Sono passati diversi anni ormai dal giorno di un settembre lontano e felice in cui ebbi la fortuna di partecipare ad un congresso della sempre compianta Lisa Morpurgo. Durante quel congresso Caterina Ferreri, una delle sue allieve più promettenti, presentò una relazione sull’alimentazione compulsiva, relazione i cui contenuti mi rimasero notevolmente impressi e che in seguito ebbi modo di sperimentare nel corso della pratica astrologica.
In questa sede non voglio trattare della patologia del comportamento alimentare, tema che ha già ricevuto una trattazione ben più ampia e qualificata di quanto potrei azzardare in queste pagine, ma semplicemente intendo riferirmi a quelle persone che, pur non avendo malattie serie come la bulimia e l’anoressia, hanno comunque un rapporto difficile e disordinato con la loro alimentazione e che si sottopongono in continuazione a diete e a frequenti revisioni del loro modo di nutrirsi.
La tesi sostenuta dalla Ferreri è quella che non basta la posizione di Giove in un tema per definire se il soggetto può divenire o meno un mangiatore inadeguato o meglio, come lo definisce ella stessa, un mangiatore compulsivo.
Dice testualmente la Ferreri:
“La giovialità conviviale e un ostentato amore per la buona tavola sono, a volte, una maschera obbligata per il ciccione che non voglia essere disprezzato come debole e compatito come infelice: spesso, sotto l’allegro crapulone si nasconde un malinconico mangiatore compulsivo. Il suo tema natale mostra allora ben altro che un Giove felice: Giove è semmai stimolato in maniera contraddittoria, costretto a un superlavoro, che compensa carenze e conflitti più generali; spesso, é l’unico sostegno di un’opposizione problematica o di altri pianeti, altrimenti afflitti.
Questo, del resto, fu la prima ipotesi che tentai di verificare quando, tre anni fa, cominciai a riflettere in termini astrologici sui disturbi del comportamento alimentare. Ma ben presto dovetti riconoscere che prendere come punto dl partenza la sola osservazione di Giove, pur con tutte le connessioni e i relativi rimandi, equivaleva a chiarire, nella personalità di un mangiatore compulsivo, solo il sintomo. Si arrivava a descrivere il disturbo e a distinguerne il meccanismo, ma non a smontarne le cause. L’affermare che ‘una persona mangia troppo perché è frustrata, o perché sostituisce il cibo alla mancanza di affetto o di sicurezza’, non spiega, in realtà, nulla. ‘Il vero problema nasce dal fatto che queste persone fraintendono le loro sensazioni fisiche, in modo tale da permettere loro di abusare della funzione nutritiva, al servizio di complessi problemi emozionali ed interpersonali’ (Ilde Bruch in Patologia del comportamento alimentare).
L’esperienza che ho fatto in questi tre anni di lavoro, in un gruppo di ‘self-help’, composto di donne con problemi di alimentazione compulsiva, ha puntualmente evidenziato, come fattori fondamentali proprio i due fenomeni indicati dalla Bruch: l’incapacità di distinguere la fame dalle altre sensazioni fisiche e la mancata consapevolezza di vivere la propria vita.”
In seguito la Ferreri individua nella posizione della Luna e di Venere le altre due componenti astrologiche che insieme a Giove cooperano nella manifestazione del sintomo alimentare: la Luna nel suo plurimo significato di sensibilità, capacità percettiva e di rapporto con la madre (cibo come scambio di informazioni emotive fra il bambino e la madre) e Venere pianeta dell’affettività, della gratificazione sensoriale, della salute fisica e soprattutto della bellezza, che preoccupa tanto e in maniera tanto contraddittoria il popolo della dieta coatta.
