Vorrei, con questo mio breve scritto, cercare di tratteggiare una linea guida, una specie di filo conduttore di quanto appreso in questo primo anno del corso di astrologia umanistica, corso fortemente desiderato e voluto da tempo, direi da anni, da quando nel 2005 incappai “per caso” nel sito di Eridano School, così ricco di contenuti, di articoli, di suggerimenti da diventare in breve un mio rituale quotidiano. Qualche anno dopo ebbi la fortuna di assistere a Parma, la mia città di adozione, a delle conferenze introduttive tenute da Lidia Fassio, che nel frattempo avevo imparato a conoscere e ad apprezzare sempre più grazie alla lettura dei suoi numerosi articoli e saggi davvero illuminanti, e anche questo incontro contribuiva ad aumentare il mio desiderio di frequentare la sua scuola, fino ad arrivare all’anno scorso, quando i tempi erano finalmente diventati maturi e sono così diventata una sua orgogliosissima allieva!
Ho amato sin da da subito l’Astrologia Umanistica e Psicologica da lei proposta, perché ha come fulcro l’Uomo che con il suo Libero Arbitrio, la sua responsabilità e la sua capacità di iniziativa ha in mano la sua Vita e può, se vuole, tratteggiarne la rotta…”Astra inclinant non determinant”, per cui non vi è un destino ineluttabile già scritto, che non lascia scampo alcuno, quanto piuttosto una risonanza di energie tra cielo e terra, tra macrocosmo e microcosmo, come asseriva il grande Ermete Trismegisto e tutta la tradizione sapienziale antica confluita poi nell’Umanesimo ed oggetto ai nostri giorni delle riflessioni ardite della fisica quantistica: “ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, questo significa che l’uomo e l’universo sono indissolubilmente legati dalle stesse identiche leggi: non esiste un fuori che fa accadere le cose, ma solo un dentro che rispecchia e le rimanda poi all’esterno; infatti uno dei cardini della filosofia e dell’astrologia umanistica è il concetto che l’universo è un tutto, una sorta di grande pensiero in cui ogni cosa è in relazione con il resto; in questo l’astrologia è davvero un’espressione fantastica del concetto olistico, essa è davvero in grado di far percepire l’idea di essere parte di un sistema in cui ogni cosa ha un senso proprio perché unita a tutte le altre.. questo presuppone però che la singola persona intraprenda un viaggio, un personale viaggio di consapevolezza, di messa in discussione, di ricerca che richiederà certamente impegno e fatica ma che sarà foriero di scoperte e illuminazioni inimmaginabili e contribuirà a far trovare, passo dopo passo, il proprio posto nel mondo.
Ecco allora che l’astrologia, lungi dall’essere mera “arte divinatoria”, diventa maestra e guida per tutte le persone mosse dalla ricerca e dal desiderio di andare oltre, di trascendere se stessi per approdare ad un senso della vita più grande, che abbraccia tutto l’Universo e di cui ciascun uomo, ciascuna anima incarnata, è parte, parte di questo immenso infinito ed eterno Tutto che tutto abbraccia e circonda; l’Astrologia e il suo strumento principe, lo Zodiaco, ci forniscono una chiave per interpretare la porzione di realtà – il “viaggio” che ci è dato vivere
e che dovremmo cercare di assolvere al meglio delle nostre capacità e talenti in vista di un ricongiungimento al tutto da cui originiamo.
Altro che determinismo! L’uomo non è un burattino nelle mani di un destino capriccioso e imprevedibile ma è mosso, spinto, motivato, dal proprio mondo interno: l’assoluto e il divino infatti co-abitano dentro ciascun uomo, così come dentro ciascun uomo trovano spazio l’umano, l’imperfezione e il corruttibile: l’astrologia ci ricorda che siamo una totalità, ma tale totalità va ricercata, risvegliata, compresa e fatta vivere.
