irrazionali.
In effetti, l’Aria teme l’irrazionalità ed è un Elemento che può essere definito “divino”. Il mito greco vedeva nell’Aria l’Olimpo, quel mondo in un certo senso distaccato da quello degli esseri umani (Terra). Anche se divini, comunque, gli Dei non disdegnavano di entrare in relazione, soprattutto amorosa, con gli umani e questo proprio perché gli Dei avevano un loro aspetto ctonio che esigeva soddisfazione. Zeus stesso ebbe figli con donne mortali; Afrodite ebbe Enea dal suo rapporto con Anchise ecc., sono tanti gli esempi in cui c’è questo contatto che passa attraverso la relazione.
A livello psicologico, l’Elemento Aria riflette il dono che Prometeo ha dato agli umani: la capacità di capire, di concettualizzare e di progettare. Per l’Aria, la mente non ha alcun confine, può spaziare e librarsi sopra la parte istintiva; la libertà passa attraverso la mente con la sua liberazione dalla schiavitù dell’istinto e della. L’Aria è mobile, non soggetta ad una sola visione ed è, quindi, in continuo movimento, teso a cogliere tutte le sfaccettature e tutte le opportunità. E’ obiettiva, perché dona quel distacco razionale che permette di analizzare le cose senza essere contaminati dal proprio modo d’essere e di pensare. Poiché ognuno di noi ha bisogno di andare avanti, sarà proprio l’Aria a fornire quegli ideali che consentono d’orientarsi e di seguire una particolare direzione. Senza quest’Elemento, noi saremmo ciechi, incapaci di vedere il futuro, e tenderemmo a ripetere costantemente le stesse cose, mentre l’Aria ci mette nella prospettiva del cambiamento.
L’Aria è caratterizzata, secondo l’antica filosofia, dalla combinazione caldo-umido ed è l’umidità che permette a quest’Elemento di sciogliersi e di penetrare, mentre il calore ammorbidisce ed unifica. Essa è infatti fattore d’espansione e d’adattamento; ci avvolge e ci mescola ponendo tutto in comunicazione reciproca. E’ la manifestazione di un’energia sempre in movimento, è il soffio divino che dà la vita ad Adamo, è il vento che soffia sul Fuoco facendolo ardere, sull’Acqua facendola scorrere, su tutto ciò che vive sulla Terra, facendolo muovere. L’Aria è il Prana degli Hindous, è la nostra Anima, è lo Spirito divino che vive nell’uomo.
Nei Gemelli, l’Aria spinge ad una prima presa di coscienza del fatto che ciò che era Uno è diventato Due. E’ quindi una forma d’individualizzazione ancora primitiva perché la constatazione di questa dualità non è ancora precisa, non se ne realizza ancora il confine e la conseguenza è quella di una forte mobilità ed instabilità, anche nervosa: dello spirito, che è orientato sempre verso nuove idee ed è incapace spesso di fermarsi, e del corpo, che è sempre in movimento e non rispetta i limiti della sua fragilità.
Nella Bilancia, l’Aria spinge verso l’Altro, verso l’alleanza e l’associazione, cercando quell’equilibrio che nasce dall’unione e che si manifesta attraverso il senso della giustizia e dell’armonia. E’ l’incontro con il Tu, prima manifestazione dell’emiciclo evolutivo dello Zodiaco, ma proprio perché siamo all’inizio di questa fase evolutiva, l’incontro provocato dall’Aria che pervade e mescola può risultare uno “scontro”.
Nell’Acquario, penultimo segno della ruota zodiacale, l’Aria è quella forza nervosa che anima un pensiero già evoluto e cerca una sublimazione delle energie umane. Qui l’Io/non Io dei Gemelli, che è passato al Tu della Bilancia, diventa Noi ed il liquido versato dal “portatore d’Acqua” indica la corrente fluida delle energie cosmiche e, più precisamente, dell’Aria nella sua forma più sottile. Questa si spande sul mondo attraverso l’uomo che riconosce finalmente il suo simile. E’ il futuro che avanza cercando di unire, attraverso l’energia dell’Aria e del Pensiero, tutte le componenti dell’Universo.
In un TN, una prevalenza d’Aria pone l’accento su quelle che sono le finalità dell’Elemento: domandare, incontrarsi, conoscere, unirsi; con il pericolo, però, di non sapersi fermare, di non sapersi rimettere in discussione, d’inseguire un ideale prematuro e quindi di perdere il contatto con la realtà. La “mobilità” dei Gemelli rende molto vulnerabili, ma esprime la necessità d’orientarsi in un mondo nuovo, che non si conosce. Lo spirito d’iniziativa della Bilancia (segno Cardinale), sposta l’interesse non solo verso l’Altro da Sé, ma anche verso l’interazione, nei giusti limiti, sui diritti e doveri reciproci. L’Acquario, segno Fisso, ha acquisito certe realtà legate all’individualità ed è consapevole della necessità di superare il bene personale, per realizzare quello della collettività. Sono tre Segni “sociali”, ma vanno da un sociale molto personale, instabile, quasi infantile, ad un sociale che si basa sull’ideale di “Uguaglianza, Libertà, Fraternità”, passando però attraverso un incontro/scontro che pone tutte le problematiche legate a “dov’è che finisce il mio spazio, perché comincia quello dell’altro”…
L’Aria non s’identifica solo con la funzione Pensiero, anche se ad esso è preposta, ma è anche simbolo di respiro, così com’è portatrice di purificazione e spiritualità. Non accade, infatti, che sentimenti non espressi blocchino proprio il respiro e che, viceversa, lavorando con il respiro sia possibile portare a sciogliere le emozioni represse e, magari, incistate nelle rigidità corporee?
Prendiamo, ad esempio, tre personaggi noti nel cui TN prevale l’Elemento Aria:
Il principe Antonio De Curtis, in arte Totò, nato a Napoli, il 15 febbraio 1898, alle ore 7.00. Totò nasce con Sole, Mercurio, Venere, Marte e Ascendente nel segno dell’Acquario, Giove in Bilancia e Plutone e Nettuno in Gemelli. L’arte di Totò, fatta di umorismo, mimica, comunicatività, simpatia e vivacità, è una vera e propria esaltazione delle caratteristiche tipiche dell’Aria. Queste qualità, nell’attore, si combinano con le peculiarità dei pianeti in Sagittario, cioè Urano, Saturno, Medio Cielo e Luna, e ciò si combina con la sua grande libertà d’espressione e con quel suo modo tutto particolare d’improvvisare le battute e cambiare totalmente il copione sulla scena. Nel suo lato negativo, la predominanza d’Aria miscelata al Fuoco (i pianeti in Sagittario si trovano al MC), lo ha reso troppo attivo a livello professionale, a volte a discapito della qualità della produzione artistica, anche se la sua verve e la sua fantasia riuscivano sempre ad emergere. Il grande trigono d’Aria, composto da Plutone in Gemelli al FC, Giove in Bilancia in VII Casa e la congiunzione Marte/Mercurio in Acquario in XII Casa, in cui s’inserisce l’opposizione tra Plutone/Luna e Saturno formando un modello Aquilone, spiega le sue origini oscure e la sua infanzia non proprio felice, ma evidenzia anche il suo riscatto finale, le tante donne che lo hanno amato e la bravura che lo ha reso indimenticabile.
Una posizione planetaria simile a quella di Totò la ritroviamo nel TN di uno dei geni musicali di tutti i tempi: W. Amadeus Mozart, nato a Salisburgo il 27 gennaio 1756, alle ore 20.00. Questo “bambino prodigio” nasce con Saturno, Sole, Mercurio e Venere in Acquario, Medio Cielo in Gemelli e Giove in Bilancia, e l’allegria, la vivacità, l’entusiasmo e la giocosità dell’Aria riecheggiano tra gli spartiti delle sue composizioni. Come per Totò, anche per Mozart si assiste ad una certa dispersività ed irrequietezza. Pure lui fu instancabile nella sua produzione artistica e, come spesso accade, un TN fortemente caratterizzato dall’Elemento Aria rende il soggetto facilmente influenzabile e plagiabile, tanto che la sua genialità fu sfruttata per ottenere prestigio sociale ed economico da parte dei suoi familiari. Anche per questo grande compositore ritorna l’aspetto Luna/Plutone in Sagittario al FC, e ciò sta ad indicare un vissuto infantile non propriamente spensierato, continuamente in viaggio per le varie corti europee, investito da una responsabilità certamente non adatta alla sua giovane età. Saturno forma infatti una congiunzione sia al Sole che a Mercurio in V Casa.
Wallis Simpson, all’anagrafe Bestie Warfield, nata a Blue Ridge Summit il 19 giugno 1896, alle ore 22.30. Fu definita poco gentilmente “un’arrampicatrice sociale, fredda, astuta, non bella ma elegante”. Per lei, Re Edoardo VIII rinunciò al trono d’Inghilterra ed insieme vissero felici e contenti, sperperando milioni di sterline in giro per il mondo, passando da una festa all’altra tra gli USA e la Francia. La Simpson ebbe un tenore di vita superficiale e poco responsabile ed a volte ciò si riscontra nelle persone che nascono con una predominanza di Aria nel TN. Infatti, Sole, Venere, Mercurio, Nettuno e Plutone in Gemelli e Luna in Bilancia e l’Ascendente in Acquario resero questa donna estremamente cerebrale e razionale, inafferrabile ed opportunista. Liberata dal senso di responsabilità, del sacrificio e della costruttività legati all’Elemento Terra che è carente nel suo tema, ha vissuto il suo sogno d’amore senza remore e, almeno apparentemente, se ne infischiò delle critiche che la sua unione suscitò, soprattutto nel Regno Unito. Un po’ come l’Aria, che quando trova un ostacolo lo aggira, così il soggetto con una forte dominante Aria predilige non affrontare i problemi e non si turba più di tanto.