Anche le sedi di questi pianeti – il Toro, il Cancro, i Pesci – e l’asse delle case seconda, quarta e dodicesima, sono quelle che l’autrice prende in considerazione quali significatori astrologici dell’alimentazione compulsiva: come si vede questi tre poli esauriscono le sedi lunari, ma non quelle di Giove e Venere. Rimane escluso il Sagittario, segno orientato verso una voracità naturale e non problematica: la struttura atletica dei suoi nativi, alti e in gamba, sopporta bene qualche chilo di troppo; inoltre, l’assenza di Venere accanto a Giove libera il tema dell’alimentazione dal rischio dl caricarsi di problemi estetico-affettivi (Venere), di dipendenza dalla madre (Luna) o, nelle donne, di definizione della propria femminilità (ancora Luna). Rimane esclusa anche la Bilancia, unica sede venusiana sopra l’orizzonte, dove Venere, grazie alla contiguità di Urano, supera realisticamente, sia l’aspirazione ad un possesso illimitato (Toro) sia quella alla perfetta simbiosi perinatale (Cancro); la Bilancia offre, insomma, uno sbocco maturo e socialmente riconosciuto alla carica affettiva di Venere.
La vocazione attiva dei segni di Fuoco e la capacità di verbalizzazione e di socializzazione dei segni d’Aria costituiscono una soluzione alternativa alla schiavitù del cibo, che invece si instaura più facilmente quando una tendenza d’Acqua (la dipendenza Cancro, la distruttività Scorpione, la devianza Pesci) si innesta su un comportamento esteriore modellato sull’opposta tendenza di Terra (l’autosufficienza del Capricorno, la spinta del Toro ad accumulare, l’adesione della Vergine ai modelli di massa).
La Ferreri prosegue la sua analisi affermando:
“I tre vertici del triangolo Pesci-Toro-Cancro mi apparvero subito perfettamente corrispondenti ai tre filoni fondamentali che l’esperienza mi aveva permesso di riconoscere nell’alimentazione compulsiva: il conflitto passività-autonomia (asse Cancro-Capricorno), il conflitto incorporamento-distacco (asse Toro-Scorpione) e il conflitto norma-sregolatezza (asse Vergine - Pesci). Nessuno di questi tre conflitti, come è prevedibile, si trova allo stato puro in un singolo individuo; spesso due di essi o tutti e tre interagiscono in un gioco di reciproco sfruttamento e sostegno. Ritengo tuttavia possibile schematizzarli separatamente, ritraendo tre distinti disturbi del comportamento alimentare, che ho chiamato rispettivamente alimentazione dis-cancerina, dis-taurina e dis-pescina”.
E questi sono gli assi del comportamento alimentare di cui voglio trattare, corredandoli di esempi tratti dalla mia osservazione empirica.
ASSE CANCRO-CAPRICORNO
Un semplice conflitto frontale tra dipendenza e autonomia, rappresentato in un tema natale da un’opposizione Cancro-Capricorno, o tra quarta e decima casa, non basta di per sé a causare un comportamento alimentare disturbato. Il problema nasce piuttosto dalla necessità di perseguire un’impossibile fusione tra i due opposti valori: perciò, nel tema di una persona che non sa smettere di mangiare, troveremo più probabilmente un legame difficile tra Luna e Saturno, o pianeti del Cancro (Luna, Venere), in posizione vulnerabile in Capricorno o in decima casa, o ancora pianeti del Capricorno (Saturno, Marte, Urano) in Cancro o in quarta casa.
Un esempio di questa configurazione astrologica è rappresentato dal tema di una ragazza che chiamerò Valeria.
Valeria nasce a Forlì il 13/01/1973 alle 9,30. Il suo tema presenta un accumulo di valori in Capricorno e in undicesima: il Sole è congiunto a Giove, insieme a Mercurio e Venere, Venere subisce una dura lesione da Plutone in Bilancia, mentre Sole e Giove sono seccamente quadrati ad Urano in ottava casa. Saturno campeggia al Fondo Cielo in Gemelli, in opposizione a Marte e Nettuno congiunti in nona casa.
