Presentiamo una versione ridotta dell’importantissimo articolo di Dane Rudhyar “To Love or To Be in Love”
apparso per la prima volta nel 1958 sulla rivista Horoscope Magazine
Quando dite che siete innamorati, significa precisamente che siete stati attratti in un vortice di energie vitali di un campo magnetico prodotto dalla relazione tra voi e un altra persona. Siete catturati in quel campo. Accettate, forse con felicità — ma anche spesso con riluttanza e con periodici tentativi di svincolarvi — lo stato di essere parte di quel campo, di essere legati (o come minimo attaccati) al ritmo e allo scopo del gioco delle energie di quel campo, un campo che sembra disparato rispetto al vostro essere.
Quando, d’altra parte, una persona “ama” veramente senza essere coercitivamente “innamorata”, questo amore si manifesta essenzialmente come una forza consapevole che cerca di stabilire una relazione in termini di bisogni individuali riconosciuti, capiti e accettati. Amare, in quel senso, è una affermazione positiva di una relazione con un'altra persona. Lui o lei che così amano, immaginano e lavorano verso il fiorire di una relazione d'amore. A questo sostenuto atto di creare amore — e deve essere sostenuto e vittorioso contro gli innumerevoli ostacoli se deve significare qualcosa — l'amante cerca consapevolmente di portare felicià e crescita spirituale all’amato. Questo amore ha un proposito; l'altro tipo (l'innamoramento) è fondamentalmente coercitivo.
L’individuo che è capace di amare in libertà e con propositi consapevoli accetta le maree, le profondità dell’amore, la forza degli uragani. Lui o lei non cercano di scappare (se si è davvero individui liberi) nell’ascetismo o in una varietà di illusioni schizofreniche; né lui o lei collassano in una timorosa richiesta di sicurezza.
In questo amore compassionevole, consapevole e intenzionato, il potere di Venere è pure attivo; ma è una Venere che è tornata in mare dopo aver vissuto esperienze terrene tra mortali e dei. Venere ora fa esperienza consapevole dell’infinità del mare; l’intero potere di Nettuno, supervisore delle maree, fluisce nell’essere che una volta emerse inconsapevolmente dal mare, un’adolescente che si guardava allo specchio. Il potere venusiano al servizio di Nettuno. La passione coercitiva diventa la compassione di un amore che non ha limiti in mare. L’amore veramente consapevole è sempre, di base, compassione.
Un tale amore di Venere, trasfigurato da Nettuno, non conduce più ad una inevitabile reazione marziale per scappare dalle gabbie incatenanti del campo amoroso. Nettuno è in sé un flusso soggetto alla marea; contiene il flusso e il riflusso, che sono espressioni ritmiche del potere di Urano.
Venere, se agisce da sola, deve sollecitare l’energia complementare e polare di Marte. L’amore coercitivo si sposa ad una tragedia più o meno grave; l’uno segue l’altro prima o poi — e non vi è tragedia più grande che il rifiuto di un’anima a crescere, per paura, stanchezza o disperazione. Ma dove Nettuno fluisce senza ostacoli nel potere di Venere, trasfigurandone la sua natura amorosa, allora Urano agisce non contro a Nettuno, ma attraverso il potere di Nettuno.
Nettuno e Urano sono i due aspetti della stessa volontà di trasformazione che, se le viene permesso di operare all’interno della psiche umana, trasforma le strutture opache e rigide di Saturno in un passaggio libero attraverso il quale il Sole potrà riversare la sua luce benefica.