Personalmente mi piace considerarla come un grande collante, capace di mischiare, di amalgamare molte discipline solo apparentemente divise quali la filosofia, l’arte, la psicologia, la mitologia, la letteratura poiché in definitiva tutto è riducibile a simbolo e se ci pensiamo viviamo circondati da simboli e i simboli vivono in noi, essi sono ovunque e sono eterni; la parola simbolo deriva da “symballein”, che in origine significava “mettere insieme, unire” ed ecco che torniamo alla stupefacente capacità dell’astrologia, che fa del simbolo il suo alfabeto principe, di unire discipline che solo ad un occhio incapace di scendere in profondità possono sembrare separate e disgiunte, ma che sono invece magicamente interconnesse le une con le altre.
Inoltre sia l’astrologia che il simbolo parlano direttamente all’Anima dell’uomo, in questo ravviso la loro grande potenza e la loro forza; si rifletta semplicemente sull’etimologia della parola psicologia che deriva dal greco psyché, = spirito, anima e da logos, = discorso, studio, quindi letteralmente la psicologia è lo studio dello spirito o dell’anima e a tal proposito ricordo che iconograficamente psyché (ψυχή) può essere interpretato come farfalla: molte decorazioni di antichi vasi greci raffigurano infatti con l'immagine di una farfalla lo spirito (anima) che esala nell'istante della morte; ora, se riflettiamo sul fatto sconcertante che nelle facoltà di psicologia odierne la parola “anima” sia pressochè sconosciuta quando addirittura non sia bandita, in nome di un sapere razionalistico e scientifico che pone la tecnica quale postulato di qualsivoglia ricerca, come nuovo dogma infallibile incapace di vedere oltre alla realtà concreta e tangibile, si capisce purtroppo la conseguente immensa sofferenza “psichica” dei nostri tempi, che si può riassumere in una “fame d’anima” a tutti i livelli, e che ben vediamo espressa nella nostra civiltà meccanicistica e volta al raggiungimento dell’utile, dell’aspetto economicistico che sembra sovrastare tutto; la psicologia contemporanea ha perduto il lato mistico dell’esistenza, si è arenata al piccolo "io" e alle sue facoltà producendo paradossalmente la morte dell'anima e la scomparsa dello spirito. Un grande discepolo di Jung, da poco scomparso, James Hillmann, asseriva che l’errore fondamentale della nostra epoca, da lui definita ”l’età dell’ansia”, fosse proprio la perdita dell’anima, delle immagini e del mondo immaginale: solo il suo recupero può salvare la nostra civiltà dalla sua stessa distruttività e la psicologia archetipica da lui fondata insegna proprio a prendere in considerazione gli eventi della vita alla luce del loro significato e del loro valore per la cura della propria anima e quindi del mondo in cui essa vive.
Fatta questa lunga e doverosa premessa, vorrei ora prendere in esami i mie personali archetipi, i cinque pianeti che formano l’Io: infatti, durante questo primo anno di scuola, abbiamo sviscerato il Sole e la Luna e le funzioni cognitiva, affermativa ed affettiva rappresentate rispettivamente da Mercurio, Marte e Venere: questa “magica” cinquina che rappresenta la struttura dell’IO cosciente, e vorrei soffermarmi a riflettere, alla luce di quanto appreso, a come questi cinque pianeti si dispongono a formare il meraviglioso mandala, il disegno, la forma unica e speciale del proprio tema natale – come ovviamente unici e speciali sono tutte le creature che popolano questo universo.
Sole e Luna si trovano entrambi in prima casa, la luna in Capricorno congiunta all’ Ascendente, ed il Sole che segue nel successivo segno dell’ Acquario: una Luna importante, piuttosto pesante ed appariscente, che ha offuscato per parecchio tempo il mio sole acquariano: ed in effetti la mia mamma ha sempre sovrastato il mio papà: era lei che decideva, che organizzava, che dirigeva il menage familiare...è stato facile per me sin da bambina identificarmi con questa luna apparentemente forte, da amazzone, ma che in realtà è stata per molto tempo bisognosa dell’approvazione, dell’accettazione degli altri, più di quanto io stessa al tempo fossi in grado di riconoscere..ora, con la consapevolezza del tempo trascorso e di qualche lezione appresa, guardo con tenerezza e benevolenza a quella fanciulla un po’ arrogante, smaniosa di piacere, tanto facile all’adeguamento e all’adattamento da non sapere chi fosse nel suo profondo, tutta presa a farsi strada nel mondo del lavoro – da sola, per carità! Che non venisse in mente di chiedere aiuto! Una capretta solitaria orgogliosa testarda e piuttosto malinconica ecco chi sono stata fino a poco tempo fa..poi il Signore del mio segno, Urano, dal 2000 è iniziato a transitare sul mio Sole è lì è cominciato davvero il mio “risveglio”, il mio personale viaggio di individuazione, alla ricerca della mia vera natura..non è stato facile, ma se mi guardo indietro riconosco di aver agito guidata da una mano amica che sentivo mi sosteneva e di cui sapevo potermi fidare; lì, per la prima volta, ho avvertito la mia forza, lì è iniziata a svilupparsi pian piano la mia consapevolezza: le scelte che ho fatto allora, seppur dolorose e sofferte, sono state le prime, davvero consapevoli, attuate nel corso della mia esistenza e realmente sentite come mie, come appartenenti al mio personale progetto di vita.