Valeria è l’unico degli esempi che proporrò dove il comportamento alimentare disturbato sconfina in una vera e propria patologia bulimica: in lei la dipendenza dalla famiglia natale e dalle sue problematiche (Saturno in quarta, Luna-Toro in seconda) è costretta a coesistere e collaborare con il desiderio di indipendenza del Capricorno, diventando l’una garante a al tempo stesso carceriera dell’altra.
Dopo un’infanzia costellata di liti familiari e di moleste sessuali da parte di persona estranea al nucleo familiare, Valeria sviluppa nell’adolescenza quel tragico meccanismo di riempimento forsennato / svuotamento astioso di cibo che ha il nome scientifico di bulimia. Nel periodo in cui l’ho conosciuta, Valeria si era già resa conto di aver instaurato un comportamento patologico da un punto di vista alimentare ed era in cura da uno psicologo: era una graziosa ragazza dagli splendidi occhi verdi e dalla chioma fiammeggiante che aveva perso circa venti chili superflui nel corso di una sola estate in cui aveva adottato una dieta di sua invenzione che l’aveva portata a separarsi sia dai chili in più che dalla sua colecisti. Continuava a seguire una dieta rigidissima e monotona (un Capricorno è sempre un Capricorno) tipo minestrone senza alcun tipo di condimento né pasta, ma fece un corso di astrologia e iniziò a frequentare non solo le mie lezioni, ma anche la mia casa e le mie cene, pur sempre tenendosi lontana dai cibi che sapeva che scatenavano un bisogno di abbuffarsi: cibi morbidi e dolci tra i quali prediligeva il cioccolato.
Intelligente e vivace, oltre che ordinata e metodica come un Capricorno, si rendeva perfettamente conto di vivere in un ambiente familiare difficile e ansiogeno, dove le bizze di una madre rimasta eternamente infantile e preoccupata solo della propria bellezza (Luna in trigono Mercurio e a Venere) si alternavano alle violente scenate del padre (Sole congiunto a Giove quadrato ad Urano), facoltoso industriale, che non sopportava più la convivenza con la moglie. Tuttavia non trovava il coraggio di lasciare i genitori da soli nel loro inferno privato: la facciata di armonia familiare che la sua coppia genitoriale era riuscita ad esprimere si fondava sulla sua permanenza in quella casa a fare da paciere tra i due contendenti.
Nel frattempo però aveva ripresi gli studi, interrotti dopo un diploma tecnico e le sue assenze per motivi di studio, oltre che per i frequenti viaggi all’estero, si fecero sempre più lunghe finché, innamoratasi di un ragazzo straniero, decise di andare a vivere con lui, ma in una casa poco lontana da quella dei genitori. Ovviamente lo stato di salute psichica della madre peggiorò notevolmente e i genitori si separarono nel peggiore dei modi; Valeria dovette assistere nuovamente quale vittima impotente alla disgregazione della sua casa. Quando la incontrai di nuovo dopo alcuni anni in cui ci eravamo perse di vista, la riconobbi solo dalla voce e dagli splendidi occhi verdi che erano rimasti inalterati: aveva ripresi tutti i chili che aveva perso più gli interessi, ma il sintomo bulimico era quasi scomparso ed aveva acquisito una nuova serenità ed una più profonda conoscenza di sé. Dopo essersi laureata e dopo una nuova dieta, ora, ha intenzione di dedicarsi ad una professione di sostegno per gli adolescenti in crisi.
Del gruppo di coloro che si alimentano in maniera dis-cancerina fanno parte anche coloro che praticano quello che i francesi definiscono “grignotage” (il mangiare come un topo) cioè il fare continui spuntini fuori pasto.