ACQUA
L’Elemento Acqua è caratterizzato dalla mutevolezza e capacità di sciogliere qualsiasi barriera e divisione. E’ l’ultimo Elemento in termini di successione e rappresenta il lato più sensibile dell’umano, il lato emotivo, che è anche la potenzialità vera a livello di crescita e d’evoluzione. Non è un caso che i tre Segni d’Acqua si pongano alla fine di ogni ciclo; infatti, dopo il movimento e l’energia del Fuoco, il consolidamento e la struttura della Terra, arriva l’elemento pensiero-comunicazione dell’Aria, che deve, però, essere totalmente elaborato ed integrato dall’Acqua.
Quest’Elemento è legato al sentire, alle emozioni, a tutto ciò che, pur essendo molto antico nell’uomo, è anche ciò che si muove spesso al di sotto della sua coscienza, ma che in realtà rappresenta le reali motivazioni delle sue azioni.
Le emozioni rappresentano i nostri iniziali “imprinting”: il cervello emotivo entra in funzione molto tempo prima di quello razionale (corteccia) e, come tale, riceve numerose sollecitazioni (imprinting), che sono già presenti nel momento in cui la corteccia comincia ad analizzare ed a discernere e già determinano, in buona parte, anche la selezione che verrà poi adottata dal sistema percettivo. L’Acqua è radicata fortemente nel nostro passato, in tutte quelle esperienze che hanno condizionato e che ingenerano risposte automatiche. Quindi, rappresenta con i suoi tre Segni la possibilità che noi abbiamo di utilizzare e d’elaborare le emozioni fino a padroneggiarle, usandole come uno strumento estremamente raffinato per arrivare a comprendere e ad immedesimarsi negli altri (empatia e compassione). L’Acqua è ciò che unisce e, poiché non ha forma, si adatta a qualsiasi forma esterna, riempie ed invade, ma al tempo stesso ripulisce, rigenera e compenetra.
Il primo segno dell’Elemento Acqua è il Cancro, segno in cui le emozioni sono ancora fortemente legate all’inconscio. Esse non sono facilmente riconoscibili e c’è una grande capacità di contaminazione: è il sentire indifferenziato e riportato soprattutto a sé. Il Cancro rappresenta, quindi, quelle emozioni che sono profondamente radicate dentro di noi, quella voglia di fusione e d’immersione nel paradiso inconscio e nell’annullamento della propria identità separata. In questo segno la percezione è fortissima (Luna), ma non c’è capacità di separazione delle emozioni e, quindi, spesso c’è una forte contaminazione che non dà modo di comprendere ciò che è proprio da ciò che non lo è. Tutto viene assorbito, tutto entra e si muove, al punto da modificare i propri comportamenti senza neppure passare attraverso il piano della consapevolezza.
Il secondo segno è lo Scorpione che, invece, ha già preso le distanze (dopo la Bilancia, il senso di separazione dev’essere consolidato e raffinato) e quindi c’è già un riconoscimento del sé dal non-sé. Infatti, in questo segno le emozioni possono addirittura essere usate e sfruttate per avvicinarsi o per ferire l’altro. Questo è il cammino che rende possibile il padroneggiamento delle emozioni ed è l’unica possibilità per raggiungere il senso d’autonomia e d’indipendenza che il sistema zodiacale attribuisce al Capricorno. Ciò è possibile solo nel momento in cui io riconosco ciò che è mio da ciò che non lo è, e decido di mettere in comune queste cose (nello Scorpione io sento sia le mie emozioni che quelle dell’altro). Per questo lo Scorpione può essere estremamente pericoloso, perché, una volta acquisita questa potenzialità, può anche decidere, se lo ritiene, di utilizzarla per manipolare, avere potere e manovrare gli altri. In realtà, lo Scorpione è semplicemente legato al potere personale che giunge nel momento in cui la coscienza illumina il piano emotivo ed inquadra le reali motivazioni che stanno dietro alle azioni; il potere sugli altri è un abuso ed una distorsione delle potenzialità di questo segno.
L’ultimo segno d’Acqua è quello dei Pesci in cui si esprime la vera potenzialità di trasformare il lato sensibile legato alle emozioni in una reale empatia, ovvero nella capacità di sentire tutte le emozioni, non solo le nostre e quelle delle persone vicine a noi, estendendole sul piano universale e riuscendo quindi a catturare i grandi bisogni dell’umanità nel suo insieme. Le emozioni, che si sono rafforzate e divise nello Scorpione, arrivano ora al loro ultimo compito, cioè ad avvicinarsi ad un senso d’unità con la vita. Ciò dà modo di usarle, insieme alla nostra sensibilità, per essere veramente in sintonia con gli altri, senza però essere invasi o contaminati dalle varie dinamiche inconsce, che nel segno dei Pesci devono essere diventate coscienti: il senso di separazione, di confine del sé dal non-sé, dev’essere un dato profondamente acquisito, per cui non esiste più invasione. Questa è anche l’unica modalità per giungere alla compassione, con il distacco necessario che permetta d’aiutare l’altro senza sentirsi il suo salvatore e senza diventarne la vittima. In questo segno noi attingiamo dal grande bagaglio del collettivo e diventiamo capaci di sentire sia la gioia che la sofferenza del mondo.
Un esubero d’Acqua nel TN dà quasi sempre ipersensibilità che rende l’individuo particolarmente ricettivo, influenzabile e molto soggetto alle proprie impressioni personali, quindi poco obiettivo. Ha spesso un grande bisogno di risposte emotive e ciò lo porta sia a manipolare, per far sì che gli altri gli restino aggrappati, sia a manifestare grandi risentimenti quando gli altri non soddisfino i suoi bisogni. E’ l’Elemento che più dipende dagli altri, quando non è ben integrato e può portare il soggetto a cedere il proprio senso d’identità e volontà, apparentemente in favore dell’altro, ma covando un forte senso di rivendicazione.
L’Acqua, che è sempre alla fine di ogni ciclo, indica la capacità d’integrare le esperienze e di portare l’energia ad un livello superiore e, quindi, ad un’evoluzione.
Tre personaggi famosi nel cui Tema natale prevale l’elemento Acqua sono i seguenti:
Grace Kelly, nata a Philadelphia il 12 novembre 1929, alle ore 5.31. Il romanticismo, l’immaginazione, la poesia, la favola a lieto fine ed il mito, incarnano abbastanza bene le simbologie del tema di Grace Kelly. Non possiamo certo pensare a lei come ad una Cenerentola, la sua famiglia era molto più che benestante, ma tutta la storia d’amore tra lei ed il principe Ranieri si svolse in una cornice da sogno, nel sentimentalismo languido, tanto legato all’Elemento Acqua. Nel suo TN, Sole, Mercurio, Marte e l’Ascendente si trovano nel segno dello Scorpione ad indicarne la determinazione, la nascosta passionalità, ma anche il tragico destino. La Luna è nel romanticissimo segno dei Pesci ed in Cancro c’è Plutone che, benché generazionale, forma un Grande Trigono d’Acqua con il Sole e la Luna tra prima, quinta e nona Casa, conferendole qualità da grande attrice, soprattutto nell’interpretazione dei film psicogialli di Alfred Hitchcok, in cui compaiono le forti componenti plutoniane, la popolarità e la capacità di riuscire a dare di sé l’immagine dell’ideale che qualsiasi donna avrebbe voluto essere.
Diego Armando Maradona, nato a Buenos Aires il 30 ottobre 1960 alle ore 7.05. Sole, Nettuno, Mercurio e l’Ascendente in Scorpione, la Luna in Pesci e Marte in Cancro formano, nel suo TN, un Grande Trigono d’Acqua tra dodicesima, quinta e nona Casa. Nella vita del famosissimo calciatore, questa grande prevalenza d’Acqua – il Sole è anche congiunto a Nettuno, proprio in XII Casa – oltre a rappresentare la fantasia sul campo di gioco, l’improvvisazione e la tenacia di riprendere la professione dopo lunghi periodi d’inattività, rappresenta anche la debolezza di fronte alle tentazioni, la vita sregolata, l’uso di sostanze eccitanti, il disconoscimento di paternità, le denunce e gli arresti. In questo caso la tolleranza è divenuta indolenza ed anche la grande immaginazione si è trasformata in desiderio d’evadere la realtà.
Un altro buon rappresentante della predominanza dell’Elemento Acqua è Roberto Gervaso, nato a Roma il 9 Luglio 1937, alle ore 4.00. L’Ascendente, il Sole, Mercurio, Plutone e Luna sono nel segno del Cancro, Marte è in Scorpione ed il Medio Cielo in Pesci. Per questo bravo giornalista e scrittore, l’irrazionalità, l’insicurezza e le paure irragionevoli dell’Acqua sono convogliate nell’ipocondria e nelle manie nutrizionali di cibarsi di semolini e verdure cotte, per preservarsi da chissà quali mali oscuri – congiunzione Luna/Plutone in Cancro – continuando però a desiderare e fantasticare su dolci ed alimenti succulenti.