Fino a quel momento cruciale, la mia personale rivoluzione come mi piace definirla, mi ero servita sia di Mercurio che di Venere, poco o nulla del mio Marte: nel mio tema Mercurio e Venere sono congiunti in Pesci in seconda casa, ( tra l’altro Venere forma un sestile con la Luna) , mentre Marte svetta in alto, lassù alla fine della nona casa quasi congiunto al medio cielo, in Bilancia, per la tradizione astrologica in caduta, lontano sia dal Sole che dai suoi “aiutanti” : gli uni al di sotto della linea dell’orizzonte, l’altro al di sopra, gli uni inseriti quindi nelle mie radici, nel mio tessuto famigliare, l’altro invece che mi chiama ad uno scopo più alto, più difficile da interpretare e che mi impone di uscire dal conosciuto, dall’ordinarietà.
Dice bene Lidia quando asserisce che Marte è un pianeta molto difficile da agire, e che in ogni caso si trova a suo agio quando nel tema vi è parecchio fuoco; ora nel mio tema di fuoco non vi è traccia! Acqua sì tanta - 6 pianeti considerando anche Chirone - che forse mi rendo conto solo ora che la mia luna e il mio ascendente di terra sono stati “provvidenziali” per il contenimento di tutta quell’emotività e sensibilità altrimenti debordanti.
Chiaramente non è che Marte non fosse “agito” ma senz’altro non lo facevo al meglio, era sempre un re-agire piuttosto che un agire consapevole e davvero sentito interiormente per cui le mie azioni
prevalentemente prendevano avvio mosse da uno stimolo esterno, sempre come risposta a degli eventi e a delle situazioni che sembravano arrivare dal di fuori..
Venere e Mercurio invece, li ho senz’altro usati con più facilità, e devo a loro lo stemperare nel mio tema della rigidità e serietà capricornina che la luna e il mio ascendente accentuano. E’ vero che sono in Pesci, e quindi mi rendono sognante, poco pratica, a volte confusa, non sempre con i piedi per terra, ma allo stesso tempo mi donano della magica capacità di uscire dal quotidiano tanto aborrito dal mio Sole per spaziare nell’infinito..
Tra l’altro quando Urano, dopo il mio Sole, ha toccato la mia Venere radicale, ho iniziato a dipingere, io che non sapevo nemmeno disegnare! Eppure mi sono usciti dall’anima dei colori meravigliosi, delle forme inconsuete, e ho realizzato qualche quadro che ancora oggi faccio fatica a credere di aver dipinto io.. Per quanto riguarda il lato affettivo, molte delle relazioni più importanti sono state vissute con uomini del segno dei Pesci, o che comunque avevano tutti una casa dodicesima piuttosto importante, uomini che risvegliavano in me nostalgie antiche di mondi lontani, e che hanno fatto palpitare e incantare la mia romanticissima e sognante Venere, che oramai ho capito per esperienza che dà il meglio di sé quando può struggersi per amore.