Nella sua relazione, Caterina Ferreri spiega che:
“Il modo di mangiare di queste persone simula l’allattamento: si compone preferibilmente di dolci, latticini, cibi morbidi e cremosi, ingeriti a piccole quantità ma a distanza ravvicinata, tanto da sopprimere la sensazione dell’appetito. Viene così rimosso dalla scena il momento in cui il lattante, digerito il pasto precedente, avverte di aver fame e dunque di aver bisogno della madre per il soddisfacimento delle sue necessità: sparisce l’intollerabile sensazione di speranza-attesa-richiesta nei confronti del cibo-madre. La parte Capricorno impone infatti a queste persone l’autosufficienza e il rifiuto pessimistico di ogni soccorso esterno. Il nascere di aspettative e speranze viene interpretato come tendenza cancerina a dipendere da un partner-madre e, come tale, soffocato; ma la parte del Cancro rispunta comunque, dato che l’autosufficienza di questi soggetti assume le forme di un ininterrotto autoallattamento.”
Quando ingrassa, Valeria (ma anche tutti gli altri dis-cancerini) mette su peso intorno all’addome, modellando contemporaneamente l’immagine di una donna incinta e l’immagine di una bimbo circondato dal caldo abbraccio materno.
La malinconica vergogna che queste persona provano per il proprio corpo si concentra soprattutto sull’aspetto pigro, molle, infantile, che smentisce l’atteggiamento volontario di autosufficienza e padronanza di sé.
ASSE TORO-SCORPIONE
La relazione di Caterina Ferreri prosegue con l’esame del successivo asse dell’alimentazione compulsiva che è quello Toro-Scorpione.
Anche qui il problema nasce non solo dallo scontro tra le due opposte tendenze, scontro che potrebbe essere rappresentato da un’opposizione Toro-Scorpione o tra seconda e ottava casa, ma anche dall’ambiguo sovrapporsi e intrecciarsi di valori inconciliabili. Le posizioni più significative sono rappresentate dagli aspetti conflittuali tra Giove-Venere da una parte e Plutone-Mercurio-Marte dall’altra; dalla presenza di valori taurini in Scorpione o in seconda casa o, viceversa, di valori scorpionici in Toro o in seconda casa.
La tendenza taurina a inglobare tutto il circostante dentro i propri stomaci capienti e ruminanti, dove tutto può essere elaborato e reso utilizzabile, è allora costretta a convivere con la propensione scorpionica per i distacchi, le repulsioni, i rifiuti. Il comportamento alimentare dis-taurino (dolorosa distorsione del valori Toro) inscena appunto, contemporaneamente, l’inglobamento del cibo e la sua distruzione.
Per il Toro niente deve essere buttato via; nel suo agreste universo di cose vive recupera tanto gli avanzi alimentari, quanto gli stessi escrementi, utilizzandoli come concime. Lo Scorpione, invece, accetta l’idea del distacco e dell’eliminazione come atti vantaggiosi, vedendo nel gesto di buttare via una forma minore e quotidiana di quella distruzione degli altri e di sé, che è la sua tendenza fondamentale.
Il mangiatore compulsivo dis-taurino tenta di fare nello stesso tempo entrambe le cose: davanti ad un qualunque “oggetto cattivo” vuole contemporaneamente eliminarlo, farlo sparire (Scorpione) e inglobarlo in sé, per digerirlo, nell’ottusa speranza di renderlo utilizzabile (Toro). Mangia perciò letteralmente i rifiuti, recuperandoli nel piatti degli altri e sul fondo dei tegami. Ripulisce tutto ciò che é in tavola, come se volesse far sparire, sotto le spoglie del cibo, qualcosa di immondo. Affronta il pasto come un lavoro da smaltire metodicamente fino all’ultimo boccone (Toro), ma con lo scopo scorpionico di distruggere ed occultare.
Parlando di “oggetto cattivo”, naturalmente, non si parla solo di cibo. Sono tali anche i cattivi sentimenti, le pulsioni aggressive, gli impulsi sessuali non accettati, gli impulsi antisociali; tutto questo può essere fatto sparire sotto la forma simbolica del cibo dentro il corpo, che diviene così un contenitore per immondizie.