ELEMENTI MANCANTI
L’Elemento mancante nel TN rappresenta la nostra maggiore difficoltà interiore. Non si può estrapolarlo da nulla per integrarlo negli altri Elementi, ma si può fare qualcosa per esserne consapevoli e cercare di conoscerlo, entrando in contatto con esso, anche soltanto simbolicamente. Un Elemento non è mancante se anche un solo pianeta lo rappresenta. Invece, quando un TN manca in assoluto di uno dei quattro Elementi è come se questo non arrivasse al livello della coscienza e rimanesse come un’ombra quasi minacciosa, vissuta nell’inconscio e quindi non disponibile attivamente.
La mancanza di un Elemento non esclude che l’individuo debba confrontarsi con tutte le situazioni legate a quell’Elemento, anzi potrebbe esserne coinvolto anche più della media delle persone, proprio perché spinto inconsciamente verso quel “vuoto” che non sa però come “riempire”. L’Elemento mancante è l’indicazione di ciò che dobbiamo imparare a sviluppare: la lettura del TN ci indica quali sono le potenzialità che ci viene naturale esprimere, cioè quelle che viviamo spontaneamente, senza fatica, perché non possiamo essere che quello che siamo; ma proprio dalla consapevolezza di una mancanza devono nascere il coraggio e la volontà d’imparare ad essere ciò che non ci viene spontaneo essere.
La mancanza più difficile da vivere sembrerebbe essere quella dell’Elemento Terra. Noi apparteniamo al pianeta terra, stiamo con i piedi per terra, a dimostrazione che la Terra ci deve sostenere. Le persone che mancano in assoluto di Terra, si dimostrano spesso incapaci di organizzare la propria vita, prive di consistenza nelle cose che fanno, non riescono ad occuparsi in modo strutturale del mondo lavorativo, vivono la vita nel disordine e non sanno mai come ricavare sostanza dalle loro azioni. Magari hanno enormi capacità in altri settori della vita, ma manca la concretezza e la solidità.
Vediamo l’esempio di una persona nel cui tema l’Elemento Terra è assente:
Marta (nome fittizio), nata a Roma il 27 febbraio 1951, alle ore 13.00; Ascendente Cancro a 10°30’; MC in Pesci a 18°02’. Dominante d’Elemento: Acqua-Aria. Due soli pianeti nell’Elemento Fuoco. La Terra manca completamente, se non per riflesso nelle Case II e X. Figlia di un ufficiale dell’esercito e di una casalinga, soggetta a numerose depressioni. Laureata in matematica (per volere del padre) a 30 anni, dopo lunghe interruzioni per difficoltà di concentrazione e relativi esaurimenti nervosi. Scrive poesie mai pubblicate, ma molto belle (che lei ritiene espressioni d’intimità vergognosa). Riesce ad insegnare come supplente in varie scuole, ma non ottiene mai una cattedra di ruolo e questo la manda in crisi profonda. Sposata con un insegnante del Capricorno che la considera una nullità. Ha una figlia che regolarmente terrorizza, inculcandole mille paure, ma nello stesso tempo, cullandola con sogni da bambina che non la fanno crescere (la ragazza che lei chiama “bimba” ha 18 anni).
Marta non ritiene di sapersi districare nelle difficoltà della vita senza la presenza del marito, verso il quale prova un cocente rancore. Fisicamente non è brutta, ma il suo aspetto è triste, spento, privo di fascino. Si presenta in modo incerto, sembra sempre preoccupata di disturbare e chiede scusa per ogni stupidaggine. E’ una donna con molti sogni nel cassetto che si vergogna di raccontare e, se parla di sé, dopo essere stata ampiamente stimolata, piange. L’unica cosa che la fa sorridere è quando parla del suo volontariato in una casa-famiglia, dove si lascia usare, senza mettere confini.
I genitori sono morti ed ancora lei riesce a sentire dei feroci sensi di colpa perché pensa di non averli resi felici. Quando suo padre è morto, non è stata in grado di uscire di casa per molti giorni per paura della strada e della folla. Ora spera che la figlia studi Lettere (uno dei suoi sogni), ma sa già in partenza che non potrà spingerla perché il marito insiste per Economia e Commercio. La ragazza teme il padre e considera la madre molto debole.
Marta è una vittima di se stessa, del suo profondo senso d’inutilità. Eppure è piena di rabbia, ma non riesce a farsi valere come dovrebbe.
Chi manca dell’Elemento Terra soffre per la mancanza di metodo e per l’imperizia con cui affronta le situazioni pratiche e materiali della vita. Tuttavia, proprio da questo senso d’inadeguatezza può imparare a ricercare quelle soluzioni che lo porteranno a contatto con un senso di sicurezza che prima era inesistente. Sul piano karmico-evolutivo ciò potrebbe avere a che fare con il diventare più completi, imparando quello che ci è meno congeniale per riuscire a scoprire anche quali sono i significati delle potenzialità che non abbiamo a priori.
Le persone con carenza di Acqua nel TN non è che abbiano una “assenza di emozioni”, bensì sentono un blocco ed un’incapacità di farle vivere, perché temono di non essere all’altezza e percepiscono che queste entrano in gioco quando loro non vorrebbero, e poi non sanno come arginarle, per cui, correndo il rischio di sembrare insensibili, nel tempo hanno appreso l’ancor più difficile arte di non esprimerle e di sembrare incapaci di percepire sé stessi e gli altri. In realtà, queste persone potrebbero essere estremamente sensibili, capacissime di “sentire” ciò che si muove intorno a loro ed il loro compito spesso consiste nell’andare a smuovere il blocco e nell’imparare a fidarsi, in modo da ritornare ad avvicinarsi a questo mondo per loro estraneo.
Una carenza d’Acqua potrebbe significare, però, non solo mancanza di emozioni, ma anche facilità alla collera, alla gelosia od al risentimento. Una mancanza d’Aria potrebbe essere all’origine di una personalità invidiosa, arida o indifferente. Quella di Fuoco potrebbe far reagire con superbia ed arroganza, mentre quella di Terra potrebbe essere indice di avidità e, talvolta, anche di rancore.
La mancanza totale di un Elemento può in generale creare alla persona il problema di non saper gestire ed affrontare le situazioni ad esso legate; situazioni con cui la personalità dovrà comunque confrontarsi, pur vivendole istintivamente in modo distorto od al loro livello più basso.


