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- Astrologia e dintorni

LE SFIDE DEL 2009
     a cura di Fassio Lidia
 
Le sfide del 2009
I movimenti planetari come ben sappiamo, rappresentano simbolicamente le sfide evolutive che l’umanità, nel suo insieme, è chiamata a fare; sono praticamente spinte ai cambiamenti di coscienza e alla crescita che ogni archetipo fa con il suo originalissimo ed unico modo.
Le energie dei pianeti riflettono dunque – anno dopo anno – lo zeitgeist “lo spirito dei tempi” collettivo che cercherà di entrare in contatto e di penetrare la psiche individuale per indurre gli uomini a fare quegli importanti passaggi che sono pronti da attuare e da portare nella società.
E’ pertanto interessante cercare di decodificare e di comprendere i suggerimenti simbolici che ci giungono dagli archetipi perché ci permetteranno di leggere in maniera più raffinata il preciso momento storico che stiamo vivendo; solo così potremo cogliere in modo corretto il valore del simbolo che ci può dare suggerimenti importanti circa i passi e le tappe che dobbiamo fare evitando al tempo stesso di opporre resistenza a ciò che si rende giorno dopo giorno sempre più pressante ed inevitabile.

Se pensiamo ai pianeti lenti come a messaggeri universali che portano informazioni che giungono da un “altrove ancora inconoscibile” o, se vogliamo fare un paragone a livello psicologico, se postuliamo che Urano Nettuno e Plutone siano i tre archetipi transpersonali che hanno il compito di creare le nuove possibilità per l’umanità, di portarle alla psiche sotto forma di concepimento fino a farle diventare vere e proprie nuove opportunità che possano poi penetrare nel mondo della coscienza in modo comprensibile superando il difficile vaglio di Saturno, allora possiamo senz’altro interpretare i grandi cicli e passaggi planetari come energie che riflettono il bisogno di evoluzione universale a cui dovremo dare ascolto poiché segnano il passo dei tempi.

Non vi è dubbio che nelle configurazioni presenti nel 2009 possiamo leggere le sfide importanti che l’umanità intera sarà chiamata a vivere; alcuni di questi aspetti sono già presenti in quanto sono iniziati nel 2008 per cui è come se fossero anticipatori rispetto a ciò che arriverà nell’anno che sta per iniziare.
Stiamo ovviamente parlando dell’opposizione tra Urano e Saturno che si è formata già dal settembre 2008 diventando precisissima a ottobre e che sarà nuovamente perfetta a gennaio, febbraio e settembre 2009, mese che prelude l’uscita di Saturno (fine ottobre 2009) dal segno della Vergine per entrare temporaneamente in quello della Bilancia.

Alla fine del 2009 inizierà per la prima volta il quadrato di Plutone a Saturno in Bilancia, un aspetto questo destinato a rafforzarsi allorchè, nel 2010 Urano entrerà in Ariete formando un grande quadrato a T che sarà la sfida maggiore dei nostri tempi.

Queste configurazioni possono essere considerate preparatorie ai grandi cambiamenti, innovazioni e trasformazioni che richiederanno un forte salto di consapevolezza poiché dovranno essere fatti in modo cosciente e valutato senza cadere negli impulsi istintuali che vorrebbero buttare tutto all’aria, cosa che non porterebbe a nulla di buono per il futuro.
Quando la sfida tra Urano e Saturno sarà terminata, sicuramente i falsi ideali, i miti illusori e le vecchie modalità di vivere, di lavorare e di organizzare il quotidiano, saranno erosi fino all’osso affinchè cambino radicalmente le prospettive di vita che dovranno tornare a prendere in considerazione l’uomo come essere unico e speciale in sé, con il suo valore, la sua dignità e il suo ruolo nel mondo, ma anche come parte di una collettività che dovrà essere presa in considerazione nel suo insieme e nel suo essere “comune”.