Questo feroce desiderio di occultamento é alla base dell’altrettanto feroce odio di sé e del proprio grasso, che affligge i mangiatori dis-taurini: il grasso è per loro il riaffiorare di tutto ciò che avevano fatto sparire per sottrarlo alla vista propria e altrui, e rappresenta la rivincita di Giove – occhi sullo Scorpione – oscurità. La distribuzione del grasso tende a concentrarsi, in questi soggetti, intorno alle parti più problematiche del corpo: fianchi e cosce, se si occultano desideri sessuali, spalle e braccia se si occultano sentimenti aggressivi, etc. In ogni caso il soggetto dirà che proprio quella é la parte che più odia del proprio corpo e che proprio lì il grasso è più brutto e intollerabile che in ogni altra parte.
Anche i gusti alimentari rivelano la direzione delle repressioni: se esse sono sessuali, il soggetto farà sparire i cibi salati, “pepati”, “piccanti”; se invece, sono repressioni aggressive, si accanirà sui cibi “amari”, “duri”, sugli ossi della bistecca o sul pane raffermo.
Un interessante esempio di questa problematica è costituito da Lorena, nata a Forlì il 29/04/1960 alle ore 10,15.
La prima cosa che salta all’occhio nel tema di Lorena è lo splendido aspetto che unisce il Sole in Toro in decima casa a Plutone in Vergine in seconda e a Giove in sesta: sembrerebbe a prima vista il tema di una top-manager, sempre impegnata a fare cospicui e sostanziosi affari nel campo della trasformazione dei prodotti alimentari o dell’industria alberghiera. Anche un trigono di Venere e Mercurio congiunti in Ariete in decima con Urano e un sestile dello stesso pianeta con una brillante Luna in Gemelli in undicesima sembrerebbero confermare questa brillante ipotesi.
Purtroppo l’opposizione di Nettuno in Scorpione e in quarta casa al Sole Toro, e la quadratura di Marte in nona alla Luna Gemelli, non consentono a Lorena di finalizzarsi verso quella che sembrava una sicura riuscita sociale e professionale: Lorena ha davvero un’intelligenza superiore alla media e riesce benissimo in qualsiasi attività si cimenti, soprattutto di tipo artistico, ma non essendo consapevole del suo reale valore, fino a poco tempo fa non riusciva a concretizzare le proprie capacità in nessuna direzione precisa, né ad avere una occupazione continuativa.
Essendo una bella ragazza, dai lunghi capelli neri e dallo sguardo magnetico, ha lavorato un po’ di tempo come modella, ma anche come cameriera, e dipinge, realizza abiti, candele, vive la sua giovinezza in una specie di bohème, in cui entrano a far parte gran parte delle esperienze di coloro che sono giovani negli anni ottanta.
Il padre, a causa di un rovescio di fortuna, non è in grado di fornire un adeguato sostentamento alla famiglia; la madre, pittrice piuttosto dotata ma anoressica, viene spesso ricoverata in clinica in seguito a crisi di denutrizione. Per questo, avendo lasciato la casa natale piuttosto giovane, sposa un ragazzo che sembra avere tutte le carte in regola per consentirle una vita agiata: disgraziatamente anche in questo caso accadono diverse traversie, per cui Lorena si trova a frequentare più gli ufficiali giudiziari che i membri del jet –set.
Con tutto questo, non si perde d’animo e fonda con una sua facoltosa amica un centro di benessere e di cure alternative, in cui mette a profitto le sue notevoli doti di pranoterapeuta e le sue rilevanti capacità organizzative. Benché il centro abbia avuto un certo successo, dopo qualche tempo è stato costretto a chiudere per dissesti finanziari che hanno colpito la sua amica: sembrerebbe proprio che questa simpatica ragazza abbia, suo malgrado, il tocco di Re Mida al contrario...