6) L’OMBRA
Ogni singolo Elemento, Segno o pianeta, possono sconfinare nella parte Ombra, ed anche posizioni che apparentemente sembrano favorevoli, se non elaborate possono mantenere la loro dimensione ambivalente, al di là della coscienza dell’individuo.
Una “denuncia” dell’Ombra può essere data dall’Elemento totalmente mancante, ma anche da un Elemento fortemente presente e non vissuto in modo consapevole. Essa si nasconde in tutto ciò che noi reprimiamo, non viviamo o rifiutiamo; quindi, può essere rintracciata anche negli aspetti difficili dell’oroscopo, soprattutto nelle quadrature, che indicano un contatto conflittuale di energie, una difficoltà da parte del soggetto a viverle entrambe, per cui spesso una delle due viene rimossa. L’energia rinnegata cade così nell’inconscio, dove potrà ancora agire, ma senza la consapevolezza dell’individuo, oppure verrà proiettata e vissuta attraverso qualche altra cosa o persona.
L’Ombra è anche e soprattutto nascosta nei tratti dei pianeti transpersonali, di cui a lungo ci sfuggono i significati simbolici. E’ molto difficile vedere totalmente il significato di Nettuno e di Plutone: è più facile coglierne solo alcune parti, il resto spesso viene proiettato e quindi rimane nell’oscurità. Ci sono, però, anche dei casi in cui l’individuo s’identifica pienamente con l’Ombra, fa agire costantemente la sfera interiore della propria personalità e finisce per bloccare ogni tipo di realizzazione e, così, l’energia è talmente frenata che può circolare solo nelle parti più basse e più scure, così che l’individuo impedisce a chiunque di amarlo e di accoglierlo. Certi aspetti di quadrature Sole-Saturno, Marte-Saturno, Marte-Plutone, Sole-Plutone, spesso riportano a soggetti che si sono identificati con la distruzione, l’aggressione o la punizione.
L’Ombra può insidiare ogni punto del nostro TN. Ovunque vi sia qualcosa di non vissuto, quindi non alimentato: qualcosa che è rimasta grezzo, incolto e, come tale, spesso “poco civile”. Ma è anche qualcosa che è cresciuto nell’oscurità e che, proprio per questo, è affamato di riconoscimenti.
Ad esempio, nella Luna che “divora” per amore il figlio, agisce un’Ombra difficilmente visibile, che soffoca la personalità altrui, che è avida di prendere anziché di dare, che nutre per il bisogno d’essere ripagata e ciò si può trovare anche in Lune positive che agiscono, però, senza consapevolezza. Perciò, anche pianeti più facili ed in posizione armonica possono essere portatori d’Ombra, se non completamente vissuti.
Comunque l’Ombra non va sconfitta, ma svelata ed integrata. Essa diventa malefica solo quando, presuntuosamente, ingaggiamo una lotta con lei; allora diventa implacabile. Sulla terra l’ombra e la luce hanno la stessa fonte e l’unico momento in cui non c’è ombra è quando il Sole è al suo mezzogiorno, cioè quando, in termini simbolici, la consapevolezza è al culmine ed allora tutto è illuminato. Prima e dopo, una parte è sempre in ombra, così come una parte è illuminata ed entrambe sono in rapporto con la fonte della luce. E’ il Sole a fare luce ed ombra. L’ambiente rimane immutato e si colora di bianco e di nero secondo lo sguardo solare.
L’ombra dell’essere umano è l’immagine di sé che il Sole proietta intorno a lui e, da bambini, siamo stati tutti un po’ avvezzi a giocarci, a tentare di calpestarla, a desiderare, a volte, di essere come lei; tutti l’abbiamo amata o ne siamo stati incuriositi, oppure, forse, ci ha fatto un po’ paura.
L’accezione più recente e più diffusa del termine Ombra, tanto da aver quasi oscurato le altre, è quella della psicologia di Jung, che con questo termine designa uno degli archetipi collettivi, ma essa è anche facilmente recuperabile perché fa parte del patrimonio dell’inconscio personale, che influenza con maggiore intensità l’Io. E qui Jung fa esplicito riferimento all’Ombra soggettiva, che è uno dei più importanti aspetti (da un punto di vista psicologico) del simbolo. L’Ombra soggettiva non si riferisce al contenuto rimosso dell’inconscio od agli impulsi “cattivi o non socialmente “accettabili”, ai caratteri oscuri od alle qualità giudicate inferiori, ma al soggetto stesso che rimuove. Egli, infatti, agisce inconsciamente, spinto da emozioni, motivazioni, convinzioni o progetti inconsci e, dunque, in ombra. E questo è l’aspetto della psiche più difficile da cogliere perché è l’Ombra soggettiva che si difende da ciò che ha deciso di non accogliere alla coscienza, attraverso quelli che sono conosciuti come meccanismi difensivi. Esiste sì un contenuto-ombra proiettato, ma anche un soggetto-ombra che proietta. Saturno nel TN potrebbe essere molto significativo, infatti, tramite esso, è possibile capire se difetti e qualità sono vissuti consapevolmente o negati e distorti da un soggetto ombra difensore.
Un significato del tutto diverso viene assegnato all’Ombra dalla tradizione spirituale di varie culture. In Cina l’aspetto yin è il versante in ombra; secondo il buddismo, l’Ombra è la sola realtà dei fenomeni e, tra gli Indiani del Canada, è la parte che si separa dall’anima al momento della morte e che rimane per collegare il regno dei vivi e dei morti, in attesa di riunirsi all’anima in una nuova incarnazione. Per i Siberiani, l’Ombra è una delle tre anime dell’uomo ed è molto rispettata, mentre per gli Indonesiani è piena dell’essenza sottile dell’essere umano. Nella tradizione esoterica, l’uomo che “vende l’anima al diavolo” perde anche la propria Ombra e ciò sta a significare che luce/anima ed ombra/anima sono una stessa, identica, preziosissima realtà.
L’Ombra personale è sempre un contenuto che risulta totalmente estraneo alla coscienza; tuttavia, il presentarsi dell’Ombra non è solo per invalidare la stabilità dell’Io, ma per proporre un modo diverso di rapportarsi alla realtà, sempre molto più profondo e vero, anche se a volte, certamente meno rassicurante.
In astrologia non esistono temi senza Ombra. E’ molto importante guardare, ad esempio, come possono essere state vissute in tal senso, le Case II/VIII e IV/X, che sono le aree in cui il bambino impara a “sentire” come sbagliato e dannoso ciò che non viene approvato dalla madre, creando in lei disagio, se non addirittura angoscia che, poi, si ribalta automaticamente sul bambino stesso che è costretto a vivere tutto ciò come un qualcosa di terrifico: “l’Io cattivo” che quindi deve essere rimosso, non integrato e, a volte, addirittura scisso. Da quel momento se ne impedirà l’accesso alla coscienza, tentando di mantenere la consapevolezza nei limiti della parte luce-buona dell’Io che sceglierà ciò che non procura angoscia. Quindi, l’Ombra è la parte che la coscienza non vuole accettare, ma la psiche, nel suo insieme, ha bisogno dell’Ombra, la cerca e ne cerca il contatto. L’incontro con l’Ombra passa attraverso una fase di disillusione dell’Io che non può più riconoscersi solo nella parte buona e quindi mette fine alla nostra “verginità psichica”, passando attraverso una profonda fase di crisi.
Sul piano collettivo, l’Ombra ha costellato l’intera storia dell’umanità, ma in certe culture è molto più potente. Essa è più legata all’Occidente e ciò è dovuto alla scissione del Bene e del Male, avvenuta soprattutto nella cultura giudaico-cristiana, che ha cercato disperatamente di respingere l’oscurità attraverso riti di avversione e di liberazione (i rituali del capro espiatorio), nella speranza di evitare d’integrarla nonché di soffrire e di avere sensi di colpa. Il male, in questi rituali, veniva trasferito su altre persone, o su animali o piante, e veniva trattato come se fosse una malattia contagiosa, il cui decorso poteva essere deviato, rilasciandolo su qualcun altro.
Infine, considerando gli Elementi anche dal punto di vista esoterico, Fernando Pessoa nel suo libro “Pagine esoteriche” (Adelphi, 1998), scrive nel capitolo “Frammenti di filosofia ermetica: la via iniziatica”: “(..) Così l’aspirante all’iniziazione sarà passato attraverso i quattro stadi della tentazione del Mondo: il Dogma, l’Intelligenza Concreta o Scienza, l’Intelligenza Astratta o Filosofia e l’Intelligenza Critica. Il Dogma, mediante il quale è in relazione con tutti gli altri; la Scienza, mediante la quale è in relazione con la natura; la Filosofia, mediante la quale è in relazione con la mente degli altri; la propria filosofia, mediante la quale è in relazione con se stesso, perché il Mondo è tutto questo”.
In questo brano si potrebbero riconoscere i quattro Elementi, dove il Fuoco è rappresentato dal Dogma, la Terra dalla Scienza, l’Aria dall’Intelligenza Critica e l’Acqua dalla Filosofia. E Pessoa afferma ancora: “ (…) La nostra società, nella sua forma attuale, è composta da quattro Elementi: la cultura greca, l’ordine romano, la morale cristiana e l’individualismo inglese”, riconoscendo in questa frase la creatività del Fuoco nella cultura greca, la struttura della Terra nel periodo romano, il misticismo dell’Acqua nel cristianesimo e l’intelletto dell’Aria nella cultura anglosassone.