Però, è anche una Venere lanciata alla ricerca, e a tal proposito trovo bellissima ed appropriata l’immagine che di una Venere Pesci o Nettuno dà Lidia: una sorta di moderno Ulisse che come l’eroe greco deve imparare a navigare nella dimensione amorosa senza cedere al canto delle sirene che ipnotizzano e impediscono l’accesso al mondo adulto, quello dei sentimenti concreti e reali…com’è vero tutto questo! Il sogno la fantasia l’immaginazione e tanto idealismo mi hanno fatto vivere, fino ad ora perlomeno, storie che difficilmente riescono a reggere nel tempo l’urto con la realtà e il quotidiano..sarà un caso che io ami svisceratamente il canto di Ulisse, da sempre considerato uno tra i più belli e sublimi di tutta la Divina Commedia?
Questo è il canto in cui prima di lanciarsi nel suo “folle volo”, Ulisse sprona ed incoraggia i suoi compagni con le parole della celeberrima terzina “ Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”: ecco, qui ci ritrovo l’essenza della mia congiunzione pescina Venere Mercurio: mai paghi, sempre alla ricerca, sempre “oltre”, perché non è dell’uomo fermarsi e accontentarsi; inoltre l’aspetto intellettuale riveste da sempre per me una grande importanza: non mi sono mai innamorata di persone per le quali non nutrissi anche una forte attrazione intellettiva, dalle quali poter imparare e conoscere sempre di più. Il mio Mercurio tra l’altro è trigono al mio Marte in Bilancia ed ecco che entrambi mi spingono alla ricerca del sapere, di cui sembro non essere mai sazia; c’è sempre da imparare, e da una singola idea derivano a cascata innumerevoli connessioni, nuovi stimoli, nuove curiosità da soddisfare..
Ora mi devo soffermare sul mio già citato Marte in 9° in Bilancia: esso si è miracolosamente risvegliato nel 2005, quando, complice un passaggio di Giove nella suddetta casa, ho deciso di reiscrivermi all’Università, alle soglie dei 40 anni, lavorando a tempo pieno e con un bimbo ancora piccolo da accudire; la facoltà? Ma filosofia, si capisce! Quale migliore espressione di un Marte in 9° in Bilancia?
Eccolo allora il mio pianeta rosso finalmente brillare in tutto il suo splendore, e con coraggio, determinazione, perseveranza ed un pizzico di sano orgoglio farmi raggiungere la tanto agognata e sudata meta: la laurea in filosofia!
Ciliegina sulla torta, la tesi di laurea verteva sulle pratiche del mondo femminile, troppo a lungo emarginate nella nostra società ancora fortemente a marchio patriarcale, ed in particolare modo prendeva in esame la necessità e la bellezza del prendersi cura quale forma più alta e più nobile di amore universale: come non vederci lo zampino della Luna, da sempre simbolo di accoglienza, nutrimento e, appunto, cura: forse sono riuscita a trasformare un po’, ammorbidendola, quella ruvida luna capricorno che ora riconosce l’importanza del sentimento, delle emozioni, della condivisione e della fratellanza universali: lo so che quest’ultime sono, tra quelle citate, le tematiche principali di ogni Sole Acquario, ma chiaramente i singoli archetipi non lavorano per conto proprio, separati gli uni dagli altri, bensì collaborano insieme, come a formare un meraviglioso puzzle che dovrebbe avere come fine ultimo l’attuazione del progetto solare. Non so quanto tempo ci vorrà, se una cento o mille vite, ma sento di essermi incamminata sul sentiero che mi farà tornare, prima o poi, a Casa.
A conclusione di questa breve dissertazione, ora che con grande trepidazione mi accingo a frequentare le lezioni del secondo anno, mi sento di dire con tutto il cuore un grande grazie alla Vita per avermi dato il privilegio di essere qui, ora, a studiare questa antica affascinante e sempre nuova materia, amalgama suggestivo di arte e conoscenza, maestra e guida illuminante da millenni per tutti gli uomini che furono, sono e saranno..
E un grande Grazie, ca va sans dire, a Lidia, faro luminoso nel mare tempestoso di questa nostra epoca così complicata e faticosa: è anche grazie a lei e ai suoi preziosi insegnamenti che il mio essere qui, ora, acquisisce sempre più senso e che la matassa del filo della mia vita si sta pian piano cominciando a dispiegare e confido che sempre più possa portarmi ad illuminare il mio percorso e a rendere la Vita degna di essere pienamente vissuta, poiché ricca di senso e di significato.