La sua alimentazione è sempre stata piuttosto stravagante, per cui è passata da un fisico da modella ad un corpo obeso nel giro di un breve lasso di tempo e viceversa. L’ho vista ordinare il doppio di tutte le portate, compreso il caffè, e divorarle metodicamente ad una cena fra amici, e poco tempo dopo mettersi a dieta ferrea, una dieta che comprendeva, fra le altre cose, una grossa razione giornaliera di carne, nel bel mezzo della crisi della mucca pazza. La totale mancanza di orari nell’alimentazione, come nelle altre incombenze quotidiane, contrastava nettamente con l’ordine e la precisione con cui portava avanti il suo lavoro di pranoterapeuta e il suo studio della medicina cinese tradizionale.
Ad una indagine più approfondita del suo vissuto infantile, Lorena ha rivelato che gli “oggetti cattivi” che intendeva sminuzzare, occultare e nascondere dentro di sé erano riferibili alla rabbia e all’impotenza che aveva provato durante l’infanzia e la prima adolescenza, a causa del senso d’abbandono provato nei confronti dei genitori, troppo occupati ad agire i loro drammi personali per aver cura di lei. Di qui l’alternanza di atteggiamenti nei confronti del corpo, a volte esaltato e messo in mostra, come vuole Giove-occhio nel Toro, altre volte nascosto alla vista ed occultato da uno spesso strato di grasso come vogliono Plutone e lo Scorpione-oscurità.
Solo dedicandosi alla cura degli altri, Lorena ha riacquistato la stima di sé e ha ristabilito un buon rapporto con il proprio corpo, che è fonte di quell’energia che le serve per curare ed assistere gli altri.
ASSE PESCI-VERGINE
L’ultimo asse che la Ferreri prende in considerazione è quello Pesci-Vergine.
Il conflitto Pesci-Vergine o sesta-dodicesima, è il regno della dieta, del grammo, del centimetro. La necessità virginea di aderire alla norma, nel modo più letterale possibile, ha come naturale terreno di applicazione il corpo (sesta casa); e li corpo femminile, quello vero non quello canonico, pare trovarsi particolarmente a disagio in questo vestito troppo stretto, dato che la Luna-donna è esaltata proprio nell’opposto segno dei Pesci. Sembra dunque che l’intima essenza della femminilità (Luna), si situi per vocazione fuori da ogni regola e, in particolare, fuori dal sistema di regole che costringe il corpo a combaciare con uno stereotipo precostituito.
In questo caso, a differenza che nei precedenti, un comportamento alimentare disturbato può davvero innestarsi su un’opposizione tra Pesci e Vergine, o tra sesta e dodicesima casa. Il soggetto vive allora una perpetua oscillazione tra dieta e trasgressione, tra normalità e difformità, tra dipendenza quotidiana dalla bilancia (pesa persone), e rifiuto assoluto di pesarsi. L’abbigliamento (sesta casa) diviene un problema, perché entrare in un vestito confezionato significa aderire con un corpo a uno spazio ritagliato in serie per migliaia di donne, che si pretendono uguali l’una all’altra: un concetto mostruoso per chi abbia valori in dodicesima casa; il corpo allora si ribella, uscendo dalle misure che gli si vorrebbero imporre.
Ma più pericolosa dell’opposizione frontale è, anche qui, la presenza di pianeti Pesci in Vergine o in sesta casa o, viceversa, la presenza di pianeti Vergine in Pesci o in dodicesima casa; altrettanto problematici sono i legami costrittivi tra Luna-Nettuno da una parte e Saturno dall’altra.
L’alimentazione compulsiva diviene, in questi casi, una lotta tra un corpo che vuole irresistibilmente trasgredire ogni ordine e una volontà che tenta di imbrigliarlo con ogni sorta di regole. L’uso del metro e della bilancia (Vergine) supplisce l’assenza di una percezione diretta del proprio corpo, sentito come una massa (Giove) sfuggente, ingovernabile e sconosciuta (Luna-Nettuno), tanto più si tenta di tenerlo sotto controllo, quanto più se ne sente sfuggire l’intima essenza. Ecco quindi il ricorso a strumenti tecnici (Urano), come le macchine delle palestre, i massaggiatori elettrici, le lampade al quarzo ed anche la chirurgia estetica.