7) ELEMENTI E CASE ASTROLOGICHE

Le Case rappresentano il contesto ambientale o temporale (la ruota delle Case può essere letta sia nella sua estensione spaziale sia nella sua successione temporale) in cui una certa funzione, probabilmente, si attiverà e di cui si potrà fare esperienza. In ogni caso è vero che c’è il tempo ed il luogo giusto per ogni cosa e quel “giusto” potrebbe essere rappresentato dalla qualità dell’Elemento della Casa. Sono infatti necessarie: l’energia del Fuoco, per fare l’esperienza intuitiva della propria esistenza, come avviene in I Casa; la concretezza della Terra, per dare la sensazione di sicurezza e di stabilità, proprie della II Casa; l’energia dell’Aria, per esprimere le nostre capacità intellettuali e per comunicare, tipiche della III Casa; ed infine la fluidità dell’Acqua, per penetrare e toccare ogni parte di noi stessi, attraverso le emozioni, come per la IV Casa. E’ innegabile che il “contesto giusto” nel quale può avvenire, ad esempio, l’esperienza della X Casa è dato dall’Elemento Terra, al punto che la mancanza di questo Elemento e, quindi, il senso di sradicamento, la disorganizzazione, la volatilità, l’incapacità di progettazione concreta, l’instabilità, rendono più faticosa ed incerta la propria realizzazione professionale.
Dobbiamo anche tenere conto delle Case più stimolate, perché se vi è, ad esempio, una mancanza di Acqua, ma le Case di Acqua (IV, VIII e XII) sono importanti nel TN, questo porta un disagio nella vita di una persona, come se si trovasse a dover affrontare principalmente esperienze di un certo tipo (cura, introspezione, radicalità, oscurità, dedizione, ritiro, riservatezza, distacco, dolore, ambiguità, ecc.) senza avere sufficientemente sperimentato gli strumenti offerti da questo Elemento. Tutte le funzioni di una persona sono “tarate” per agire in situazioni che richiedono, magari, un altro tipo di modalità energetica.
E’ interessante come vengono distribuiti gli Elementi nel tipo di Casa in cui si trovano: nel caso dei Segni di Fuoco, il primo, l’Ariete, si trova simbolicamente in una Casa Cardinale, la prima, che indica un’energia forte, diretta e portata a dare il via alle cose ed alle azioni. Il secondo, il Leone, si trova in una Casa succedente, la Quinta, che indica un’energia che deve concentrarsi, rafforzarsi e strutturarsi. Il terzo, il Sagittario, si trova in una Casa cadente, la Nona, che ha il compito di rilasciare ciò che è stato sintetizzato, riaggiustando e riorientando il suo movimento.
In ogni caso, anche se le Case attinenti ad un Elemento sono occupate, bisogna tenere conto che quell’Elemento potrebbe essere mancante e questa mancanza non mette il soggetto al riparo dalla necessità di vivere le situazioni legate ad esso e le Case riguardano proprio quelle situazioni, anche se il soggetto spesso non sa come affrontarle. Ad esempio, se una persona non ha l’Elemento Terra ma ha un Saturno in II Casa, non sarà dotata per questo di maggiore concretezza, ma solo, forse, di maggiore avidità che nasce proprio da una ricerca di stabilità che non sa come realizzare. Quindi reagirà in maniera saturnina ma secondo la modalità data dall’Elemento in cui si trova Saturno: paura se in Acqua, razionalità un po’ crudele se in Aria, arroganza e convinzione assoluta se in Fuoco.
Quanto detto può valere per tutti gli Elementi: ad esempio, la mancanza di Fuoco non può essere sostituita da un Marte in I Casa, che magari si trova in Pesci, o la mancanza di Acqua da una Luna in VIII Casa in Leone... Il fatto che la I Casa sia simbolicamente di Fuoco (Ariete), la II di Terra (Toro) eccetera, indica quali Elementi e quindi modalità è necessario attivare per vivere compiutamente l’esperienza della propria individualità o della ricerca di stabilità. In ciascun TN, poi, bisogna confrontare questi archetipi con la realtà della persona, per cui, ad esempio, una XII Casa piena, senza che nel TN ci sia Acqua, non ammorbidisce l’insieme, ma spinge la persona a vivere la propria realtà interiore, tipica della Casa XII, concentrandosi sui pensieri se la cuspide è in Aria, con fantasie di natura pratica se in Terra, con forti intuizioni se in Fuoco. Ciò che mancherà sarà l’elaborazione emotiva, la capacità di “sentire” la realtà degli altri, la difficoltà di gestire i sentimenti e le emozioni che certamente proverà, o quella che Jung chiamava la “partécipation mistique”. Il segno zodiacale in cui cade la cuspide di una Casa indicherà il modo con il quale sarà affrontato quel settore della vita, motivo per cui le cosiddette Case d’Acqua (o di Aria o di Fuoco ecc.) sono solo “cosiddette” perché non conferiscono all’individuo l’Elemento che le denomina.
Non sembra, dunque, che le Case recuperino gli Elementi. Per Elemento s’intende una precisa energia che spinge in un modo piuttosto che in un altro. Le Case indicano solo i “settori” in cui la nostra esperienza si compirà nel modo preferito, e quindi sono semplicemente il DOVE agirà una certa funzione, cioè il pianeta. Ad esempio, se nel TN c’è una VII Casa piena, ciò significherà semplicemente che si dovrà passare attraverso esperienze di relazione o di associazione, per conoscere alcune parti di sé stessi. Oppure, se c’è una II Casa piena, ci sarà un’enfasi in positivo od in negativo sui problemi di sicurezza personale, sui valori, sul bisogno di trovare le proprie risorse per poterle incrementare ed aumentare, e se è in un segno di Fuoco sarà proprio questo Elemento che caratterizzerà il modo in cui verrà gestita la sicurezza personale, che magari sarà ricercata in modo del tutto improvvisato, caotico, senza alcuna valutazione preventiva e senza particolari modalità, fidando più nell’intuito che non nella programmazione.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo, e a questo punto potrebbe sorgere un interrogativo: i Segni zodiacali hanno la loro funzione elementale, anche senza ospitare un pianeta dentro di essi? Ad esempio se nel TN c’è un Sole in Scorpione ed una Luna in Toro, ci sarà una porzione di Acqua ed una di Terra e quindi, sembrerebbe evidente che sono i Segni ad inglobare i pianeti ed a “fornire” loro l’Elemento. Ancora, se l’Ascendente, anziché essere ad esempio in Ariete (rispettando la sequenza zodiacale), cade in un altro segno, non si deve forse considerare l’intersecarsi di due Elementi nello stesso spazio? Il Fuoco del primo segno, la Terra del secondo, l’Aria del terzo e l’Acqua del quarto e così via, vengono sommersi da un Elemento che li copre e così nasce, a priori, una mescolanza che forgia la modalità con cui ci si rapporta allo spazio-tempo, anche prima di considerare la posizione dei pianeti nei rispettivi Segni. Se, però, il Sole si trova nella II Casa, nella VI o nella X, l’Acqua dello Scorpione sarà bisognosa d’agire in quella Casa di Terra, fornendo così una coloritura sottile d’assorbimento. La stessa cosa non accadrebbe se quel Sole fosse collocato in III Casa, perché richiederebbe un altro atteggiamento, meno assorbente e sicuramente più volatile.
Si potrebbe, dunque, obiettare che le Case non si limitano esclusivamente ad indicare i settori d’esperienza dell’individuo: potrebbero rappresentare anche degli ambienti (e dei tempi), capaci di modulare a loro volta le forze espresse dai Segni ed eventualmente dai pianeti; “tingendoli” con la colorazione elementale che le caratterizza per cosignificanza.
Non è detto, insomma, che una Casa XII piena non possa, in qualche modo, contribuire ad ammorbidire un tema che manca completamente di Acqua, senza per altro portare vera e propria Acqua al tema stesso, ma fornendo un “dove” più fluido. Seguendo la stessa logica, non si può negare che un TN con uno stellium in X Casa magari nel segno dell’Ariete, ma privo dell’Elemento Terra, non usi la sua abilità d’azione e la sua intuizione per costruire la sua immagine del mondo, con un fervore teso a consolidare la realtà della X Casa che, essendo Casa di Terra, vuole costruzione e stabilità. Ovviamente ciò non significa che quella persona saprà conservare, come vuole la Terra, ma sicuramente saprà procurarsi un posto dove essere riconosciuta come persona attiva, segnale assai positivo per costruirsi una posizione che può anche non durare a lungo, ma può lasciare un segno. Questa configurazione ricorda un po’ quella di Massimo D’Alema, nato a Roma il 20 Aprile 1949, alle ore 10.30. Sole in Ariete ed Ascendente Cancro con 4 pianeti in X Casa. Certo D’Alema può contare anche sulla presenza di Mercurio e Venere in Toro (sempre in X), ma a fronte della totalità degli altri pianeti che non sono in nessun altro segno di Terra, ha dimostrato concretezza nel costruire il proprio potere e/o la propria situazione socio-economica.