Considerazioni e riflessioni sul primo anno di Scuola di Eridano School - Milano
Anno 2013/2014
Di Tiziana Vidussi
Vorrei, con questo mio breve scritto, cercare di tratteggiare una linea guida, una specie di filo conduttore di quanto appreso in questo primo anno del corso di astrologia umanistica, corso fortemente desiderato e voluto da tempo, direi da anni, da quando nel 2005 incappai “per caso” nel sito di Eridano School, così ricco di contenuti, di articoli, di suggerimenti da diventare in breve un
mio rituale quotidiano. Qualche anno dopo ebbi la fortuna di assistere a Parma, la mia città di adozione, a delle conferenze introduttive tenute da Lidia Fassio, che nel frattempo avevo imparato a conoscere e ad apprezzare sempre più grazie alla lettura dei suoi numerosi articoli e saggi davvero illuminanti, e anche questo incontro contribuiva ad aumentare il mio desiderio di frequentare la sua scuola, fino ad arrivare all’anno scorso, quando i tempi erano finalmente diventati maturi e sono così diventata una sua orgogliosissima allieva!
Ho amato sin da da subito l’Astrologia Umanistica e Psicologica da lei proposta, perché ha come fulcro l’Uomo che con il suo Libero Arbitrio, la sua responsabilità e la sua capacità di iniziativa ha in mano la sua Vita e può, se vuole, tratteggiarne la rotta…”Astra inclinant non determinant”, per cui non vi è un destino ineluttabile già scritto, che non lascia scampo alcuno, quanto piuttosto una risonanza di energie tra cielo e terra, tra macrocosmo e microcosmo, come asseriva il grande Ermete Trismegisto e tutta la tradizione sapienziale antica confluita poi nell’Umanesimo ed oggetto ai nostri giorni delle riflessioni ardite della fisica quantistica: “ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, questo significa che l’uomo e l’universo sono indissolubilmente legati dalle stesse identiche leggi: non esiste un fuori che fa accadere le cose, ma solo un dentro che rispecchia e le rimanda poi all’esterno; infatti uno dei cardini della filosofia e dell’astrologia umanistica è il concetto che l’universo è un tutto, una sorta di grande pensiero in cui ogni cosa è in relazione con il resto; in questo l’astrologia è davvero un’espressione fantastica del concetto olistico, essa è davvero in grado di far percepire l’idea di essere parte di un sistema in cui ogni cosa ha un senso proprio perché unita a tutte le altre.. questo presuppone però che la singola persona intraprenda un viaggio, un personale viaggio di consapevolezza, di messa in discussione, di ricerca che richiederà certamente impegno e fatica ma che sarà foriero di scoperte e illuminazioni inimmaginabili e contribuirà a far trovare, passo dopo passo, il proprio posto nel mondo.
Ecco allora che l’astrologia, lungi dall’essere mera “arte divinatoria”, diventa maestra e guida per tutte le persone mosse dalla ricerca e dal desiderio di andare oltre, di trascendere se stessi per approdare ad un senso della vita più grande, che abbraccia tutto l’Universo e di cui ciascun uomo, ciascuna anima incarnata, è parte, parte di questo immenso infinito ed eterno Tutto che tutto abbraccia e circonda; l’Astrologia e il suo strumento principe, lo Zodiaco, ci forniscono una chiave per interpretare la porzione di realtà – il “viaggio” che ci è dato vivere
e che dovremmo cercare di assolvere al meglio delle nostre capacità e talenti in vista di un ricongiungimento al tutto da cui originiamo.
Altro che determinismo! L’uomo non è un burattino nelle mani di un destino capriccioso e imprevedibile ma è mosso, spinto, motivato, dal proprio mondo interno: l’assoluto e il divino infatti co-abitano dentro ciascun uomo, così come dentro ciascun uomo trovano spazio l’umano, l’imperfezione e il corruttibile: l’astrologia ci ricorda che siamo una totalità, ma tale totalità va ricercata, risvegliata, compresa e fatta vivere…
Personalmente mi piace considerarla come un grande collante, capace di mischiare, di amalgamare molte discipline solo apparentemente divise quali la filosofia, l’arte, la psicologia, la mitologia, la letteratura poiché in definitiva tutto è riducibile a simbolo e se ci pensiamo viviamo circondati da simboli e i simboli vivono in noi, essi sono ovunque e sono eterni; la parola simbolo deriva da “symballein”, che in origine significava “mettere insieme, unire” ed ecco che torniamo alla stupefacente capacità dell’astrologia, che fa del simbolo il suo alfabeto principe, di unire discipline che solo ad un occhio incapace di scendere in profondità possono sembrare separate e disgiunte, ma che sono invece magicamente interconnesse le une con le altre..