In pratica, questa opposizione è foriera di grandi svolte che in parte sono già nell’aria; non a caso, proprio Urano può essere considerato il pianeta portatore dello “Spirito dei tempi” e, quando è coinvolto direttamente in un aspetto con Saturno - che invece simboleggia il bisogno di ognuno di noi di dare struttura alle cose, solidificandole e cementandole in modo da accrescere il senso di sicurezza e di stabilità interno ed esterno - non può che creare una grande sfida che porterà ogni uomo a sentirsi lacerato tra il bisogno di cambiamento e quello di resistere allo stesso, nonché tra il grande bisogno di libertà che spinge ad abbandonare le strutture e la paura di metterla in atto: in una parola, questa opposizione sta creando – e continuerà a creare nel 2009 – una grande tensione nelle coscienze che, senza dubbio, verrà proiettata all’esterno in una forte contrapposizione tra chi vuole i cambiamenti e chi, invece, sembra opporsi e mantenere le posizioni del passato.
C’è da sottolineare anche il fatto che il Grande Vecchio non necessariamente si pone sempre come oppositore ai cambiamenti, ma più spesso desidera che questi vengano fatti in modo organizzato e, soprattutto che si tenga conto di alcuni valori importanti per l’uomo: la disciplina, la morale e il rispetto dell’ordine che restano alcune delle cose che assicurano la vita comune e il senso civico.

L’opposizione ci dice che non sarà facile integrare bene i due archetipi per cui è probabile che l’uomo e la società dovranno passare attraverso una fase di stallo in cui desiderio di innovazione e irrigidimenti saranno all’ordine del giorno e ci accompagneranno fino a che non verrà risolto il conflitto che sta alla base che, non possiamo dimenticare, è un conflitto intrapersonale.

Non a caso, da un anno a questa parte, abbiamo cominciato a prendere coscienza che stiamo attraversando una fase di “precarietà” che attribuiamo al mondo esterno, alla paura degli extracomunitari, alla mancanza di lavoro o al crollo economico mentre invece, dovremmo piuttosto pensare che è proprio il dramma presente in ognuno di noi e, di conseguenza sul piano collettivo, che si palesa nella realtà oggettiva come percezione di una vita via via sempre più precaria, poiché questo servirà per far crollare le strutture vecchie ed obsolete che dovranno lasciar entrare il cambiamento.

Sappiamo benissimo che se riusciremo ad essere all’altezza della situazione e a risolvere il difficile conflitto interno, allora potremo vivere i cambiamenti in modo soft, mentre, se metteremo in gioco troppa paura, questa creerà blocchi e lotte interne che verranno proiettate sul mondo il che ci porterà a vivere momenti di grave intensità e pericolosità perché potranno esserci scontri a vari livelli.

La differenza tra le due modalità la faranno proprio la consapevolezza, la maturità individuale e l’accettazione di ciò che è necessario; le prime due indicheranno quanto siamo pronti ad integrare i simboli complessi che richiedono nuovi adattamenti ma anche maggior responsabilità e rispetto della diversità e degli altri mentre, la terza, ci aiuterà a superare le apparenti rinunce che, invece, saranno semplicemente doverosi ritorni ad un equilibrio che si è andato via via dissolvendo.

Il quadrato tra Saturno e Plutone rifletterà invece il bisogno di andare a guardare dentro alle nostre ombre: si tratta infatti di una contrapposizione tra ombre personali ed ombre collettive; inutile disgiungere queste due parti poiché le ombre personali non risolte e non rivisitate non possono che confluire dentro a quelle collettive alimentando così forti contrapposizioni di potere.
Quando Saturno e Plutone si “scontrano” riflettono le gravi difficoltà che l’umanità sta vivendo e che ogni individuo sente al suo interno; una sorta di pregiudizio che viene coltivato tra ciò che c’è nella coscienza e ciò che invece, dall’inconscio spinge per farsi riconoscere, qualcosa che apparentemente sembra disorganizzante e quindi, da respingere.
Possiamo pensare alla lotta interiore tra il nostro bisogno di “essere civili” cercando accomodamenti e mediazioni e le pressioni che giungono dal lato istintivo e pulsionale che esprimono bisogni ancestrali che, non potendo essere riconosciuti, vengono proiettati su persone e popoli che a noi sembrano meno civili e meno all’altezza di dialogare per trovare un terreno comune.
In genere in queste fasi l’uomo è chiamato a lavorare sulle parti di sé che meno apprezza e che, se non affrontate e risanate, proietterà su persone che disprezzerà e che, di conseguenza, vorrà rinnegare o tenere lontane.