Tentando di schematizzare, si potrebbero, infine, definire alcune parole chiave:
Pianeti = CHI, COSA
Segni = COME
Case = DOVE
Transiti = QUANDO
Tema Natale = PERCHE’
Un Sole in Gemelli, insomma, non smetterà mai di essere tale: il suo Io (CHI) verrà portato DOVE vuole la posizione della Casa in cui cade, ma gestirà questa situazione COME vuole il suo segno- elemento.
In conclusione, si può dire che le Case NON sono i Segni: gli Elementi parlano il linguaggio dei Segni e, nelle Case, questo linguaggio…si fa parola.


8) ELEMENTI E SINASTRIA

Nella sinastria è stata spesso riscontrata una ricerca di compensazione dell’Elemento mancante, che si cercherà istintivamente di vivere attraverso le persone, amici, parenti, compagni; così che forse s’imparerà a riconoscerlo e qualcosa inizierà ad emergere dal profondo.
Frequentemente potrebbe esserci una discreta integrazione da parte di chi ha un solo pianeta in un Elemento e quindi un po’ lo conosce, nel vivere assieme a chi ne ha in abbondanza. La consapevolezza potrebbe esserne amplificata, ma c’è il rischio che la persona rimanga dipendente per un certo periodo della vita, affidando all’altro il compito di gestire la sua parte carente. Ad esempio l’assenza di Fuoco, penalizzante sul piano energetico oltre che dell’azione e dell’iniziativa, può indurre ad “ammirare” qualche individuo caratterizzato, invece, da tale Elemento.
Potrebbe anche capitare che persone che hanno grande esubero di un Elemento, siano attratte in maniera magnetica dall’Elemento che per loro è “tabù”, cioè quello opposto. Se invece la situazione è reciproca, cioè se, ad esempio, una persona ha molto Fuoco e l’altra molta Aria, esse dovranno trovare un modo per venire a patti con le loro diverse energie, altrimenti succederà quel black out a livello energetico in cui nessuno dei due si sente comunque energizzato dalla relazione. Infatti, se l’Aria comincia a contestare le modalità d’intuizione e di visione del Fuoco, ritenendolo senza costrutto, senza un progetto logico e senza una direzione, finirà per annientare la persona con tale Elemento ed, a lungo andare, si sentirà completamente scarica e senza più iniziative, con una depressione in atto. Viceversa, se il Fuoco ritiene l’Aria troppo sofisticata, tendente a prendere in considerazione solo le cose che sono razionali ed a non capire assolutamente ciò che giunge dall’interno e non dall’esterno, non ci sarà storia per la coppia e si creerà una frattura in cui le cose più belle del Fuoco vengono considerate come difetti inaccettabili, perché impulsivi, irrazionali, senza programmazione e senza intelligenza, mentre le cose più belle dell’Aria vengono valutate come distacco, freddezza, cavillosità ed incapacità di comprensione.


9) COMPATIBILITA’ FRA GLI ELEMENTI NATURALI

Osservando come gli elementi naturali si combinano tra loro, si possono dedurre diverse combinazioni e compatibilità:
Fuoco-Terra
Il fuoco, sotto forma di lava, fuoriesce dal centro della terra ed il suo solidificarsi produce altra terra che viene bruciata e fertilizzata con la cenere del fuoco. La terra viene riscaldata dal Sole- fuoco. Ma quando la lava, l’incendio od il Sole sono eccessivi, la terra inaridisce e solo dopo parecchi anni può ritrovare la sua fertilità. Ed anche il fuoco può essere completamente spento dalla terra: non a caso per spegnere un incendio si usa la sabbia.
Fuoco-Aria
La fiamma del fuoco viene alimentata ed esaltata dall’aria che può far propagare un incendio, ma anche spegnere completamente il fuoco. Se l’aria non è sufficiente e l’ambiente è chiuso, viene completamente consumata dal fuoco tramite la combustione. L’aria viene riscaldata dal Sole- fuoco e porta con sé quest’energia per il mondo attraverso il vento. Il fuoco ha bisogno dell’aria per continuare a produrre calore e l’aria ha bisogno del fuoco per poter salire in alto e formare il vento.
Fuoco-Acqua
Il fuoco viene spento dall’acqua e questa evapora attraverso il calore del fuoco, ma se questi elementi sono ben combinati tra di loro, nascono le acque termali.
Terra-Aria
La terra può essere mossa dal vento e creare nuovi paesaggi, ma può anche resistergli a lungo, senza essere scalfita. Le alte montagne possono impedire all’aria di continuare il proprio cammino e le alte mura di cinta possono far stagnare l’aria, che diviene viziata. Attraverso il vento si spande il polline che fertilizza la terra. Le piante ossigenano l’aria.
Terra- Acqua
La terra viene lambita e frastagliata dai fiumi e dai mari ma, quand’è eccessiva, il corso d’acqua deve cambiare il suo percorso. Le dighe, naturali o non, ostacolano il naturale deflusso dell’acqua. La terra viene fertilizzata dall’acqua, ma un eccesso di questa crea la melma.
Aria-Acqua
L’aria, riscaldata dal Sole, a contatto con l’acqua fredda diventa carica d’umidità e s’appesantisce. Il vento sul mare crea spruzzi fastidiosi ed ondate minacciose. Senza il vento, che porta con sé le nubi ricche d’acqua, la stessa non potrebbe rigenerarsi.