Inoltre sia l’astrologia che il simbolo parlano direttamente all’Anima dell’uomo, in questo ravviso la loro grande potenza e la loro forza; si rifletta semplicemente sull’etimologia della parola psicologia che deriva dal greco psyché, = spirito, anima e da logos, = discorso, studio, quindi letteralmente la psicologia è lo studio dello spirito o dell’anima e a tal proposito ricordo che iconograficamente psyché (ψυχή) può essere interpretato come farfalla: molte decorazioni di antichi vasi greci raffigurano infatti con l'immagine di una farfalla lo spirito (anima) che esala nell'istante della morte; ora, se riflettiamo sul fatto sconcertante che nelle facoltà di psicologia odierne la parola “anima” sia pressochè sconosciuta quando addirittura non sia bandita, in nome di un sapere razionalistico e scientifico che pone la tecnica quale postulato di qualsivoglia ricerca, come nuovo dogma infallibile incapace di vedere oltre alla realtà concreta e tangibile, si capisce purtroppo la conseguente immensa sofferenza “psichica” dei nostri tempi, che si può riassumere in una “fame d’anima” a tutti i livelli, e che ben vediamo espressa nella nostra civiltà meccanicistica e volta al raggiungimento dell’utile, dell’aspetto economicistico che sembra sovrastare tutto; la psicologia contemporanea ha perduto il lato mistico dell’esistenza, si è arenata al piccolo "io" e alle sue facoltà producendo paradossalmente la morte dell'anima e la scomparsa dello spirito. Un grande discepolo di Jung, da poco scomparso, James Hillmann, asseriva che l’errore fondamentale della nostra epoca, da lui definita ”l’età dell’ansia”, fosse proprio la perdita dell’anima, delle immagini e del mondo immaginale: solo il suo recupero può salvare la nostra civiltà dalla sua stessa distruttività e la psicologia archetipica da lui fondata insegna proprio a prendere in considerazione gli eventi della vita alla luce del loro significato e del loro valore per la cura della propria anima e quindi del mondo in cui essa vive.
Fatta questa lunga e doverosa premessa, vorrei ora prendere in esami i mie personali archetipi, i cinque pianeti che formano l’Io: infatti, durante questo primo anno di scuola, abbiamo sviscerato il Sole e la Luna e le funzioni cognitiva, affermativa ed affettiva rappresentate rispettivamente da Mercurio, Marte e Venere: questa “magica” cinquina che rappresenta la struttura dell’IO cosciente, e vorrei soffermarmi a riflettere, alla luce di quanto appreso, a come questi cinque pianeti si dispongono a formare il meraviglioso mandala, il disegno, la forma unica e speciale del proprio tema natale – come ovviamente unici e speciali sono tutte le creature che popolano questo universo.
Sole e Luna si trovano entrambi in prima casa, la luna in Capricorno congiunta all’ Ascendente, ed il Sole che segue nel successivo segno dell’ Acquario: una Luna importante, piuttosto pesante ed appariscente, che ha offuscato per parecchio tempo il mio sole acquariano: ed in effetti la mia mamma ha sempre sovrastato il mio papà: era lei che decideva, che organizzava, che dirigeva il menage familiare...è stato facile per me sin da bambina identificarmi con questa luna apparentemente forte, da amazzone, ma che in realtà è stata per molto tempo bisognosa dell’approvazione, dell’accettazione degli altri, più di quanto io stessa al tempo fossi in grado di riconoscere..ora, con la consapevolezza del tempo trascorso e di qualche lezione appresa, guardo con tenerezza e benevolenza a quella fanciulla un po’ arrogante, smaniosa di piacere, tanto facile all’adeguamento e all’adattamento da non sapere chi fosse nel suo profondo, tutta presa a farsi strada nel mondo del lavoro – da sola, per carità! Che non venisse in mente di chiedere aiuto! Una capretta solitaria orgogliosa testarda e piuttosto malinconica ecco chi sono stata fino a poco tempo fa..poi il Signore del mio segno, Urano, dal 2000 è iniziato a transitare sul mio Sole è lì è cominciato davvero il mio “risveglio”, il mio personale viaggio di individuazione, alla ricerca della mia vera natura..non è stato facile, ma se mi guardo indietro riconosco di aver agito guidata da una mano amica che sentivo mi sosteneva e di cui sapevo potermi fidare; lì, per la prima volta, ho avvertito la mia forza, lì è iniziata a svilupparsi pian piano la mia consapevolezza: le scelte che ho fatto allora, seppur dolorose e sofferte, sono state le prime, davvero consapevoli, attuate nel corso della mia esistenza e realmente sentite come mie, come appartenenti al mio personale progetto di vita.