L’alimentazione dis-pescina è il risultato di questa quotidiana lotta senza quartiere. Più la volontà cerca di imbrigliare il corpo in una routine vincolante, più il corpo inventa esigenze stravaganti, come la fame notturna, l’inappetenza a tavola, il furibondo spuntino estemporaneo, la voglia di fragole a dicembre.
Un esempio di questo modo di alimentarsi è dato da Gabriella, nata a Ravenna l’11/09/1941 alle ore 23,50.
Nel tema di Gabriella campeggiano un Sole congiunto a Nettuno in quarta casa in Vergine e una la Luna congiunta a Saturno e ad Urano in Toro, in dodicesima casa, in trigono a Nettuno, che rendono questa spiritosa e brillante signora, fra le altre cose sarta abilissima e persona notoriamente elegante, un perfetto esempio del tipo di alimentazione di cui stiamo trattando.
Il rapporto conflittuale con il cibo di Gabriella comincia ancor prima di nascere: la madre lasciata sola durante la gravidanza dal marito sotto le armi, non ritiene necessario prepararsi il pasto e sedersi a tavola a mangiare, tanto le crisi di vomito sono frequenti e il suo lavoro di cuoca le consente di spilluzzicare qua e là quel che le basta per tirare avanti.
Dopo la nascita di Gabriella e la fine del conflitto mondiale la famigliola si ricompone, ma solo al momento dei pasti: il padre di Gabriella ha trovato lavoro come autista e rientra a casa solo la sera, ed è questo il momento che la madre attende tutta la giornata per “ fare il punto della situazione con il marito” oltre che per manifestare la sua abilità di cuoca.
Non c’è da meravigliarsi che Gabriella nella sua casa coniugale abbia voluto una cucina microscopica nella quale non c’è quasi il posto per sedersi a tavola, oltre che per preparare i pasti.
La madre cuoca ingaggia un conflitto sul cibo nel quale Gabriella è sempre perdente: per non dare soddisfazione alla madre non ha che da rifiutare il cibo, la madre dal canto suo la ripaga con prolungati, silenzi gravidi di sensi di colpa.
Quando sente i morsi della fame Gabriella, allora come adesso, rubacchia un frutto o sbocconcella una merendina: gli unici momenti in cui siede volentieri a tavola è in compagnia di amici( quando cucina qualcun altro) o al ristorante, solo in questi casi la Luna Toro impugna coltello e forchetta e rivela la sua competenza e il suo apprezzamento in fatto di cibo ( Venere in Bilancia in trigono Giove in Gemelli), solo la buona conversazione e l’allegria conviviale esorcizzano in lei il fantasma della cucina materna.
Caterina Ferreri precisa inoltre che il risultato di questo tipo di alimentazione è un grasso ben distribuito, che si presenta come un libero gonfiarsi del corpo fuori dal suo alveo naturale. Il corpo diviene contemporaneamente grasso e leggero, come un palloncino gonfiato; nelle donne è il seno (Luna) la parte più gonfia e visibile, ma anche negli uomini, questo genere di ingrassamento porta a una specie di ginecomastia. Si tratta comunque sempre di forme passeggere, perché l’uso ricorrente di diete e costrizioni varie, fa nettunianamente mutare l’aspetto fisico di questi soggetti.
L’insoddisfazione che i mangiatori dis-pescini avvertono nei confronti del proprio corpo, non è fatta di avvilimento, come nel caso dell’asse Cancro-Capricorno; né di odio, come nel caso dell’asse Toro-Scorpione, ma di inquietudine.
Hanno la sensazione che la situazione sfugga loro continuamente di mano, che qualcosa prenda le redini al posto loro, e tentano, con ansia disperata, di ristabilire un controllo. In realtà, come non sono padroni del proprio corpo, così non sono padroni del proprio tempo (Vergine), che tendono a perdere dilatandolo in mania sognante e passiva, o sminuzzandolo in una programmazione rigida e bizzarra, quanto le diete che si impongono, e altrettanto inefficace.