10) LE ANTISCE

Si parla di Antisce quando due pianeti, posti uno da una parte e l’altro dall’altra parte della linea dei solstizi, sono alla medesima longitudine della linea stessa. Si ha, invece, contro-antisce quando due pianeti si trovano alla medesima distanza dalla linea degli equinozi.
Si può quindi evidenziare un’asse di tensione tra Elementi, come, ad esempio, nelle Antisce della Luna. Esse, viste in chiave di lettura come il punto ombra dove non ci s’identifica e che viene ribaltato all’esterno, vengono a trovarsi in Elementi non in sintonia tra loro: Fuoco-Terra ed Aria-Acqua che sono in tensione di 90°. L’entusiasmo della matrice Fuoco viene frenato dalla concretezza Terra e la curiosa comunicativa Aria mal si adatta alla comprensione dell’anima dei valori Acqua. In questo difficile scambio tra Elementi potrebbe esserci il messaggio di percorrere la distanza verso l’Ombra, accettando anche il prezzo del senso di solitudine come prova di forza.
Ai quattro Elementi potrebbe essere sottilmente legato il quinto, l’Etere, che è considerato nella tradizione orientale e che s’integra con gli altri per realizzare l’Uomo, identificato con i 5 sensi. L’Etere è l’Elemento più sottile ed imponderabile che, secondo le antiche filosofie, riempie e compenetra tutto lo spazio, rendendo possibile la diffusione della luce ed i fenomeni elettromagnetici. Questo Elemento potrebbe essere paragonato allo Spazio eterno nel quale gli altri quattro si esplicano e, quindi, li comprende ed in qualche modo li lega, li amalgama.
In termini astrologici forse il quinto Elemento è lo Zodiaco stesso, se non addirittura tutta la sfera delle stelle fisse. In un Tema Natale potrebbe rappresentare il complesso dei rapporti interplanetari.
Quindi, l’Etere è anche il più immateriale Elemento della Materia, che in qualche modo trascende. Il suono e la luce sono le espressioni della sua alta vibrazione. La parola Etere deriva dal greco “aither”, che significa qualcosa come ardente, brillante. In questo senso è l’Elemento imponderabile che riempie tutto l’Universo, trasmettendo la luce vibrando.
Per esprimere il dominio che l’Etere può esercitare sui quattro Elementi, Eliphas Levi usò i simboli dei Tarocchi e scrisse testualmente: “…è con questo segno che s’incatenano i demoni dell’Aria, gli spiriti del Fuoco, gli spettri dell’Acqua ed i fantasmi della Terra” (Il dogma dell’Alta Magia, V). Altri chiamano l’Etere “Quintessenza”, la quinta e la più pura delle essenze.
Nello yoga e nell’antica tradizione indiana, gli Elementi sono associati a ben precisi punti del corpo umano, chiamati Chakra. Lungo la colonna vertebrale si trovano, nell’ordine, dal basso verso l’alto, la Terra, l’Acqua, il Fuoco, l’Aria e l’Etere. L’ordine corrisponde ad una certa idea di crescente raffinazione della materia ed ha precise corrispondenze con i cinque sensi (olfatto, gusto, vista, tatto, udito). Segue la funzione mentale, come fosse una sorta di sesto senso. In altri termini, mentre la Terra è l’Elemento più grossolano, l’Etere è il più sottile. Ciò va inteso nell’ottica di un cammino spirituale che comincia dagli aspetti e dalle qualità più istintive e comuni, per indirizzarsi verso la parte più divina di ogni essere.
Questo Elemento potrebbe rappresentare il mantenimento dell’equilibrio fra gli altri quattro, lo scambio armonico fra il macro ed il microcosmo e potrebbe essere considerato nell’armonica integrazione dei valori Sole-Luna (i due emisferi cerebrali non più divisi dal corpo calloso che ne inibisce lo scambio). Se l’uomo è rappresentato dal pentagramma, il numero 5 ha un valore significativo ed approfondire il quinto Elemento potrebbe divenire una chiave per introdurre nuove vie.
Per quanto riguarda l’asse di tensione fra Elementi delle Antisce si può citare il Tema Natale di Diana Spencer, la principessa che ha fatto sognare i media ed è caduta nell’oblio, nata a Sandringham il 1° luglio 1961, alle ore 19.45. La Luna in Acquario parla di una freddezza familiare di fondo ed infatti sappiamo di un’infanzia passata fra istitutrici, con un senso di estraniazione dalla famiglia che la indusse ad agire di conseguenza anche nel ruolo regale che assunse, come gli abbandoni che scatenarono forme patologiche (anoressia, bulimia, tentativi di suicidio). L’Antiscia della Luna nel segno dello Scorpione si congiunge a Nettuno, l’ombra di un’anima che rifiuta le pulsioni emotive di cui è in balìa, pulsioni al limite del distruttivo e del bisogno di creare rapporti di dipendenza. Nettuno congiunto all’Antiscia Luna in Scorpione accentua il ruolo di vittima fino a perdere il senso del reale, nutrendosi di situazioni d’evasione, simili a droghe per saziare la fame dell’anima. Qui l’Antiscia parla di psiche, sesso e potere e la realizzazione può avvenire quando si attivano forze spirituali e di trasformazione per entrare nella profondità dei propri sentimenti e scoprire i propri segreti, come la sua morte, che rimarrà un mistero.


11) ELEMENTI E CARATTERE

In un libro, ormai datato, di Leo Talamonti, intitolato “Guida al carattere” (Oscar Mondadori 1976), vengono esposte, in sintesi, varie teorie riguardanti i principali sistemi di classificazione dei caratteri umani, elaborati da varie scuole fin dall’antichità ad oggi. Alla base del carattere c’è il temperamento che Talamonti assimila alla costituzione ereditaria e che, a sua volta, viene indicato da uno psicologo, William Mac Dougall, come “la risultante di tutte le influenze chimiche del corpo sulla nostra vita mentale”.
Se consideriamo le influenze chimiche, il pensiero corre al medico greco Ippocrate (V secolo a.C.), la cui dottrina (Teoria degli Umori) si propone di affrancare la medicina da ogni forma d’influenza magica, basandola su fatti concreti desumibili da uno studio empirico dell’organismo umano, in cui coesistono, in equilibrio più o meno precario, i quattro umori fondamentali: sangue, flegma, bile gialla e bile nera, la cui presenza, in proporzioni diverse, determina il temperamento individuale. A loro volta, gli umori sono abbinabili a precise caratteristiche che determinano il temperamento, riscontrabili in relazione alla maggiore o minore presenza degli umori considerati, che rispondono a qualità primarie intrinseche che sono il caldo, il freddo, l’umido ed il secco secondo i seguenti abbinamenti:
il sangue è abbinato alle proprietà del caldo-umido;
la bile gialla è abbinata alle proprietà del caldo-secco;
la bile nera è abbinata alle proprietà del freddo-secco;
la flegma è abbinata alle proprietà del freddo-umido.
Quindi, in base alla predominanza di ciascun umore, si hanno quattro temperamenti fondamentali:
la prevalenza di sangue caratterizza il temperamento SANGUIGNO;
la prevalenza di bile gialla caratterizza il temperamento BILIOSO;
la prevalenza di bile nera caratterizza il temperamento NERVOSO;
la prevalenza di flegma caratterizza il temperamento LINFATICO.
Queste quattro tipologie, ciascuna in relazione alle proprie caratteristiche intrinseche, sono state abbinate, sin dai tempi antichi, ai quattro Elementi fondamentali della natura:
SANGUIGNO, Elemento ARIA qualità caldo-umido
BILIOSO, Elemento FUOCO qualità caldo-secco
NERVOSO, Elemento TERRA qualità freddo-secco
LINFATICO, Elemento ACQUA qualità freddo-umido.

Quanto sopra trae origine dalla considerazione dei quattro tipi di umori fondamentali con relative proprietà, costituenti le componenti del temperamento, la cui commistione e proporzione in un tema, sono fondamentali per comprendere il carattere di una persona. Qualunque interpretazione dovrebbe procedere da quest’analisi iniziale del quadro astrale: comprendere la composizione umorale di una persona significa avere a disposizione “la risultante di tutte le influenze chimiche del corpo sulla nostra vita mentale”, sulle quali trae il proprio fondamento tutta la successiva dinamica interpretativa del tema.
I cultori dell’astrologia classica tengono nella massima considerazione la teoria degli umori, ai fini dell’individuazione del temperamento.
Infine, nell’analisi, va anche considerata la natura dei singoli Pianeti, intesi nel loro elemento costitutivo ed anche nella loro qualità costitutiva (caldo, secco, umido, freddo) e come entrambi si rapportano in relazione alla loro posizione nel Tema Natale.


12) ELEMENTI E TRADIZIONE ORIENTALE

Il simbolismo degli Elementi è piuttosto complesso e non del tutto uniforme nelle varie culture, pur esistendo, di fatto, una notevole analogia di significati.