Fino a quel momento cruciale, la mia personale rivoluzione come mi piace definirla, mi ero servita sia di Mercurio che di Venere, poco o nulla del mio Marte: nel mio tema Mercurio e Venere sono congiunti in Pesci in seconda casa, ( tra l’altro Venere forma un sestile con la Luna) , mentre Marte svetta in alto, lassù alla fine della nona casa quasi congiunto al medio cielo, in Bilancia, per la tradizione astrologica in caduta, lontano sia dal Sole che dai suoi “aiutanti” : gli uni al di sotto della linea dell’orizzonte, l’altro al di sopra, gli uni inseriti quindi nelle mie radici, nel mio tessuto famigliare, l’altro invece che mi chiama ad uno scopo più alto, più difficile da interpretare e che mi impone di uscire dal conosciuto, dall’ordinarietà.
Dice bene Lidia quando asserisce che Marte è un pianeta molto difficile da agire, e che in ogni caso si trova a suo agio quando nel tema vi è parecchio fuoco; ora nel mio tema di fuoco non vi è traccia! Acqua sì tanta - 6 pianeti considerando anche Chirone - che forse mi rendo conto solo ora che la mia luna e il mio ascendente di terra sono stati “provvidenziali” per il contenimento di tutta quell’emotività e sensibilità altrimenti debordanti.
Chiaramente non è che Marte non fosse “agito” ma senz’altro non lo facevo al meglio, era sempre un re-agire piuttosto che un agire consapevole e davvero sentito interiormente per cui le mie azioni
prevalentemente prendevano avvio mosse da uno stimolo esterno, sempre come risposta a degli eventi e a delle situazioni che sembravano arrivare dal di fuori..
Venere e Mercurio invece, li ho senz’altro usati con più facilità, e devo a loro lo stemperare nel mio tema della rigidità e serietà capricornina che la luna e il mio ascendente accentuano. E’ vero che sono in Pesci, e quindi mi rendono sognante, poco pratica, a volte confusa, non sempre con i piedi per terra, ma allo stesso tempo mi donano della magica capacità di uscire dal quotidiano tanto aborrito dal mio Sole per spaziare nell’infinito..
Tra l’altro quando Urano, dopo il mio Sole, ha toccato la mia Venere radicale, ho iniziato a dipingere, io che non sapevo nemmeno disegnare! Eppure mi sono usciti dall’anima dei colori meravigliosi, delle forme inconsuete, e ho realizzato qualche quadro che ancora oggi faccio fatica a credere di aver dipinto io.. Per quanto riguarda il lato affettivo, molte delle relazioni più importanti sono state vissute con uomini del segno dei Pesci, o che comunque avevano tutti una casa dodicesima piuttosto importante, uomini che risvegliavano in me nostalgie antiche di mondi lontani, e che hanno fatto palpitare e incantare la mia romanticissima e sognante Venere, che oramai ho capito per esperienza che dà il meglio di sé quando può struggersi per amore.