Credo che questo aspetto – per noi occidentali – richieda un lavoro profondo sulla nostra pseudo “verginità morale e culturale” quella che spesso si manifesta come un’idea di superiorità rispetto a chiunque altro; sono le pecche più grandi ma anche quelle più difficili da individuare se vogliamo veramente entrare appieno in quello che l’Era dell’Acquario e il nuovo millennio ci chiedono.

Credo che tutti gli uomini, nessuno escluso, dovrà andare a guardare dentro alle proprie divisioni che sono causa di ombre gigantesche che, in tutte le epoche, hanno permesso al “diavolo - diaballein” di entrare e di creare divisioni, contrapposizioni e rivendicazioni a vari livelli.

Le grandi sfide del 2009 saranno dunque incentrate sul trovare modalità più sobrie di vivere; si tratta di un ritorno a valori autentici, al rispetto della natura e della Terra e di tutte le creature e ad una condivisione di tutto ciò che c’è.. che, manco a dirlo, non è di nessuno… ma di tutti.
Per giungere alla libertà a cui tutti tendiamo dovremo imparare a riconoscere gli altri e a vedere in loro quel “fratello di cui parla Cristo”, dovremo riconoscere la loro cultura, integrità, valori, miti e credenze religiose e non, venendo a patti; tutto questo potrà essere messo in pratica solamente se riusciremo a far luce nelle nostre ombre, ovvero in quel luogo popolato di mostri e di fantasmi che vive e regna dentro di noi e che, a vari livelli, mantiene intatte e ben difese le divisioni che creano lotte e disarmonie.

Saremo all’altezza di questa sfida?

La speranza è l’unica dote non fuoriuscita dal vaso di Pandora e, forse, possiamo vederla rappresentata nella congiunzione di Giove e Nettuno in Acquario che si manifesterà a maggio, giugno, luglio e dicembre 2009.
Questa configurazione lascia intendere che ci saranno grandi possibilità per l’umanità intera di ritornare a sentirsi parte di un qualcosa di grande, di affidarci a ciò che sentiamo all’interno fino a cogliere e sintetizzare i grandi ideali e i suggerimenti spirituali che giungono dal nostro Se’ più profondo o da quell’ Anima Mundi che anela a sentimenti superiori e ad un maggior senso di “condivisione umana” e di “solidarietà”; tutto ciò spingerà ad abbandonare le divisioni in favore di una vera unità che potrà nascere dallo sviluppo di un’autentica compassione verso noi stessi e poi, verso gli altri in un vero spirito comunitario in cui nessuno prevalga ma ognuno abbia un suo spazio.

Giove è l’interlocutore di Nettuno, il simbolo di quella percezione intuitiva che coglie e traduce i ricchissimi messaggi che dall’inconscio emergono per aiutarci a superare le grandi illusioni che l’Io coltiva sul piano individuale quale quella di essere “diviso e di essere unico e speciale nonché superiore a chiunque altro” e pertanto di doversi difendere dagli estranei o meglio da quella parte verso cui tendiamo ma che temiamo in quanto ci è sconosciuta ed ignota.

E’ una configurazione che ci dice che la coscienza non è divisa ma è figlia dell’inconscio e quindi non potrà rinnegare la fonte da cui ha avuto origine; sul piano collettivo noi tutti siamo figli dell’Amore di un Principio superiore che attende che l’uomo comprenda che l’unità è la realtà e che prima o poi riesca a superare la paura di vederla e di metterla in atto.
Questa configurazione, se verrà utilizzata bene permetterà di metterci in ascolto e di affidarci a qualcosa di più grande, qualcosa di cui sempre abbiamo avvertito la mancanza.

La congiunzione di Giove e Nettuno è anche un invito lasciar andare i vecchi ideali di superiorità e di dominio degli uni sugli altri per lasciar entrare il nuovo spirito dei tempi che richiede il superamento delle vecchie logiche di potere al fine di giungere ad un senso di giustizia più equo e condivisibile.
Credere che tutto ciò sia possibile è la parola d’ordine del 2009.

Buon 2009 a tutti.
 

 
 
 
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