BUDDISMO
Nei templi tibetani si trovano i cosiddetti “Stupa”, strutture su cui si susseguono, uno sopra l’altro, i simboli degli Elementi. In basso si trova sempre una forma cubica che rappresenta la Terra, stabile, quadrata, concreta. Da sempre, anche in Occidente, l’idea della Terra è associata al quadrato, indice di stabilità ed al numero quattro, che ricorda le direzioni principali dello spazio e le zampe dei quadrupedi terrestri. Sopra il cubo c’è una forma sferica che simboleggia l’Acqua, rotonda, accogliente, materna. Ancora sopra sta in equilibrio una piramide che rappresenta il Fuoco (probabilmente la parola piramide ha a che fare con il greco “pyro”= Fuoco). In cima svetta una mezzaluna con delle banderuole od un pennacchio e qui è chiara l’allusione all’Aria, cioè alla parte più alta, esposta al vento.
Nella filosofia cinese gli Elementi sono cinque e comprendono anche il Legno (la mezzaluna), mentre, almeno nel caso del Feng Shui, si contempla l’Elemento Metallo, al posto dell’Aria. E’ interessante notare il rapporto fra questi cinque Elementi. Infatti, ad esempio, il Legno nasce e si sviluppa grazie all’Acqua, ma subisce le aggressioni del Metallo che lo taglia e nutre il Fuoco, mentre penetra con le sue radici la Terra; l’Acqua è trattenuta, assorbita e bloccata dalla Terra, controlla il Fuoco, nasce dal Metallo e nutre il Legno.
Lo studio del rapporto fra questi cinque Elementi potrebbe aiutare nell’analisi delle allegorie astrologiche in ordine agli Elementi opposti. Infatti, nella tradizione occidentale, l’iconografia del rapporto fra i quattro Elementi è spesso contraddittoria per ciò che riguarda le opposizioni fra i contrari.
Si potrebbe ipotizzare che lo Zodiaco rappresenti un’accettabile versione dei rapporti Elementali nei suoi Segni fissi. Il fatto che non ci sia sempre una corrispondenza potrebbe derivare, in parte, dal punto di vista iconografico che può essere terrestre (Zodiaco antiorario, osservando il Sole) o extraterrestre (Zodiaco che può essere orario). Va, comunque, considerata una certa ambivalenza degli Elementi Acqua ed Aria, che in più casi possono scambiarsi ruoli e posizioni.
Infine, osservando i riferimenti simbolici ai quattro Evangelisti, già presenti nella visione di Ezechiele e nell’Apocalisse di Giovanni, possiamo ipotizzare che il Toro, il Leone, lo Scorpione e l’Acquario, situati nel mezzo delle stagioni astronomiche, rappresentano i quattro pilastri del mondo. Il Toro corrisponde a San Luca, alla primavera, all’Est, al mattino e quindi all’archetipo Terra. Il Leone a San Marco, all’estate, al Sud ed al Mezzogiorno e quindi all’archetipo Fuoco. Lo Scorpione a San Matteo, all’Uomo (talvolta raffigurato come Angelo), all’Ovest, al tramonto e quindi all’archetipo Acqua. L’Acquario a San Giovanni, all’Aquila, all’inverno, al Nord, alla notte e quindi all’archetipo Aria.
A questo punto possiamo riflettere su alcune considerazioni del Dalai Lama, riguardo agli Elementi, che sono state espresse nel suo libretto “Oceano di saggezza”: “Potremmo chiedere: come fanno i diversi livelli della coscienza e della mente che percepisce un oggetto, ad esistere, in effetti, essi stessi? I diversi livelli della coscienza qual è stabilita, sono in relazione con i diversi livelli della tenuità dell’energia interiore che attiva e muove la coscienza verso un determinato oggetto. Così, il livello della loro tenuità e della loro forza nel muovere la coscienza verso l’oggetto definisce e stabilisce i vari livelli di coscienza.
E’ molto importante riflettere sul rapporto tra coscienza interiore e sostanze materiali esterne. Molte filosofie orientali, ed in particolare il buddismo, parlano di quattro Elementi: Terra, Acqua, Fuoco ed Aria, o di cinque Elementi con l’aggiunta dello spazio. I primi quattro Elementi, Terra, Fuoco, Acqua ed Aria, sono sostenuti dall’elemento dello spazio, che permette loro di uscire e di operare. Lo spazio o “etere” funge, allora, da base all’operare di tutti gli altri Elementi. Questi cinque Elementi si possono dividere in due specie: i cinque Elementi esterni ed i cinque Elementi interni.
Per quanto riguarda l’elemento spazio o “etere”, secondo alcuni testi buddisti come il Kalachakra Tantra, esso non è proprio un vuoto totale, completamente privo di tutto, ma se ne parla come di un insieme di “particelle vuote”, che servono quindi come base per l’evoluzione e la dissoluzione degli altri quattro Elementi, i quali sono generati da esse e sono, infine, assorbiti da esse. Il processo di dissoluzione procede nell’ordine: Terra, Acqua, Fuoco ed Aria; il processo di generazione in quest’altro ordine: Aria, Fuoco, Acqua e Terra. Questi Elementi possono essere meglio compresi in termini di: solidità (Terra), liquidità (Acqua), calore (Fuoco), energia (Aria). I quattro Elementi sono generati dal livello più sottile fino a quello più grezzo, uscendo da questa base di particelle vuote e si dissolvono cominciando dal livello più grezzo fino a quello più sottile, rientrano dentro le particelle vuote. Lo spazio, o meglio, la particella vuota, è la base per l’intero processo.
La teoria del “big bang” sulle origini dell’universo, ha forse qualcosa in comune con questa particella vuota. Ed anche le sottili e minuscole particelle descritte dalla fisica moderna sembrano essere simili alla particella vuota. Tanti parallelismi presentano qualcosa su cui, penso, varrebbe la pena di riflettere”.

INDUISMO
L’aspetto sintetico della dottrina cosmologica indù è rappresentato dal Vaisheshika, nome derivato da vishesha, che significa carattere distintivo. Il Vaisheshika si è occupato della teoria degli Elementi, principi costitutivi dei corpi, in sanscrito bhuta. L’aspetto analitico è invece rappresentato dal Sankhya, che prende in considerazione cinque essenze elementari, che portano il nome di tanmatra.
I tanmatra, per il fatto che si situano nella sfera sottile, non sono percepibili dai sensi, essendo unicamente concepibili idealmente. Possono ricevere denominazioni particolari soltanto per analogia con le differenti qualità che gli corrispondono:
sonora shabda
tangibile sparsha
visibile rupa
sapida rasa
olfattiva gandha

I cinque Elementi riconosciuti dalla dottrina indù sono i seguenti:

Etere akasha
Aria vayu
Fuoco tejas
Acqua ap
Terra prithvi

L’ordine seguito è quello della loro differenziazione, a partire dall’etere, che è l’elemento primordiale. A ciascun elemento corrisponde una qualità sensibile ed uno dei cinque sensi:


Anche Empedocle parlava di un quinto Elemento. Egli ammetteva cinque Elementi secondo l’ordine Etere, Fuoco, Terra, Acqua ed Aria, ma poi ne accettò soltanto quattro, indicandoli in ordine diverso: Terra, Acqua, Aria e Fuoco, anche diversamente da Platone, che usava l’ordine inverso, un ordine di riassorbimento degli uni negli altri, piuttosto che di riproduzione.
Fra gli Indù non esiste il concetto di materia nel senso fisico del termine, perché in sanscrito non esiste alcun termine che si possa seppur approssimativamente tradurre con “materia”.
Il primo Elemento, secondo la dottrina Indù, l’Etere, è un elemento reale, contrariamente a quella buddista, secondo la quale esso è nirupa, ossia “senza forma”, identificato con il vuoto. Ma la “concezione di uno spazio vuoto corrisponderebbe a quella di un contenitore senza contenuto, il che è evidentemente privo di senso” (René Guenòn, Studi sull’Induismo, Luni). L’Etere sarebbe dunque il contenuto dello spazio, concepito come preliminare ad ogni differenziazione, contenendo in potenza tutti gli Elementi. In altre parole, è il principio delle cose corporee. La qualità sensibile riferita all’Etere è il suono, che si propaga per ondulazioni. La differenziazione dell’Etere ha come origine un movimento vibratorio a partire da un punto iniziale qualsiasi nell’indefinito ambiente cosmico, dando così vita al prototipo dell’ondulazione sonora. Ciò giustifica l’abbinamento dell’Etere con il suono, essendo la percezione uditiva la sola che può far percepire direttamente un movimento vibratorio. Nell’etere si situerebbe dunque la causa del suono e questo svelerebbe parecchi misteri associati al fenomeno della Musica.
Il secondo Elemento, il primo che si è differenziato dall’Etere, è l’Aria, che diventa sensibile al tatto solo attraverso il suo movimento.
Il terzo Elemento è il Fuoco, che si manifesta ai nostri sensi sotto forma di calore e di luce; di conseguenza, il colore è una manifestazione indiretta di tale principio, in quanto l’esistenza della gamma dei colori è possibile solo per assorbimento e riflessione della luce.
Il quarto Elemento è l’Acqua e la sua qualità sensibile è il sapore. E’ infatti risaputo che un corpo non è sapido se non nella misura in cui può dissolversi nella saliva.
Il quinto ed ultimo Elemento è la Terra e la sua qualità sensibile è l’odore. Infatti, l’odore si manifesta attraverso l’inalazione di molecole, la composizione delle quali determina la gradevolezza o meno dell’odore percepito.
Le qualità costitutive e primordiali degli esseri considerati nei loro differenti stati di manifestazione, sono i tre guna. Essi sono sattwa, ascendente, tamas, discendente e rajas, intermedio tra i primi due, orizzontale. Ogni Elemento possiede i tre guna, seppur non in uguali quantità, per permettere la differenziazione degli Elementi. Tamas predomina nell’Acqua e nella Terra, ma soprattutto nella Terra; corrisponde alla forza gravitazionale. Rajas predomina nell’Aria. Sattwa predomina nel Fuoco e tende verso l’alto, così come la sua fiamma. La Terra, in virtù della sua tendenza discendente, occupa il punto più basso del cerchio e costituisce il fondo delle acque. Il diametro orizzontale, rajas, individua la regione intermedia, quella dell’Aria, elemento neutro che mantiene l’equilibrio tra le due tendenze opposte tamas e sattwa. L’Etere, essendo il più elevato ed il più sottile di tutti gli Elementi, occupa la totalità del cerchio.


CONCLUSIONE

Alla luce di questo ampio excursus sugli Elementi, possiamo concludere che essi sono i polarizzatori dell’energia solare che riceviamo sulla Terra attraverso i filtri rappresentati dai segni zodiacali. Essi corrispondono ad archetipi presenti nell’inconscio collettivo o, addirittura, a quelle che chiamiamo… forze della natura.

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