Però, è anche una Venere lanciata alla ricerca, e a tal proposito trovo bellissima ed appropriata l’immagine che di una Venere Pesci o Nettuno dà Lidia: una sorta di moderno Ulisse che come l’eroe greco deve imparare a navigare nella dimensione amorosa senza cedere al canto delle sirene che ipnotizzano e impediscono l’accesso al mondo adulto, quello dei sentimenti concreti e reali…com’è vero tutto questo! Il sogno la fantasia l’immaginazione e tanto idealismo mi hanno fatto vivere, fino ad ora perlomeno, storie che difficilmente riescono a reggere nel tempo l’urto con la realtà e il quotidiano..sarà un caso che io ami svisceratamente il canto di Ulisse, da sempre considerato uno tra i più belli e sublimi di tutta la Divina Commedia?
Questo è il canto in cui prima di lanciarsi nel suo “folle volo”, Ulisse sprona ed incoraggia i suoi compagni con le parole della celeberrima terzina “ Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”: ecco, qui ci ritrovo l’essenza della mia congiunzione pescina Venere Mercurio: mai paghi, sempre alla ricerca, sempre “oltre”, perché non è dell’uomo fermarsi e accontentarsi; inoltre l’aspetto intellettuale riveste da sempre per me una grande importanza: non mi sono mai innamorata di persone per le quali non nutrissi anche una forte attrazione intellettiva, dalle quali poter imparare e conoscere sempre di più. Il mio Mercurio tra l’altro è trigono al mio Marte in Bilancia ed ecco che entrambi mi spingono alla ricerca del sapere, di cui sembro non essere mai sazia; c’è sempre da imparare, e da una singola idea derivano a cascata innumerevoli connessioni, nuovi stimoli, nuove curiosità da soddisfare..
Ora mi devo soffermare sul mio già citato Marte in 9° in Bilancia: esso si è miracolosamente risvegliato nel 2005, quando, complice un passaggio di Giove nella suddetta casa, ho deciso di reiscrivermi all’Università, alle soglie dei 40 anni, lavorando a tempo pieno e con un bimbo ancora piccolo da accudire; la facoltà? Ma filosofia, si capisce! Quale migliore espressione di un Marte in 9° in Bilancia?
Eccolo allora il mio pianeta rosso finalmente brillare in tutto il suo splendore, e con coraggio, determinazione, perseveranza ed un pizzico di sano orgoglio farmi raggiungere la tanto agognata e sudata meta: la laurea in filosofia!
Ciliegina sulla torta, la tesi di laurea verteva sulle pratiche del mondo femminile, troppo a lungo emarginate nella nostra società ancora fortemente a marchio patriarcale, ed in particolare modo prendeva in esame la necessità e la bellezza del prendersi cura quale forma più alta e più nobile di amore universale: come non vederci lo zampino della Luna, da sempre simbolo di accoglienza, nutrimento e, appunto, cura: forse sono riuscita a trasformare un po’, ammorbidendola, quella ruvida luna capricorno che ora riconosce l’importanza del sentimento, delle emozioni, della condivisione e della fratellanza universali: lo so che quest’ultime sono, tra quelle citate, le tematiche principali di ogni Sole Acquario, ma chiaramente i singoli archetipi non lavorano per conto proprio, separati gli uni dagli altri, bensì collaborano insieme, come a formare un meraviglioso puzzle che dovrebbe avere come fine ultimo l’attuazione del progetto solare. Non so quanto tempo ci vorrà, se una cento o mille vite, ma sento di essermi incamminata sul sentiero che mi farà tornare, prima o poi, a Casa.
A conclusione di questa breve dissertazione, ora che con grande trepidazione mi accingo a frequentare le lezioni del secondo anno, mi sento di dire con tutto il cuore un grande grazie alla Vita per avermi dato il privilegio di essere qui, ora, a studiare questa antica affascinante e sempre nuova materia, amalgama suggestivo di arte e conoscenza, maestra e guida illuminante da millenni per tutti gli uomini che furono, sono e saranno..
E un grande Grazie, ca va sans dire, a Lidia, faro luminoso nel mare tempestoso di questa nostra epoca così complicata e faticosa: è anche grazie a lei e ai suoi preziosi insegnamenti che il mio essere qui, ora, acquisisce sempre più senso e che la matassa del filo della mia vita si sta pian piano cominciando a dispiegare e confido che sempre più possa portarmi ad illuminare il mio percorso e a rendere la Vita degna di essere pienamente vissuta, poiché ricca di senso e di significato.